LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ROVERETO – STRADELLA
maggio 27, 2021
Categoria: Approfondimenti
È l’ultima tappa facile del Giro 2021, una frazione di trasferimento tra le grandi giornate di montagna che però non terminerò con un arrivo allo sprint. Le colline che interromperanno la linea retta della pianura negli ultimi 35 Km, infatti, toglieranno di mezzo i velocisti, le cui squadre quasi certamente oggi si disinteressaranno al lavoro in testa al gruppo. Favoriti i fuggitivi, ma non va escluso l’arrivo di un gruppo risicato dalle ondulazioni dell’Oltrepò Pavese e nemmeno un tentativo a sorpresa di qualche uomo di classifica sul ripido strappo di Cicognola
Ricordate la tappa di Asti dello scorso anno, quella della protesta dei corridori alla partenza di Morbegno per la sua eccessiva lunghezza? Quella frazione si collocava esattamente nel mezzo tra due impegnativi tapponi (quelli dei Laghi di Cancano e del Sestriere) ed era destinata ai velocisti ma, dopo lo spostamento del via ad Abbiategrasso in accoglienza delle lamentele di parte del gruppo, andò a finire che fu la fuga a riuscire a giungere per prima al traguardo. Anche la tappa che oggi arriverà a Stradella è molto simile perché è la più chilometrica (anche se non in maniera abbondante rispetto a quella astigiana), per la sua collocazione nel mezzo delle montagne (ieri Sega di Ala, domani l’Alpe di Mera) e per i probabilissimi esiti di gara. Stavolta a rompere le uova nel paniere ai velocisti sono stati gli organizzatori che, dopo una prima parte di gara totalmente pianeggiante, hanno inserito proprio a ridosso del traguardo una serie di difficoltà altimetriche che tarperanno loro le ali (infatti, non essendo più previste tappe a loro dedicate dopo quella di Verona, molti sprinter hanno da tempo fatto le valigie e se ne sono tornati a casa). Se, arrivati al 196° Km di gara, si fosse proseguiti dritti sulla Strada Statale 10 si sarebbe raggiunto il traguardo in un paio di chilometri e per i velocisti ci sarebbe stata una possibilità in più per disputarsi una vittoria di tappa. Invece, gli ultimi 35 Km vedranno il gruppo pedalare tra i colli ammantati di vigneti dell’Oltrepò Pavese, affrontando in rapida successione quattro brevi ascese. La prima sarà quella di Montù Beccaria, costituita da due brevi e pedalabili rampe separata da un tratto intermedio in falsopiano. Dopo l’altrettanto facile salita di Castana, l’unica che metterà in palio i punti per la classifica degli scalatori, si affronterà l’ascesa più difficile, il piccolo muretto di Cicognola, 1400 metri al 7.5% (dei quali i primi 500 al 9.8%) che potrebbero ispirare anche il tentativo di un uomo di classifica, agevolato anche dalla sede stradale piuttosto stretta. In un finale ad alta intensità pochi chilometri più avanti s’incontrerà il traguardo volante ad abbuoni di Broni, collocato proprio al piede dell’ultima difficoltà di giornata, la salita verso Canneto Pavese, 2 Km al 6% che culmineranno a poco meno di 5 Km dal traguardo. Quando si ritroverà la pianura mancheranno solo 3 Km alla linea d’arrivo.

Le colline dell’Oltrepò Pavese e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.doctorwine.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Si contano sulle punta delle dita le tappe che si sono svolte tra i celebri vigneti dell’Oltrepò e in una di queste occasioni l’arrivo era fissato a Stradella. L’anno era il 1994, quello della consacrazione di Marco Pantani nel celebre tappone dell’Aprica, che si disputò il giorno precedente l’arrivo nella cittadina pavese. Il finale era lo stesso della frazione odierna, anche se era prevista la sola ascesa a Canneto, inserita in un circuito e da ripetere due volte. Come accadrà anche quest’anno arrivò la fuga e a imporsi fu l’italo-inglese Maximilian Sciandri, che vinse con l’inganno dopo aver raccontato una bugia a Fabiano Fontanelli: gli fece credere di non averne più e che avrebbe lasciato la vittoria al corridore romagnolo, il quale s’impegnò in un’inutile volata per poi vedersi precedere dal corridore che l’aveva buggerato. Tre anni prima la salita di Canneto era stata affrontata nel tratto iniziale di una delle più impegnative cronometro della storia del Giro, 66 Km che prevedevano anche la pedalabile ascesa del Passo del Carmine a metà percorso e addirittura un muro nel finale, quello di Montalto Pavese: contro tutti i pronostici il percorso finì per esaltare la maglia rosa di turno, il toscano Franco Chioccioli, che riuscì a staccare di 52 secondi il favorito Gianni Bugno e di 1’02” Claudio Chiappucci. Altre due frazioni terminate nella zona dell’Oltrepò, visitandone però la zona montana, furono quelle di Voghera del 1979 e di Varzi del 1977, rispettivamente conquistate dallo svedese Bernt Johansson e dal toscano Giancarlo Tartoni.
CIAK… SI GIRO
Chissà quante volte vedendo un film sui pirati v’è venuta la voglia di partire anche voi all’arrembaggio per quei lontani luoghi; magari ci siete anche andati e siete tornati a casa delusi per non aver ritrovato gli stessi scorci che vi avevano affascinato sul grande schermo. Ma c’è un perché e non c’era nemmeno il bisogno di allontanarsi dall’Italia per ammirarli. I film italiani di quel filone, infatti, furono in realtà girati in casa sia per questioni economiche, sia per sfruttare l’opportunità che era stata offerta dalla fondazione nel 1954 della Nuova Benaco Film in quel di Lazise. È, infatti, nella nota località affacciata sulla sponda veneta del Lago di Garda – che oggi il gruppo sfiorerà a una cinquantina di chilometri dalla partenza da Rovereto – che furono girate pellicole le cui azioni nella finzione filmica si svolgevano a migliaia di chilometri di distanza. Così il porto al quale sbarca il capitano Luis de Monterey ne “I pirati della costa” è quello di Lazise e nello stesso luogo Sansone viene sottoposto a una prova di forza ne “Sansone contro i pirati”.

L'esotico porto al quale sbarca capitano Luis de Monterey ne "I pirati della costa" è in realtà quello nostrano di Lazise (www.davinotti.com)

È sempre il porto di Lazise, qui visto in "Sansone contro i pirati” (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/i-pirati-della-costa/50042231
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/sansone-contro-i-pirati/50010961
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Canazei : cielo sereno, 23.6°C, vento debole da SW (9-10 Km/h), umidità al 57%
Lazise (Km 53) : cielo sereno, 21°C, vento debole da WSW (8-11 Km/h), umidità al 63%
Asola (Km 99.3) : cielo sereno, 24.6°C, vento debole da W (5 Km/h), umidità al 48%
Cremona – traguardo volante (Km 134.2) : cielo sereno, 25.4°C, vento debole da WNW (5-6 Km/h), umidità al 43%
Castel San Giovanni (Km 186.9) : poco nuvoloso, 25.1°C (percepiti 26°C), vento debole da NW (4 Km/h), umidità al 41%
Stradella: cielo sereno, 24.6°C, vento debole da WNW (4 Km/h), umidità al 40%
GLI ORARI DEL GIRO
10.30: inizio diretta su Raisport
11.30: inizio diretta su Eurosport1
11.35: partenza da Stradella
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.45-15.00: traguardo volante di Cremona
16.10-16.40: inizio tratto collinare
16.30-17.00: GPM di Castana
16.40-17.10: strappo di Cicognola
16.50-17.20: traguardo volante di Broni
17.00-17.30: arrivo a Stradella
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo diciassettesima tappa, Canazei – Sega di Ala
1° Matteo Moschetti
2° Max Walscheid a 27″
3° Michael Hepburn a 56″
4° Albert Torres a 1′42″
5° Christopher Juul-Jensen s.t.
Classifica generale
1° Riccardo Minali
2° Matteo Moschetti a 5′31″
3° Attilio Viviani a 5′52″
4° Maximiliano Richeze a 6′01″
5° Alexander Krieger a 13′28″
Maglia nera: Egan Bernal, 150° a 4h30′34″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Borgato: “Questo ultima settimana di Giro”
Cassani: “Cambio biciclette per Martin”
Borgato: “Passo San Pellegrino” (San Valentino)
Pancani: “Gruppo che attraversa l’Adige” (lo stavano fiancheggiando)
Rizzato: “Corridore che fa l’ultima posizione del gruppo”
Garzelli: “Guarda rail”
Cassani: “Joger… Jorgensen” (Jorgenson)
Pancani: “Jorgensen” (vedi sopra)
Rizzato: “Ha 3-4 bici di ritardo”
Cassani: “Compagno di squadra di Inter” (la formazione belga Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux)
Pancani: “FAI, Fondo Ambientalista Italiano” (ambiente)
Genovesi: “Nell’ottocento l’attuale proprietario” (il conte Dracula?)
Genovesi: “Marzemino, vino che Mozart nel Don Giovanni aveva cantato” (Mozart era un compositore, non un cantante)
Rizzato: “Bettiol si volta per questo tratto dove spiana”
Rizzato: “Il duo Carthy-Bernal ha perso qualche metro” (non era Bernal ma Bardet)
Borgato: “Si forma la coppia Bernal-Ineos Grenadiers” (la Ineos è la squadra di Bernal)
Borgato: “Martinez si volta e Bernal gli parla alla radio”
De Stefano: “Si cade per riuscendo a rimanere in piedi”
Garzelli: “È andato fuori classifico”
Televideo: “Bowman” (Bouwman)
DISCOGIRO
Il cielo d’Irlanda (Fiorella Mannoia)