VALLE D’AOSTA, IL CORAGGIO PAGA

agosto 27, 2010
Categoria: News

Col coraggio si arriva lontano, fin sui traguardi più impervi, fin sulla vetta di una corsa prestigiosa e, al contempo, impegnativa come il Giro della Valle d’Aosta Mont Blanc. Anche stavolta, infatti, a battagliare in testa a tutti per il successo parziale e per la classifica non sono stati i big più attesi ma gli ardimentosi della prima ora, capaci di resistere fino alla fine e di imporsi con distacchi da tappone. Ieri è toccato al siberiano Ignatenko che ha staccato tutti i compagni d’avventura lungo l’arrampicata finale verso Covarey e si è fasciato della maglia di leader della corsa, che oggi proporrà lo spettacolare arrivo al forte di Bard.

Foto copertina: la gioia del siberiano Ignatenko sul traguardo di Covarey (foto Riccardo Scanferla)

Il primo arrivo in salita per i ragazzi impegnati al Valle d’Aosta ha dimostrato che alla corsa valdostana il coraggio è premiato. Anche nella terza tappa, infatti, la fuga partita nei primi chilometri ha raggiunto il traguardo.
Erano ben 13 i coraggiosi che, avvantaggiandosi poco dopo il via, hanno dato una fisionomia certa alla giornata. Con alterne vicende e con il gruppo che sembrava riuscire a chiudere sui fuggitivi, la fuga è andata avanti, pur con qualche defezione tra i battistrada.
Immediatamente prima d’attaccare la salita finale, è stato il lituano Kovaliovas ad accendere la battaglia, seguito subito dopo da Ignatenko e Antonio Santoro, compagni di squadra dei protagonisti del giorno precedente.
I due dimostravano di avere una marcia in più rispetto al coraggioso lituano e lo abbandonavano ben presto al suo destino. Ma, quando mancavano 6 Km al traguardo, il siberiano ha dimostrato la sua superiorità nei confronti dell’italiano, andando a raccogliere tappa e maglia. Nelle retrovie da registrare tra i big l’ottima la prova di Fabio Aru della Palazzago, che nelle battute finali ha staccato Bongiorno di 33’ e Monsalve di 58’, portandosi al quarto posto della classifica generale, ora comandata da Petr Ignatenko con 45’ su Monsalve, 1’54” su Novikov e 1’58 su Aru. Il nuovo leader del Valle d’Aosta si considera uno scalatore che “ha obbedito alla tattica di squadra. Avevamo Novikov con la maglia, l’abbiamo difesa andando in fuga io e Ignatiev. Devo ringraziare Dmitri per il suo lavoro eccezionale, senza di lui non ce l’avrei mai fatta. Quando è scattato Kovaliovas ho tentennato, ma sapevo che la salita era lunga e impegnativa e quindi l’ho lasciato andare. Mi sono ritrovato con Santoro, poi lui è sparito e io ho abbassato la testa e sono andato al traguardo”. Per quanto riguarda le sue ambizioni invece si dichiara “deciso a fare di tutto, anche se io e la squadra preferiamo vivere alla giornata. Affrontiamo un passo alla volta, poi vedremo. Devo ringraziare il mio direttore sportivo Nikova Morozov, Andrei Tchmill e tutti gli sponsor della Katusha, senza dimenticare la squadra e tutto il personale che stanno svolgendo davvero un ottimo lavoro”.
Oggi si correrà l’ultima tappa tracciata in territorio valdostano, prima del passaggio sul suolo francese: si andrà da Hone a Bard affrontando in 166,4 chilometri le ascese di Saint-Barthélemy e del Col d’Arlaz prima del secco strappo finale a tornanti verso lo spettacolare forte di Bard.

Mario Prato

Commenta la notizia