MARTIN RE DEL BENELUX

agosto 25, 2010
Categoria: News

Un trionfo assoluto e senza rivali quello del tedesco della HTC che conquista la maglia di leader dell’Eneco Tour dopo quattro giorni e con relativa tranquillità la porta a spasso per tutto il Benelux. Sono 31 i secondi che lo dividono da Moerenhout secondo; ben più ampio il distacco dal gradino più basso del podio, conquistato da Boasson Hagen con 1’46” di ritardo.

Foto copertina: il podio finale della 6a edizione dell’Eneco Tour (foto EPA)

I 1250 km su e giù per le côtes del Benelux hanno consacrato il tedesco Tony Martin re dell’Eneco. Non una vittoria schiacciante nei distacchi, ma una vittoria di carattere ed esperienza: sempre attento e mai in difficoltà, la situazione sempre sotto controllo. Nessuna energia sprecata e un solo attacco, quello giusto, nella tappa più impegnativa, con arrivo a Ronse, poi vinta da Moerenhout, secondo in generale. Una sola vittoria, nella crono finale e in mezzo tanti chilometri corsi in testa al gruppo senza mai lasciare spazio agli avversari.

Nemmeno il norvegese Boasson Hagen, in ottima condizione e col numero 1 sulle spalle, simbolo del vincitore della passata edizione, è riuscito a impensierire l’ex compagno di squadra. Il portacolori della Sky ha chiuso la classifica finale in terza posizione, staccato di 1’46”. Il norvegese ha corso una gara anonima, con tanti piazzamenti anche nei cinque, ma mai un acuto che gli desse la possibilità di competere per la vittoria, cosa che nessuno ha comunque dato l’impressione di poter fare.

Vita facile quindi per Martin che ha iniziato sottotono la breve corsa a tappa perdendo 7” nel prologo iniziale di Steenwijk vinto dal canadese Tuft che, giunto in ritardo tra i prof, ora si sta togliendo diverse soddisfazioni.

Il vincitore dell’edizione 2010 si è poi “eclissato” per due tappe, che hanno visto i velocisti farla da padrone. Sul traguardo di Rhenen è stato il sempreverde McEwen ad alzare le braccia al cielo su Haedo, Davis e Chicchi. Nella seconda tappa in linea l’australiano si è dovuto inchinare però a Greipel.

Si è quindi giunti alla tappa più attesa con Tuft in posizione di leader e Boasson Hagen a rincorrere con soli 4” di ritardo. I muri che caratterizzavano la seconda parte della corsa non hanno deluso le aspettative e il duo Martin-Moerenhout ha guadagnato fin da subito un discreto margine sui diretti inseguitori Boom, Devolder e Boasson Hagen che però presto cedono il passo. All’arrivo Martin lascia la vittoria al compagno di avventura e indossa la maglia bianca, mentre il gruppo, regolato da Davis su Boasson Hagen, giunge al traguardo con 1’24”.

Da qui in poi nessuno poteva immaginare che la corsa fosse finita. Dopotutto mancavano ancora diverse tappe mosse e, nonostante fosse a 50 km dal traguardo della penultima tappa, nessuno pensava che il Mur de Huy non avrebbe creato sfracelli. Così, mentre tutti pensano a come impensierire Martin nella sesta tappa, scivolano via senza grandi spunti di cronaca, se non per una brutta caduta di Knees, la quarta e la quinta frazione.

A Roermond è Henderson che dovrebbe tirare la volata a Boasson Hagen ed invece è proprio lui ad alzare le braccia sul traguardo. Il suo capitano giunge terzo, sopravanzato da Van Hummel, e perde secondi preziosi per la generale. Nella tappa successiva, che ricordava vagamente l’Amstel, con alcune delle principali ascese della classica olandese dissemitate lungo il percorso, va a vincere un certo Jack Bobridge, campione del mondo a crono U23, abile in pista e classe ’89: ne sentiremo di certo parlare! L’australiano non s’è nemmeno alzato sui pedali per lasciare i compagni di fuga, una potenza micidiale scaricata sui pedali e quando perdi venti metri da uno così, o sei un treno, oppure puoi correre per il secondo posto. Così è stato per Ruben Perez, De Gent, Van Stayen, Gardeyn e Nerz.

Tra i big si muovono un po’ tutti, ma alla fine non succede nulla. Boasson Hagen ci prova sul Doodeman, ma il suo tentativo è bloccato sul nascere da Martin. Sul Cauberg è il turno di Porte e Boom, ma anche per loro nessuna fortuna.

Si arriva quindi all’ultima tappa in grado di stravolgere la classifica, posto che negli ultimi 16 km contro il tempo Martin non ha davvero rivali. Tra Bilzen ed Heers, cittadina di appena 7.000 abitanti, va di scena una riproposizione più o meno fedele della Freccia Vallone: a spiccare nell’altimetria sono i muri di Huy e di Amay, che tutto sembrano fuorchè innocui. Invece alla fine a vincere è Greipel su Roelandts e Boasson Hagen ancora una volta con le pive nel sacco. Un vecchio detto dice “tanto fumo e poco arrosto”: a niente son valsi i tentativi di fuga. Il leader della generale rimane solo e viene attaccato da Machado. Il portoghese prende qualche metro, ma è poca cosa. Anche sul muro di Amay succede poco; o meglio, è tutto un gran trambusto, un tentativo dietro l’altro e la diretta conseguenza è che il gruppo diventa una lunga fila indiana di gente che scatta uno dietro l’altro. In cima è nuovamente un nulla di fatto, si formano numerosi gruppetti ma tutti distanziati di qualche secondo.

Dopo la discesa dall’Amay Martin potrebbe già festeggiare, ma gli manca ancora la vittoria di tappa. Poca cosa, la crono di Genk sembra messa li a posta: il tedesco lascia a 6” Tjallingii e a 9” Alex Rasmussen, Richie Porte e Moerenhout giungono entrambi a 20” davanti a Boasson Hagen che, coi 24” presi nella cronometro, chiude addirittura a 1’46”.

Il tedesco corona così all’ultima giornata un successo dovuto più che alle gambe, in ottima condizione, alla testa e all’esperienza. Ora si preparerà per la Vuelta, corsa che non sarebbe nuova a delle sorprese.
E allora, che costa sperare per il tedesco?

Andrea Mastrangelo


FOTOGALLERY

Prologo di Steenwijk: vittoria del canadese Svein Tuft (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

Prologo di Steenwijk: vittoria del canadese Svein Tuft (foto Bert Geerts/dcp-bertgeerts@xs4all.nl)

1a tappa, Steenwijk - Rhenen: successo allo sprint di McEwen (foto Bettini)

1a tappa, Steenwijk - Rhenen: successo allo sprint di McEwen (foto Bettini)

2a tappa: St. Willebrord - Ardooie: la volata è di Greipel (foto Bettini)

2a tappa: St. Willebrord - Ardooie: la volata è di Greipel (foto Bettini)

3a tappa, circuito di Ronse: Moerenhout vince la tappa decisiva (www.ispaphoto.com)

3a tappa, circuito di Ronse: Moerenhout vince la tappa decisiva (www.ispaphoto.com)

4a tappa, St-Lievens-Houtem - Roermond: vittoria a testa bassa di Henderson (www.ispaphoto.com)

4a tappa, St-Lievens-Houtem - Roermond: vittoria a testa bassa di Henderson (www.ispaphoto.com)

5a tappa,  	Roermond - Sittard: oggi il successo premia Bobridge (www.ispaphoto.com)

5a tappa, Roermond - Sittard: oggi il successo premia Bobridge (www.ispaphoto.com)

6a tappa, Bilzen - Heers: il bis di Greipel (www.ispaphoto.com)

6a tappa, Bilzen - Heers: il bis di Greipel (www.ispaphoto.com)

7a tappa, circuito a cronometro di Genk: Martin in azione nella conclusiva prova contro il tempo (ispaphoto.com)

7a tappa, circuito a cronometro di Genk: Martin in azione nella conclusiva prova contro il tempo (ispaphoto.com)

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