AD ARRATE LA SPUNTA GAUDU. PRIMOZ ROGLIC VINCE IL GIRO DEI PAESI BASCHI 2021
David Gaudu (Team Groupama FDJ) batte Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) al termine di un’ultima tappa avvincente, con attacchi e contrattacchi già dai primi km. A farne le spese è Brandon McNulty (UAE Team Emirates) che si arrende all’esuberanza dello sloveno, alla prima vittoria stagionale di una corsa a tappe dopo la beffa della Parigi – Nizza.
Sono 112 i km dell’ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2021 da Ondarroa ad Arrate. Con la classifica generale che vede i primi cinque ciclisti nell’arco di 43 secondi è senz’altro la tappa decisiva dell’intera corsa a tappe spagnola. Gli attacchi che si sono succeduti nelle precedenti tappe avranno il loro culmine proprio oggi, anche perché con ben sette GPM in programma i ciclisti che possono ancora sperare nella vittoria finale non si tireranno indietro. Brandon McNulty (UAE Team Emirates), l’attuale maglia gialla, ne sa qualcosa visto che proprio con un attacco in discesa nella tappa di giovedì ha dato il benservito a Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), incapace di prendere le misure sullo statunitense. E proprio Roglic, secondo in classifica, è atteso oggi all’azione visto che i 23 secondi di ritardo da McNulty possono essere sulla carta ridotti o annullati. Non sono da sottovalutare neanche gli abbuoni finali, per una conclusione ancora molto incerta. Dopo la partenza da Ondarroa si iniziava subito a scalare il primo GPM di Arribinieta. Il gruppo imponeva un ritmo già elevato ma non vi erano ancora attacchi tali da pprtare via una fuga. Carlos Verona (Team Movistar) scollinava in prima posizione. Le cose si movimentavano un po’ di più lungo l’ascesa di Elkorrieta. Ad avvantaggiarsi erano in tre: Antwan Tolhoek (Team Jumbo Visma), Christopher Juul-Jensen (Team Bikeexchange) e Patrick Bevin (Team Israel StartUp Nation). Tra il secondo ed il terzo GPM il gruppo rientrava sui tre di testa. Si formava un drappello di una quarantina di ciclisti che vedeva in testa a tirare uomini del Team Astana e dell’UAE Team Emirates Sul GPM di Elosua-Gorda, il quarto in programma, si avvantaggiava un gruppo formato da 14 ciclisti. Oltre a Verona, Tolhoek e Bevin erano presenti Omar Fraile (Team Astana), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Enric Mas (Team Movistar), Hugh Carthy (Team EF Education Nippo), Mauri Vansevenant (Team Deceuninck Quick Step), Guillaume Martin (Team Cofidis), Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), Sam Oomen (Team Jumbo Visma), Ben O’Connor (Team AG2R Citroen), Mark Padun (Team Bahrain Victorious) e Pierre Latour (Team Total Direct Energie). Nella succesiva discesa provavano ad evadere dal gruppo maglia gialla Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), Alejandro Valverde (Team Movistar), Ion Izagirre e Alex Aranburu (Team Astana), David Gaudu (Team Groupama FDJ) e Gino Mader (Team Bahrain Victorious). Questi contrattaccanti raggiungevano la fuga principale che comprendeva così 19 ciclisti in totale. Il gruppo maglia gialla inseguiva a circa 15 secondi di ritardo quando mancavano 55 km alla conclusione. Il gruppo di testa avava circa 40 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore quando mancavano 50 km all’arrivo, con ancora tre GPM da affrontare. Sul successivo GPM di Krabelin il gruppetto in testa perdeva pezzi e scollinavano in tre: Roglic, Gaudu e Carthy. Nelle retrovie la maglia gialla McNulty era in difficoltà e così Pogacar lo lasciava al suo destino provando a rientrare sui ciclisti in testa insieme ad Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) e Gino Mader. A 43 km dall’arrivo, ovvero all’inizio della discesa verso il primo traguardo intermedio di Markina-Xemein, Roglic, Gaudu e Carthy avevano 30 secondi di vantaggio su un gruppetto formato da Pogacar, Mader, Yates, Valverde, Vansevenant e Vingegaard. A 30 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva 55 secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori. A 15 km dall’arrivo Roglic, Gaudu e Carthy avevano ancora 55 secondi di vantaggio su un gruppo di 11 ciclisti formato da Pogacar, Valverde, Vingegaard, Izagirre, Vansevenant, Yates, O’Connor, Bilbao, Ruben Fernandez (Team Cofidis), Esteban Chaves (Team Bikeexchange) e Mikel Landa (Team Bahrain Victorious). McNulty, ad oltre 3 minuti di ritardo dalla testa della corsa, era ormai tagliato fuori dai giochi. Il terzetto in testa affrontava l’ultimo GPM di Usartza con 42 secondi di vantaggio sul gruppo Pogacar. Carthy non riusciva a reggere il ritmo imposto da Gaudu e Roglic e si staccava. A 4 km dall’arrivo era ormai una lotta a due per la vittoria di tappa. Era Gaudu a imporsi su Roglic, dopo una sorta di tacito accordo con lo sloveno: al francese la tappa, a Roglic la vittoria finale. Lo sprint per il terzo posto premiava Valverde, a 34 secondi di ritardo da Gaudu, mentre quarto era Yates e quinto Pogacar. Il francese ottiene la seconda vittoria stagionale e conferma di avere una buona gamba in vista degli appuntamenti successivi. Roglic, dopo la beffa della Parigi – Nizza, vince il suo secondo Giro dei Paesi Baschi con 52 secondi di vantaggio su Vingegaard e 1 minuto e 7 secondi di vantaggio su Pogacar. Per quanto riguarda le altre classifiche Roglic vince anche quella a punti e quella dei GPM, mente Vingegaard si aggiudica quella di miglior giovane. Adesso incombono le Ardenne ma la Spagna sarà ancora protagonista la settimana entrante con la Volta a la Comunitat Valenciana – inizialmente prevista in calendario lo scorso Febbraio – che si disputerà tra il 14 ed il 18 Aprile dopo essere stata rinviata a causa del coronavirus.
Giuseppe Scarfone