LA RIVOLUZIONE DI HONDARRIBIA. A IZAGIRRE LA TAPPA, A MCNULTY LA MAGLIA GIALLA
Ancora una volta è la discesa e non la salita a decidere le sorti della tappa, la quarta, di un Giro dei Paesi Baschi scoppiettante. Un drappello di sei uomini attacca nella discesa finale di Erlaitz e Ion Izagirre (Team Astana) si aggiudica la volata ristretta sul traguardo di Hondarribia. Brandon McNulty (UAE Team Emirates), presente tra gli attaccanti, è la nuova maglia gialla quando mancano due tappe alla conclusione.
La quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi 2021 è la più lunga delle sei in programma con i suoi 189,2 km da Vitoria – Gasteiz a Hondarribia. I due abbordabili GPM nella prima parte del tracciato, entrambi di terza categoria, potranno fungere da trampolino di lancio per attacchi più o meno numerosi. Negli ultimi 50 km invece prima lo Jaizkibel e poi l’Erlaitz dovrebbero animare la corsa con gli attacchi degli uomini di classifica, come già visto ieri. Sulle rampe in doppia cifra di Ermualde. La vittoria finale della breve corsa a tappe spagnola sembra ormai essere una questione a due tra Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), con quest’ultimo in vantaggio di 20 secondi sul connazionale. Dopo la partenza da Vitoria-Gasteiz si registravano molti attacchi nelle prime posizioni del gruppo. Ci provavano tra gli altri Sylvain Moniquet (Team Lotto Soudal), Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step), Anthony Perez e Simon Geschke (Team Cofidis), ma il gruppo rispondeva prontamente ed affrontava compatto il primo GPM di Deskarga posto al km 55.8. Era Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo) a scollinare per primo. Intorno al km 85, nell’avvicinamento al secondo GPM di giornata di Alkiza, Omar Fraile (Team Astana), Oleandro Osorio (Team Caja Rural Seguros) e Mathieu Burgaudeau (Team Total Direct Energie) si avvantaggiavano di un centinaio di metri sul gruppo maglia gialla, dal quale aveva provato ad uscire anche il leader Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) insieme a Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Sul GPM di Alkiza, le carte si rimescolavano ulteriormente; in tre scollinavano con una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla; i tre erano Guillaume Martin (Team Cofidis), Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Jefferson Cepeda (Team Caja Rural Seguros). Anche Lopez, attivo in precedenza, raggiungeva i tre di testa. Martin scollinava in prima posizione. La fuga iniziava a guadagnare qual cosina sul gruppo maglia gialla. O’Connor si aggiudicava il primo sprint intermedio di Andoain posto al km 115.3 mentre il gruppo inseguiva a circa 2 minuti. Al successivo traguardo volante di Errenteria era invece Martin a transitare in prima posizione. La fuga affrontava il terzo GPM di Jaizkibel con circa 2 minuti e 30 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. Sulle salita simbolo della Clasica di San Sebastian O’connor restava da solo in testa alla corsa mentre Team Movistar e Team Bahrain Victorious conducevano l’inseguimento con decisione. O’Connor veniva ripreso definitivamente all’inizio dell’ultimo GPM di Erlaitz, 3 km e mezzo con pendenze costanti in doppia cifra, ad esclusione delle ultime centinaia di metri. Attaccavano Esteban Chaves (Team Bikeexchange), Brandon McNulty (UAE Team Emirates) e Mikel Landa (Team Bahrain Victorious). Il terzetto guadagnava una decina di secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Jumbo Visma. Il gruppo raggiungeva gli attaccanti proprio negli ultimi metri prima dello scollinamento, con McNulty che transitava sul GPM in prima posizione. Come nella seconda tappa, quando con un attacco nella discesa finale Alex Aranburu (Team Astana) si avvantaggiava ed andava a vincere tutto solo, anche oggi la discesa finale, con diverse curve cieche e tratti in leggero falsopiano in cui rilanciare continuamente l’azione, diventava decisiva per la vittoria. Infatti si avvantaggiava un gruppo formato da sei ciclisti: gli attivissimi McNulty e Chaves a cui si univano Emanuel Buchmann (Team Bora Hansgrohe), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), Ion Izagirre (Team Astana) e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), compagno di squadra di Roglic che però evitava di tirare restando passivo in coda al drappello. Le trenate di McNulty, Bilbao e Izagirre, tutti ottimi passisti, consentivano al gruppetto di aumentare il vantaggio sul gruppo maglia gialla, che era privo di una squadra capace di organizzare un inseguimento efficace. I sei di testa arrivavano ad avere 50 secondi di vantaggio sul gruppo, dal quale provavano con azioni velleitarie e senza costrutto ciclisti come Alejandro Valverde (Team Movistar) o David Gaudu (Team Groupama FDJ). E così, con Roglic un po’ abbandonato a se stesso – forse era meglio che Vingegaard si facesse riprendere e aiutare il capitano nell’inseguimento – la volata ristretta del gruppo in testa premiava Ion Izagirre, alla prima vittoria stagionale, che aveva la meglio su Pello Bilbao. Chiudeva il podio di giornata McNulty, mentre quarto era Vingegaard e quinto Buchmann. Il gruppo maglia gialla veniva regolato da Patrick Bevin (Team Israel StartUp Nation) a 49 secondi di ritardo da Izagirre. Alla lice di questi risultati McNulty è la nuova maglia gialla con 23 secondi di vantaggio su Roglic e 28 secondi di vantaggio su Vingegaard. Domani la quinta e penultima tappa offre un giornata relativamente tranquilla, visto che l’ultimo dei tre GPM previsti è situato a 30 km dall’arrivo. I pochi uomini veloci presenti in gruppo – pensiamo a gente come Ben Swift (Team INEOS Grenadiers) o Alex Aranburu (Team Astana) – hanno un’ottima chance per vincere l’eventuale volata di Ondarroa. Vedremo anche se a Roglic verrà qualcosa in mente per riprendersi la maglia gialla, il cui ‘indossatore’ definitivo si conoscerà soltanto nell’ultima tappa di Arrate, sabato 10 Aprile.
Giuseppe Scarfone