JASPER PHILIPSEN BEFFA LA DECEUNINCK ALLA SCHELDEPRIJS
Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) ha vinto l’edizione numero 109 della Scheldeprijs, una delle corse più antiche del calendario UCI, riuscendo a battere in volata il duo della Deceuninck – Quick Step Sam Bennett e Mark Cavendish, rispettivamente al secondo e terzo posto. Il migliore degli azzurri è stato Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM) concludendo settimo.
La 109 esima edizione della Scheldeprijs ripartiva da Terneuzen con il ritorno del percorso iniziale su territorio olandese, dopo l’assenza nel 2020 per le restrizioni dovute al covid-19. Invece il circuito finale restava il medesimo degli anni scorsi a Schoten, in Belgio, all’interno del quale è presente anche un tratto di pavè da ripetere quattro volte. La corsa è stata in dubbio fino al momento della partenza con vari imprevisti, il primo era stato l’annuncio del ritiro preventivo della Trek – Segafredo dopo alcune positività nello staff la settimana precedente, ma la notizia del giorno era la non partenza della Groupama – FDJ e quindi di uno degli altri favoriti di giornata, Arnaud Demare. Anche nel loro caso, la causa era dovuta a una positività all’interno dello staff. Nella giornata di ieri, ma anche quella odierna, le condizioni erano estreme con anche qualche fiocco di neve, seppur nel pomeriggio le precipitazioni erano assenti, le temperature restavano di poco sopra allo zero termico e con fortissimo vento che favoriva, anche, la creazione di ventagli. Per questo motivo la presentazione delle squadre è stata saltata. Se tutti questi imprevisti non fossero stati sufficienti, l’autorizzazione delle autorità olandesi a prendere il via è arrivata solo pochi minuti prima della partenza della corsa.
La corsa normalmente è considerata per velocisti, ma con le condizioni trovate dai corridori era probabile aspettarsi una corsa dura. In caso di volata normale i principali favoriti erano Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step), Pascal Ackermann (BORA – Hansgrohe), Elia Viviani (Cofidis, Solutions, Crédits), Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS), Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) e la Alpecin-Fenix con il duo Tim Merlier e Jasper Philipsen.
Oltre alla preannunciata Groupama – FDJ non prendeva il via nemmeno Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) al centro di un doppio scandalo con l’incidente causato alla Cholet – Pays de la Loire su Jake Stewart e gli episodi di razzismo avvenuti in seguito ai danni del corridore francese.
La partenza è stata caratterizzata da forte vento con la Lotto Soudal a imporre andature molto sostenute al punto da frazionare la corsa dopo una serie di ventagli in tre gruppi principali. Nella fase seguente i primi due gruppi si riunivano formando un gruppo dove erano assenti solo pochi atleti, mentre una brutta caduta metteva fuori gioco Ward Vanhoof (Sport Vlaanderen-Baloise), Kristoffer Halvorsen (Uno-X), Florian Maitre (Total Direct Energie) e Frederic Frison (Lotto Soudal). In seguito venivano annunciati molti altri ritiri dovuti a cadute e condizione estreme di meteo. A causa di una caduta in contemporanea ad un tratto con vento laterale, il gruppo si frazionava nuovamente fino a nuovi ventagli che sbriciolavano completamente i vari gruppi. A 100 chilometri dalla conclusione il gruppo di testa comprendeva soltanto tredici atleti: Brent Van Moer (Lotto Soudal), Pascal Ackermann, Michael Schwarzmann e Marcus Burghardt (BORA – hansgrohe), Sam Bennett e Michael Mørkøv (Deceuninck – Quick Step), Danny van Poppel (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Norman Vahtra (Israel Start-Up Nation), Giacomo Nizzolo e Max Walscheid (Team Qhubeka ASSOS), Jasper Philipsen e Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix) e Clément Russo (Team Arkéa Samsic). Questi corridori venivano seguiti da una quindicina di atleti che includevano Florian Sénéchal e Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step), Cees Bol (Team DSM), Kristoff e Merlier. Questi ultimi due corridori restavano, purtroppo, vittime di una caduta che li portava a restare attardati in vari gruppi inseguitori a forte distanza.
Inizialmente questi due gruppi procedevano ad una velocità simile con un distacco di 40”, ma Alpecin-Fenix e Deceuninck-Quick Step, in particolare, decidevano di voler riunire i due gruppi forti di una superiorità numerica, questo ricompattamento avveniva a 70 chilometri dall’arrivo col primo gruppo inseguitore distante 2’. In quel momento iniziava un lungo braccio di ferro tra il gruppo di testa e gli inseguitori con Cofidis e UAE tra le formazioni più attive. Il vantaggio però diminuiva in maniera molto lenta, potendo vantare ancora 1’45” ai -30. Nel finale il ritardo diminuiva in maniera leggermente maggiore perché davanti si sacrificavano i soli Senechal e Burghardt per portare il gruppo in volata. Questo vantaggio restava comunque superiore al minuto quando negli ultimi tre chilometri si spostavano avendo finito il loro lavoro. Piotr Havik (BEAT Cycling) provava a sfruttare il momento di rilassamento in gruppo attaccando, ma veniva immediatamente chiuso da Bert Van Lerberghe (Deceuninck – Quick Step), subito dopo, anche Van Moer attaccava, ma l’atleta belga della Deceuninck controllava perfettamente il gruppo. Negli ultimi 500 metri, in parallelo al treno Quick Step era Dries De Bondt a lanciare la volata del treno Alpecin-Fenix che riusciva a sorprendere gli uomini del Wolfpack con Rickaert capace di lanciare alla perfezione Jasper Philipsen che resisteva al ritorno di Sam Bennett e Mark Cavendish, rispettivamente secondo e terzo. Grande delusione per la squadra di Patrick Lefevere che aveva controllato l’intera corsa venendo sopravanzata solo negli ultimi 300 metri. Il migliore italiano era Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM) piazzatosi al settimo posto davanti a Nizzolo.
Carlo Toniatti.