IMPRESA DI ASGREEN ALLA E3 SAXO BANK CLASSIC
Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step) ha vinto in maniera sorprendente la E3. Dopo un’azione solitaria di 55 chilometri, ha avute le energie per attaccare nuovamente negli ultimi cinque andando a trionfare sul compagno di squadra Florian Sénéchal e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix). Matteo Trentin (UAE-Team Emirates) è stato il migliore degli italiani concludendo al 18° posto.
La sessantaquattresima edizione della E3 Saxo Bank Classic presentava un percorso simile a quello della passata edizione con 204 chilometri da compiere con 10 tratti di pavè e 17 salite. I passaggi più importanti della corsa erano il Taaienberg ai -80, l’Eikenberg ai -60 seguito da Stationsberg, e in particolare Paterberg (-42) e Oude Kwaremont (ai -38) affrontati con sequenza inversa rispetto al Giro delle Fiandre.
La lista di partenza era estremamente importante con il solito confronto tra Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix). I principali avversari provenivano da Deceuninck – Quick Step, Lotto Soudal, AG2R Citroën Team, Trek – Segafredo, Team DSM e UAE-Team Emirates che schieravano più corridori in grado di giocarsi carte importanti. Altri outsiders erano Michael Matthews (Team BikeExchange), Alberto Bettiol (EF Education – Nippo), Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation).
La prima notizia della giornata era la non partenza dell’intera BORA – Hansgrohe a seguito della positività al coronavirus di Matthew Walls. La partenza invece era caratterizzata da un forte vento che causava un altissimo ritmo in gruppo che impediva gli attacchi almeno fino al primo tratto in pavè da affrontare dopo 30km. Qua riuscivano a sganciarsi dal plotone un tentativo di dieci atleti comprendente Alexys Brunel (Groupama – FDJ), Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen – Baloise), Marco Haller e Jonathan Milan (Bahrain – Victorious), Johan Jacobs e Lluís Mas (Movistar Team), Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team), Jelle Wallay (Cofidis, Solutions Crédits) e Taco van der Hoorn (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Questi corridori riuscivano a raggiungere un vantaggio massimo di tre minuti.
Dopo sessanta chilometri una caduta coinvolgeva Jhonatan Narvaez (INEOS Grenadiers) e Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) che erano costretti al ritiro.
A 95 chilometri dalla conclusione Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS) aumentava il ritmo allungando il gruppo fino ai primi movimenti con Quinn Simmons (Trek – Segafredo). Il corridore americano veniva ripreso da un fortissimo ritmo della Deceuninck Quick-Step sul Taaienberg. Il forcing produceva un gruppetto di attaccanti rappresentato da Kasper Asgreen, Yves Lampaert e Zdenek Stybar (Deceuninck Quick-Step), Matthews, Van Aert, Van der Poel, Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) e Matteo Trentin (UAE-Team Emirates). Questa azione veniva però influenzata dalla foratura di Van Aert, il quale veniva ripreso dal gruppo principale dove grazie all’aiuto di un paio di gregari riusciva a rientrare sul gruppo di testa che nel frattempo aveva ripreso i fuggitivi. A 66 chilometri dall’arrivo proprio quando stava per avvenire il ricongiungimento Asgreen riusciva ad andarsene in solitaria con vari atleti che provavano senza successo ad inseguirlo. A 57 chilometri, sullo Stationsberg, Van der Poel imprimeva una violenta accelerazione con alla sua ruota Van Aert e Stybar. Nel tratto seguente vari corridori riuscivano a rientrare ritrovandosi a una decina di secondi da Asgreen che riusciva a resistere al comando.
In un momento di rilassamento erano Haller, Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team), Florian Sénéchal (Deceuninck Quick-Step), Anthony Turgis (Team Total Direct Energie) e Florian Vermeersch (Lotto Soudal) a fiondarsi all’inseguimento del danese. Una volta giunti sul Paterberg Asgreen manteneva un margine di 20” sul gruppo inseguitore e 1’ sul resto del gruppo. Van Aert attaccava con forza sul muro, tenendo alla sua ruota Stybar, Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team) e Van der Poel. Lungo il Kwaremont questo gruppetto riusciva a rientrare sul primo gruppo abbassando il vantaggio di Asgreen a 15”. Lampaert e Dylan Van Baarle (INEOS – Grenadiers) nel frattempo provavano a rientrare sul gruppo inseguitore, riuscendo a compiere questa azione a 26 chilometri dalla conclusione con il danese che riusciva a difendere ancora il margine di vantaggio sui 15-20 secondi. Nel frattempo Tiesj Benoot (Team DSM) e Stuyven venivano segnalati all’inseguimento a circa 50” da Asgreen, mentre ormai solo Van Aert e Van der Poel collaboravano nell’inseguimento, facendo prendere velocemente margine ad Asgreen. Lampaert rimaneva vittima di una foratura che lo costringeva a perdere diversi secondi venendo ripreso da Benoot e Stuyven.
Sull’ultimo muro di giornata, il Tiegemberg, Van Aert attaccava, con Van der Poel che rilanciava in maniera molto più importante, infatti Van Aert subiva il colpo restando attardato Solo Stybar, Van Avermaet, Sénéchal e Naesen restavano col fuoriclasse olandese andando ad abbassare il ritardo da Asgreen a soltanto 12” con 19 km da compiere. Van Baarle in solitaria riusciva a rientrare sul primo gruppo inseguitore, mentre Van Aert era poco più attardato. Asgreen veniva ripreso a dodici chilometri dalla conclusione formando quindi un gruppetto di sette atleti con 15” su Van Aert, Haller, Vermeersch, Turgis e Hoelgaard, ma questo gruppo perdeva inesorabilmente terreno perché davanti, ad eccezione di Asgreen, la collaborazione era totale. A sorpresa, a 5 chilometri dalla conclusione, dopo aver ricaricato la batterie, Asgreen attaccava secco. Riusciva subito a prendere una decina di secondi e i soli AG2R provavano con attacchi e accelerazioni a chiudere il buco sempre ben marcati dai Deceuninck. Van der Poel scattava secco ai -2, ma Sénéchal si incollava alla sua ruota, in questo momento il gruppo alzava bandiera bianca concentrandosi alla lotta per il secondo posto.
Kasper Asgreen conquistava così una vittoria meritatissima dopo due azioni davvero intense. Naesen, dietro, lanciava una volata lunga con Van der Poel che rispondeva, ma veniva comunque anticipato da Senechal che completava la doppietta Deceuninck Quick-Step davanti a Van der Poel. Stybar concludeva al quinto posto andando così a confermare una grandissima prestazione di squadra. Il miglior italiano era Trentin al 18° posto, vittima di una foratura che non gli ha permesso di giocarsi le sue carte al meglio.
Carlo Toniatti