IL DOUBLE DI TYLER
A distanza di dodici mesi il capitano della Garmin-Transitions centra la doppietta nella classica di Amburgo e può pensare a diventare davvero un corridore completo. E’ vero che vince nelle grandi corse a tappe, non sempre, ma è anche vero che qualche colpo in canna nelle gare di un giorno sembra avercelo davvero. E poco hanno potuto sia Boasson Hagen che Greipel, nonostante fossero i grandi favoriti. Non troppo bene nemmeno Daniele Bennati ma, purtroppo, non è più una novità .
Foto copertina: lo sprint vincente di Farrar sul traguardo di Amburgo (foto AFP)
Tyler Farrar che vince una volata non è, onestamente, una notizia. Farrar che vince in Germania, ancora meno. Un po’ di più se diciamo che non è in nessuna gara a tappe, ma in una in linea, che si snoda su di un circuito e che ha una salitella nel mezzo, il Waseberg, messa lì per fare selezione soprattutto negli ultimi giri e per togliere dal novero dei possibili vincitori i velocisti.
Invece anche l’edizione 2010 della Vattenfall Cyclassic di Amburgo non ha lasciato niente all’improvvisazione ma ha ripetuto lo stesso copione degli ultimi anni. Ad essere precisi, il copione dell’ultimo, visto che il vincitore è sempre lo stesso, vale a dire Farrar.
Tralasciata la fuga del mattino, a scombinare i piani di HTC Columbia, Team Sky e Garmin ci ha provato Philippe Gilbert, capitano di una squadra come l’Omega Pharma che è in deficit di successi da una vita e che a questo punto aspetta soltanto la fine di questo 2010 per godersi un 2011 si spera più ricco (magari con Greipel?), che sull’ultimo Waseberg ha aperto il gas come Valentino dei giorni migliori, portandosi dietro un attento Pozzato e Sagan che sta ritrovando la condizione della primavera. L’attacco, unito all’inizio di una pioggerellina fine, ha mandato in escandescenze soprattutto il Team Sky che cercava di tenere unita la corsa per far vincere Boasson Hagen, già trionfatore il giorno prima al Dutch Food Classic, riuscendoci. Se si arriva in volata, è soprattutto merito di Hayman e Flecha che, quasi da soli, riescono a chiudere sui capitani di Lotto e Katusha.
A quel punto si capisce che sarà senz’altro volata e l’Italia ci crede visto che all’ultimo chilometro in testa ci sono Lampre-Farnese (per Petacchi) e Liquigas-Doimo (per Bennati). Ma AleJet non ha tutte le turbine al proprio posto e si perde quando è Sky ad andare al comando, mentre Bennati si ritrova quasi a lanciare la volata a Greipel prima di finire al quinto posto.
Ma il vincente sarà proprio Farrar che guadagna il centro strada, sfrutta un millimetrico ritardo di BH a lanciare la volata e si mangia tutti gli avversari a partire da quel Greipel che avrà anche vinto 18 gare fino a questo momento, ma che in quella che più gli farebbe piacere non ha ancora alzato le braccia al cielo.
Per l’americano della Garmin è doppietta, per il norvegese di Sky una amara sconfitta, per il vice-capitano dell’Htc una giornata da dimenticare.
Però, all’inizio parlavamo di qualcosa. Ah sì, gara in linea, circuito, salitella nel mezzo, velocisti presenti in quantità industriali. La stessa scena che verosimilmente rivedremo ai Mondiali di Melbourne. Con Farrar che li ha già messi nel mirino e con Pippo Pozzato che magari spera in qualche aiuto di Gilbert (ma non solo) per provare la sorpresa. Per quello, potrebbe senz’altro chiedere a Bettini come si fa: il ct saprà certo rispondergli.
Saverio Melegari