ROGLIC PRIMOZ ANCHE A LA COLMIANE. LO SLOVENO VINCE DI NUOVO E IPOTECA LA CLASSIFICA GENERALE
Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si conferma padrone della Parigi-Nizza vincendo anche la 7a tappa (la seconda consecutiva, la terza in totale) e ipotecando la vittoria nella classifica generale. Lo sloveno è stato protagonista di un finale scoppiettante beffando poco prima della linea del traguardo Gino Mader (Bahrain-Victorius) reduce della fuga di giornata. Terzo un indomito Maximilian Schachamann (Bora-Hansgrohe) che ora insegue in classifica ad oltre 50” di ritardo da Roglic.
Il percorso della 7a tappa, la frazione regina di quest’edizione, era stato ridisegnato in extremis ieri pomeriggio a causa del divieto del sindaco di Nizza di far partire la frazione dal capoluogo della Costa Azzurra. La partenza è stata così spostata Le Broc sostituendo il Col de Vence con il più facile Col de Gilette e riducendo la lunghezza della frazione ad appena 119,2 km. Inalterati gli ultimi 90 km che prevedevano il Col de la Sigale (6,6 km al 4,9%) ai -85, la Cote de Saint Antonin (6,2 km al 5,3%) ai -72 e infine l’arrivo ai 1500 metri di Valdeblore La Colmiane al termine di una salita di 16,3 km al 6,3% di pendenza media.
La fuga di giornata è partita lungo le rampe del Col de Gilette grazie all’azione del solito Thomas De Gendt (Lotto-Soudal) che è riuscito a portare via un gruppetto di 13 corridori comprendente anche Mattia Cattaneo e Sam Bennett (Deceunick-Quick Step), Dylan Teuns e Gino Mader (Bahrain-Victorius), Laurens De Plus e Andrey Amador (Ineos Grenadiers), Julien Bernard e Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Alexey Lutsenko (Astana Premier Tech), Neilson Powless (EF Education Nippo), David De La Cruz (UAE Team Emirates) e Anthony Perez (Cofidis).
I battistrada hanno rapidamente raggiunto un vantaggio superiore al minuto (1′15” al km 15) mentre alle loro spalle l’ex Campione del Mondo Mads Pedersen (Trek-Segafredo) provava invano a rientrare in solitaria.
I fuggitivi hanno continuato lentamente a guadagnare raggiungendo un vantaggio di 2′40” a metà corsa. Una volta entrati negli ultimi 50 km, il gruppo ha aumentato l’andatura e ha man mano ridotto il gap (1′35 ai -44). A tenere alto il ritmo del plotone sono state in particolare la Jumbo-Visma del leader Primoz Roglic e la Bora-Hansgrohe di Maximilian Schachmann, campione uscente.
Nel frattempo Anthony Perez, leader della classifica dei gpm, aveva fatto il pieno di punti transitando per primo sui primi 3 gpm di giornata. Ottenuto il suo obiettivo, il transalpino si è staccato dagli altri battistrada ai -34, quando il gruppo aveva ulteriormente ridotto il gap (1′10”).
A questo punto il vantaggio si è stabilizzato intorno al minuto e mezzo e la corsa è proseguita senza particolari sussulti fino ai piedi della salita finale. Unico evento da segnalare, una caduta di Warren Barguil (Team Arkea-Samsic) a 27 km dall’arrivo.
Giunti all’imbocco della salita, il gruppo di testa ha subito perso Sam Bennett, Dylan Teuns, Laurens De Plus e Andrey Amador, riducendosi a soli 8 uomini. Il primo attacco è arrivato poco dopo (ai 14,5 dal traguardo) ad opera di Alexey Lutsenko. L’azione del Kazako ha ulteriormente selezionato il gruppo di testa visto che gli unici a resistere sono stati Powless, Mader ed Elissonde. Poco dopo su di loro sono rientrati Bernard e Teuns, ma dopo un’ulteriore accelerazione il duo ha nuovamente perso contatto dagli altri 4 fuggitivi.
Un paio di km dopo, anche Lutsenko ha dovuto alzare bandiera bianca a causa dei crampi che lo hanno improvvisamente colpito. Nel frattempo dal gruppo, ormai distante soltanto 40”, era evaso Simon Geschke (Cofidis). Il tedesco ha rapidadamente ripreso Dylan Teuns ma non è poi riuscito a riacciuffare il trio di testa.
La situazione è rimasta inalterata fino ai -6,9 quando, poco prima dell’ultimo traguardo intermedio, Gino Mader ha impresso un’evidente accelerazione a cui ha saputo resistere soltanto lo statunitense Powless. Il gruppo, tirato dalle maglie giallo-nere della Jumbo-Visma e forte ancora di una trentina di unità, manteneva un distacco leggermente superiore ai 40” che non lasciava per niente tranquilli i fuggiviti. Mader ha così prodotto un’ulteriore accelerazione (ai -4,8) a cui stavolta anche Powless ha dovuto cedere. L’elvetico è rimasto in testa con 37” di vantaggio sul gruppo che a sua volta aveva aumentato l’andatura grazie all’azione degli uomini dell’Astana.
Mader è riuscito a gestire il vantaggio fino a 2 km dal traguardo quando le trenate di Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) hanno sgretolato il gruppo e ridotto il gap ad appena 23”. Una volta esaurito il lavoro del neerlandese, ai 1500 è arrivata la prima sparata di Primoz Roglic a cui si è aggiunta poco dopo quella di Maximilian Schachmann. Gli unici a rimanere a ruota dello scatenato duo sono stati Alexander Vlasov (Astana Premier Tech), Lucas Hamilton (Team BikeExchange) e Tiesj Benoot (Team DSM).
Ai 900 metri dal traguardo, Roglic si è prodotto in una seconda sparata che ha messo in difficoltà Hamilton, Benoot e Vlasov, mentre Schachamann è subito riuscito a rientrare. Il tedesco però non ha potuto far nulla ai -300, quando è arrivato il terzo scatto dello sloveno. Roglic si è tolto di ruota I 4 compagni d’avventura ed è riusito a saltare il bravissimo Mader quano mancavano appena 30 metri all’arrivo.
Il corridore della Jumbo-Visma ha quindi portato a casa la sua 3a tappa rafforzando ulteriormente la leadership nella classifica generale. A 2” dallo sloveno Gino Mader, beffato proprio quando la vittoria sembrava in pugno. 3° Schachamann a 5” davanti ad Hamilton (4° a 8”), Vlasov (5° a 10”) e a Benoot, giunto insieme al russo dell’Astana. Seguono Guillaume Martin (Cofidis) e Ion Izagirre (Astana Premier Tech) a 15”, Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal) a 22” e Jai Hindey (Team DSM) giunto a 27” in compagnia di Steven Kruijswijk.
Roglic ora guida la classifica generale con un margine di 52” su Schachamann, 1′11” su Vlasov, 1′15” su Ion Izagirre e 1′34” sulla coppia formata da Tiesj Benoot e Lucas Hamilton. Seguono Guillaume Martin a 2′06”, Kruijswijk a 2′07”, Jack Haig (Bahrain-Victorius) a 2′10” e Matteo Jorgenson (Movistar Team) a 2′21”.
Domani è in programma l’8a ed ultima tappa. Anche la frazione finale è stata ridisegnata a causa del divieto di passaggio da Nizza. I corridori affronteranno una frazione lunga appena 92,7 km con partenza da Le Plan-du-Var e arrivo a Levens. Il nuovo percorso, molto meno complicato di quello inizialmente in programma, prevede un circuito caratterizzato dalla Cote de Duranus (3,9 km al 3,7%) da ripetere 3 volte e l’arrivo in leggera salita.
Pierpaolo Gnisci