VAN DER POEL, GUALDO TADINO E’ TUA. VAN AERT RESTA IN MAGLIA AZZURRA
La terza tappa della Tirreno Adriatico è impreziosita dalla vittoria di Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix); l’olandese sale in cattedra sull’arrivo di Gualdo Tadino con un’azione che racchiude in sé tutta la bellezza del ciclismo attuale, il primo dei battuti al secondo posto è Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che veste ancora la maglia azzurra di leader della generale, terzo Davide Ballerini (Deceunink-Quick-Step).
Il via della terza tappa della corsa dei due mari prende vita da Monticiano per una frazione di 219 Km con arrivo a Gualdo Tadino, dalla Toscana verso l’Umbria con un profilo nervoso, poca pianura, tanti “mangia e bevi” che vanno a portare la corsa al GPM di Poggio della Croce in vista poi dell’arrivo in leggera salita. La tappa scorre via con la solita fuga della prima fase di corsa portata via da un gruppetto di cinque uomini che sono: Mark Padun (Bahrain-Victorious), Davide Bais (Eolo-Kometa), Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), Guillaume Boivin (Israel Start-Up Nation) e Niki Terpstra (Total Direct Energie). Tanta la qualità degli uomini in fuga a cui il gruppo deve necessariamente porre attenzione vista la poca pianura del percorso, un elemento improvviso, il vento, rende tutto più complicato aumentando il nervosismo in gara. La testa della corsa prende un vantaggio di ben 9’, troppi, bisogna correre ai ripari e ci pensa addirittura con la sua Alpecin – Fenix proprio Mathieu Van Der Poel in una fase di corsa caratterizzata da vento laterale a circa 100 Km dall’arrivo. L’accelerazione in testa al plotone provoca una prima “vittima” illustre, Caleb Ewan non riesce a tenere le ruote del gruppo e, addirittura, mette piede a terra preferendo ritirarsi pochi chilometri dopo. A dar man forte alla squadra belga si uniscono la BORA-Hansgrohe, Astana Premier-Tech e la Jumbo-Visma della maglia azzurra. Grazie a questa accelerazione la fuga si vede dimezzare il vantaggio che si attesta a 60 Km dalla conclusione a poco più di 4’. Davanti intanto il GPM Poggio della Croce è vinto da David Bais (Eolo-Kometa) su Mark Padun (Bahrain-Victorius). I fuggitivi ai meno 15 Km da Gualdo Tadino conservano 40”, non troppi ma sufficienti per impensierire il rientro del gruppo vista anche, come anticipato, la strada tortuosi che si innalza leggermente all’insù verso il traguardo. ma erano rimasti circa 40″ di vantaggio, ma si è dovuto attendere fino ai 2500 metri affinché la fuga venisse definitivamente annullata, con Boivin, Padun e Terpstra ultimi ad arrendersi. Il primo dei cinque a rialzarsi, a 11 Km dal traguardo, è Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), i quattro al comando grazie soprattutto alle trenate di Terpstra e Padun viaggiano ancora con qualche speranza di vittoria. Dietro si porta davanti a dar man forte al gruppo anche la Deceuninck-Quick-Step, la fuga viene quindi ripresa a 2,5 Km dalla conclusione quando la strada inizia a salire verso il traguardo. La salita è pedalabile ed il gruppo la aggredisce letteralmente a forte velocità, la Deceuninck-Quick-Step è in superiorità numerica e prende in mano le redini della corsa con Zdenek Stybar davanti a fare l’andatura ed essere favorito da un “buco” creato, a sorpresa, dal campione del mondo, subito l’effetto “elastico” con il vuoto venutosi a creare fa partire Wout Van Aert che non ci pensa più di tanto e in ripresa si porta su Stybar saltandolo subito dopo la curva che immette sul rettilineo di arrivo e tirando diritto con la chiara intenzione di assicurarsi comunque un abbuono. Il belga ha alla ruota Mathieu Van Der Poel chiaramente più fresco gli esce di ruota a sinistra e lascia tutti alle sue spalle. Imperiosa la sua volata tanto che esulta a braccia conserte come se tutto fosse stato “facile”, per lui 10” di abbuono e secondo posto in classifica generale a 4” dal leader Wout Van Aert che chiude in seconda posizione, terzo di tappa è Davide Ballerini in una Deceuninck-Quick-Step che oggi non ha giocato al meglio le sue carte, terzo, invece, in classifica generale, è Julian Alaphilippe a 10”, quarto Mikel Landa (Bahrain-Victorius) a 19”, quinto Tadej Pogarcar a 20” (UAE Team Emirates). Da segnalare il ritardo di Egan Bernal che oggi paga 18” a causa di un frazionamento del gruppo a circa 3Km dall’arrivo per una caduta. Già domani gli scalatori puri sono chiamati a darsi battaglia sull’arrivo in salito di Prati di Tivo 14 Km al 7% di media che daranno un nuovo volto alla classifica generale della Tirreno Adriatico.
Antonio Scarfone