SAM BENNETT VOLATA REGALE A SAINT-CYR-L’ÉCOLE. L’IRLANDESE E’ LA PRIMA MAGLIA GIALLA DELLA PARIGI-NIZZA
Sam Bennett (Deceunick-Quick Step) conferma lo straordinario momento di forma e conquista la prima tappa della Parigi-Nizza. L’irlandese ha dominato lo sprint finale battendo nettamente Arnaud Demare (Groupama-FDJ) e l’ex-Campione del Mondo Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Bennett è anche la prima maglia gialla della Course au Soleil grazie agli abbuoni conquistati al traguardo. Costretto al ritiro a causa di una caduta Richie Porte (Ineos Grenadiers), già vincitore delle edizioni 2013 e 2015 e tra gli uomini più attesi per la conquista della classifica finale.
La tappa d’apertura si dipanava interamente nell’Ile-de-France con un lunghissimo circuito (83 km da percorrere due volte) attorno alla cittadina di Saint-Cyr-l’École, a pochi passi da Versailles.
I primi 45 km erano quelli altimetricamente più semplici. La seconda parte del circuito era invece resa frizzante dalla presenza di una serie di strapetti, due dei quali classificati come gpm di 3a categoria: la Côte de Senlisse (1,1 km al 5,5%) e la Côte de Méridon (1,4 km al 5,2%), da affrontare per l’ultima volta rispettivamente a 32,5 e 26 km dal traguardo. Sempre in cima ad uno strappetto, la Côte de Chateaufort, erano previsti i due traguardi volanti di giornata, il secondo dei quali a soli 15,5 km dall’arrivo.
Le fasi iniziali della tappa sono state affrontate ad un’andatura piuttosto sostenuta, condizione che non ha lasciato margini ai vari tentativi di evasione dal gruppo. Dopo circa 15 km, la fuga di giornata ha finalmente preso corpo grazie all’azione solitaria di Fabien Doubey (Total Direct Energie). Nel giro di pochi chilometri, il francese è riuscito a mettere un buon margine tra e il gruppo (circa 5′30” al km 40) rimanendo a lungo da solo in testa alla corsa. Il plotone, guidato dagli uomini di Trek-Segafredo e Deceunick-Quick Step, ha man mano aumentato l’andatura andando a ridurre il gap dal transalpino che al primo passaggio sulla linea del traguardo vantava 3′30” di vantaggio.
Una volta entrati neli ultimi 80 km, il gruppo ha ulteriormente aumentato la velocità e di conseguenza nel giro di pochi chilometri il vantaggio del fuggitivo è collato ad 1′20”. A questo punto è entrato in scena Philippe Gilbert. Il vallone della Lotto-Soudal è uscito dal gruppo insieme ad Anthony Perez (Cofidis), Christopher Lawless (Total Direct Energie) e al compagno di squadra Stefano Oldani, rintrando poco dopo sul battistrada. Lawless, evidentemente stremato dallo sforzo profuso per rientrare, si è staccato poco dopo. In testa alla corsa è dunque rimasto un quartetto il cui vantaggio però non mai preso il largo: ai 40 km dall’arrivo il gap era di appena 30 secondi.
Intanto, nel gruppo pincipale il nervorsismo era aumentato con l’avvicinarsi al traguardo. Ne è venuta fuori una serie di piccole cadute che hanno caratterizzato il finale. La prima, a 39 km dall’arrivo, ha coinvolto Matthias Brandle (Israel Start-Up Nation) e Sander Armee (Team Qhubeka-Assos). Entrambi sono rapidadamente risaliti in sella e ripartiti. A 33 km dal traguado un’altra caduta ha invece mietuto la prima vittima eccellente della corsa: Richie Porte (Ineos Grenadiers). Il Tasmaiano, sin da subito apparso sofferente, è risalito in bici ma successivamente ha dovuto alzare bandiera bianca e abbandonare la corsa.
Nel frattempo, in testa alla corsa Fabie Doubey aveva vinto il terzo gpm di giornata (il secondo sulla Côte de Senlisse) per poi staccarsi dai compagni di fuga. I tre superstiti sono stati ripresi poco dopo in prossimità del secondo scolinamento sulla Côte de Méridon, ai -26,5.
Gli uomini della Lotto-Soudal non si sono persi d’animo, riproponendosi immediatamente all’attacco grazie all’azione di Kobe Goossens. Il giovane fiammingo è partito quando mancavano 25 km all’arrivo e ha velocemente guadagnato una ventina di secondi, ma altrettanto rapidadamente ha visto assottigliarsi il margine per poi essere ripreso ai -17.
Gli scatti in testa al gruppo non sono però cessati. Subito dopo il secondo traguardo volante di Chateaufort, vinto da Michael Matthews (Team BikeExchange), è stato Pierre Latour (Total Direct Energie) a provarci. Sulle ruote del transalpinosi si sono riportati altri 5 corridori: Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), Soren Kragh Andersen (Team DSM), Mattia Cattaneo (Deceunick-Quick Step), Cyril Gautier (B&B Hotels p/b KTM), Edward Theuns (Trek-Segafredo). Una volta esaurito anche quest’ultimo tentativo di evasione, in testa al gruppo sono iniziate le operazioni di preparazione della volata. Tra le squadre più attive la Trek-Segafredo, la Total Direct Energie la Groupama-FDJ.
Proprio gli uomini di Arnaud Demare sono riusciti a prendere l’ultimo km in testa, mentre poco dietro l’ennesima caduta di giornata ha visto coinvolti una ventina di corridori. Gli uomini della Groupama-FDJ sono stati scavalcati ai 300 metri da Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) abilissimo nel lanciare al meglio Pascal Ackermann. Il velocista tedesco si è però piantato, mentre alla sua sinistra rinveniva a velocità decisamente superiore Sam Bennett (Deceunick-Quick Step). L’irlandese si è così imposto nettamente davanti ad Arnaud Demare (Groupama-FDJ) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo), recente vincitore della Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Alle loro spalle Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix), Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM), Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e Phil Bauhaus (Bahrain-Victorius).
Sam Bennett naturalmente veste anche la maglia gialla di leader con 4” di vantaggio su Demare e 5” su Michael Matthews (Team BikeExchange) vincitore di entrambi i traguardi intermedi. Seguono Mads Pedersen a 6” e Ben Swift (Ineos Grenadiers) a 9”.
Domani la 2a tappa, 188 km da Oinville-sur-Montcient a Amilly, dovrebbe sorridere nuovamente alle ruote veloci. Il percorso sarà infatti quasi interamente pianeggiante con un unico gpm di 3a categoria, la Côte des Granges-le-Rol posta al km 72. I velocisti dovranno comunque fare attenzione all’ultimo km caratterizzato da un strappetto di 400 metri al 7,2 %.
Pierpaolo Gnisci