ROYAL BERNARD DRÔME CLASSIC, IMPRESA DI BAGIOLI
Andrea Bagioli vince in solitaria la classica francese. Alle sue spalle Daryl Impey e Mikkel Honoré
Sarà sicuramente un giorno da ricordare per il giovane Andrea Bagioli (Deceuninck – QuickStep) che mette la firma con un assolo sulla seconda delle due classiche francesi in programma in questo weekend.
Non esce subito la fuga quest’oggi, e soltanto dopo diversi km di corsa riescono ad avvantaggiarsi in quattro: Yoann Paillot (St Michel-Auber 93), Samuel Leroux (Xeliss-Roubaix Lille Metropole), Mathijs Paasschens (Bingoal-WB) e Reto Muller (Swiss Racing Academy), toccando un vantaggio massimo di ben 9 minuti. Il gruppo controlla e gradualmente alza i giri motore col passare dei chilometri riportando il distacco nell’ordine dei 3 primi quando al traguardo ne mancano ormai 50. Davanti intanto saltano gli schemi, con Paillot e Leroux che si liberano della compagnia degli altri 2 attaccanti. Con il vantaggio della testa della corsa risicato ad ormai meno di un minuto dal gruppo tentano di giocarsi le proprie carte Simon Geschke (Cofidis) e Rob Power (Qhubeka Assos), ma entrambi con scarse fortune.
Situazione di gruppo compatto arriva proprio ai piedi della Côte des Roberts, dove esplode letteralmente la corsa. Gli attacchi più decisi sono portati dal fresco vincitore di ieri David Gaudu (Groupama-FDJ), Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Clément Champoussin (Ag2r Citroën) e il nostro Andrea Bagioli. Non c’è però grande accordo fra gli attaccanti e nel tratto pianeggiante seguente si torna a situazione di ranghi compatti che perdura anche dopo la penutlima côte di giornata, la Calendre. A decidere l’esito finale della corsa è dunque l’ultima asperità , il Mur d’Eurre, sul quale l’italiano classe ’99 della Deceuninck attacca nuovamente restando da solo al comando quando al traguardo mancano soltanto 5 km. È una parata trionfale per il giovane talento valdostano, mentre alle sue spalle Daryl Impey (Israle Start-up Nation) regola la volata per la posizione d’onore davanti a Mikkel Honoré, regalando così alla Deuceninck due portacolori sul podio finale.
Lorenzo Alessandri
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