VINGEGAARD ANTICIPA I BIG E BEFFA LUTSENKO. POGACAR RESTA AL COMANDO
Il secondo arrivo in salita dell’UAE Tour premia un pò a sorpresa un coraggioso Jonas Vingegaard (Team Jumbo-Visma). Il giovane danese è stato bravo a trovare il momento giusto per anticipare i big, scattando dal folto gruppo dei migliori quando mancavano 1200 metri dall’arrivo. Grande beffa per Alexey Lutsenko (Astana-PremierTech), ripreso e superato da Vingegaard ad appena 250 metri dal traguardo. Il danese ha vinto in solitaria con una manciata di secondi di vantaggio sulla solita coppia formata da Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Adam Yates (INEOS Grenadiers). Lo sloveno guida ora la classifica generale con 45” su Yates e 1′12” su Joao Almeida (Deceunick-Quick Step) alla vigilia delle ultime due tappe.
La 5a frazione dell’UAE Tour, 170 km dal Fujairah Marine Club fino alla vetta di Jabel Jais, proponeva il secondo ed ultimo arrivo in salita della corsa. I primi 150 km erano prevalentemente piatti mentre nel finale i corridori erano attesi da una lunga ma pedalabile ascesa (ben 21 km al 5,4 % di pendenza media).
Al contrario di quanto accaduto nella prima tappa di montagna, la frazione odierna è stata caratterizzata da una fuga piuttosto corposa. Il primo tentativo di giornata, nato pochi km dopo il via, ha visto protagonisti Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka-Assos) e Mathias Frank (Ag2r Citroen Team). Il corridore italiano ha però desistito molto presto e di conseguenza Frank è rimasto al comando in solitaria senza però guadagnare un margine significativo. Dopo una settantina di km, sull’elvetico è rientrato un nutrito gruppetto formato da Alexey Lutsenko (Astana-PremierTech), Thomas De Gendt e Roger Kluge (Lotto-Soudal), Larry Warbasse (Ag2r Citroen Team), Alex Dowsett e Omer Goldstein (Israel Start-Up Nation), Lasse Norman Hansen (Team Qhubeka-Assos) e Kevin Colleoni (Team BikeExchange).
Il vantaggio dei 9 battistrada non è però mai decollato (vantaggio massimo di circa 3 minuti) grazie al lavoro profuso dagli uomini della INEOS Grenadiers, in particolar modo da Filippo Ganna e Andrey Amador. Si è così giunti ai piedi della salita finale col drappello dei fuggitivi che aveva appena 2 minuti di vantaggio sul gruppo sempre tirato dai britannici.
Nel gruppo di testa la selezione è arrivata molto presto nonostante le pendenze mai dure della salita. Già dopo una manciata di chilomentri in testa sono rimasti solo Alexey Lutsenko, Thomas De Gendt e il sorprendente Israeliano Omer Goldstein. Il kazako, non particolarmente brillante in questo inizio di stagione, poco dopo ha deciso di salutare la compagnia staccando sia Goldstein che De Gendt e si è così ritrovato da solo al comando quando mancavano ancora 17 km all’arrivo.
Nonostante il ritmo impresso dalla Ineos, Lutsenko è riuscito a gestire molto bene il vantaggio sul gruppo dei migliori, transitando ai 5 chilomentri dall’arrivo con un margine che si aggirava ancora intorno al minuto.
Il primo attacco degno di nota è così giunto soltanto ai -3,2, quando un pimpante Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) ha provato ad allungare andando in caccia di Lutsenko. Al suo inseguimento si è poco dopo lanciato Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal) che è pero rimasto per diverse centinaia di metri a metà strada tra Nibali e il gruppo. Poco dopo sul belga sono rientrati Wout Poels (Bahrain-Victorius) e Matteo Badilatti (Groupama-FDJ), insieme ai quali Vanhoucke si è riportato su Nibali.
Il quartetto inseguitore così formato ha avuto vita molto breve poichè ai 1600 metri dall’arrivo è arrivata un’ulteriore accelarazione, questa volta ad opera di Joao Almeida (Deceunick-Quick Step), 3° nella classifica generale.
Una volta esaurita l’azione del portoghese, il nutrito gruppo dei migliori ha rallentato. Ad approffittarne ai -1200 dall’arrivo è stato il danese Jonas Vingegaard che è partito in contropiede guadagnando subito un discreto vantaggio. Il corridore della Jumbo-Visma è riuscito a difendersi dal ritorno del gruppo, piombando su Lutsenko a circa 250 metri dall’arrivo per poi staccarlo ai -100.
Il danese ha tagliato il traguardo a braccia alzate, anticipando di 3” Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Adam Yates (Ineos Grenadiers). Ai piedi del podio Sergio Higuita (EF Education-Nippo) giunto a 5”, seguito da Joao Almeida sesto a 6” davanti a Nick Schultz (Team BikeExchange). Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) ha regolato un drappello di 11 corridori arrivato a 8”, battendo Wout Poels (Bahrain-Victorius), Ben Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroen Team) e Alexey Lutsenko (Astana-PremierTech).
La classifica generale resta sostanzialmente immutata alla vigilia delle ultime due tappe che non offriranno nuove difficoltà altimetriche. Pogacar guida con 45” su Adam Yates e 1′12” su Joao Almeida. Seguono Ben Harper (Team Jumbo-Visma) a 1′54” e Neilson Powless (EF Education-Nippo) a 1′56”
Domani è in programma la 6a tappa, la Deira Island-Palm Jumeirah di 165 km. Dopo un primo tratto all’interno del deserto, i corridori si dirigeranno verso la famosa isola artificiale di Dubai dove con ogni probabilità si consumerà una volata di gruppo.
Pierpaolo Gnisci