EVVIVA LA POIS, CHE NOIA LA GIALLA

luglio 21, 2009
Categoria: News

Molte schermagli tra i big, ma alla fine a dare vero spettacolo è la lotta per la maglia a pois. In testa alla generale non cambia nulla, mentre coi punti di oggi Pellizzotti ha un margine rassicurante per portarsi a casa la maglia di miglior scalatore anche se resta e si riacutizza l’amaro in bocca per una terza occasione sprecata, sul traguardo di Sain Maurice trionfa Astarloza, Franco solo settimo.

Anche oggi tanto fumo, ma alla fine di arrosto se n’è visto ben poco. Per fortuna possiamo godere di un’avvincente battaglia per la maglia a pois con portagonista il nostro Franco Pellizzotti (Liquigas) che anche oggi è andato in fuga fin dal mattino sul Gran San Bernardo, partendo assieme a Karpets (Caisse) e lasciando i compagni d’avventura lungo la salita, per essere ripreso nella discesa successiva dopo aver conquistato importantissimi punti per la speciale classifica degli scalatori. Sulla seconda ascesa, quella del Piccolo San Bernardo è ancora l’italiano ad accendere i fuochi andandosene, questa volta, in compagnia di Van Den Broeck (Silence), i due venivano poi ripresi da Astarloza (Euskaltel) e Moinard (Cofidis) mentre dietro il gruppo andato in avanscoperta al mattino, forte di sedici unità, si sgretolava inesorabilmente, chi aveva finito le forze dopo la lunga fuga come Karpets e chi veniva fermato per ordini di scuderia come Popovych (Astana), alla fine dell’ascesa pochi secondi dietro la testa della corsa rimanevano solo in quattro: Casar, Fedrigo (Bbox), Roche e Goubert (AG2R). Sul secondo GPM Franco guadagnava i punti necessari per affrontare con più tranquillità le tappe successive e incollarsi forse definitivamente la maglia a pois sulle spalle.
Nel frattempo anche i big, non vi preoccupate non ce ne siamo dimenticati, solo c’è davvero poco da dire su di loro nei primi 150km, stavano correndo con circa 5’ di svantaggio sino all’attacco del Piccolo San Bernardo, in mattinata Cancellara (Saxo Bank), Tony Martin (Columbia), Sastre (Cervelo) ed Evans (Silence) erano parsi in difficoltà, così non appena la strada ha cominciato a salire gli uomini della Saxo hanno ingranato le ridotte e si sono messi a spingere a tutta facendo intendere che di li a breve uno dei fratelli Schleck (Saxo Bank) ci avrebbe provato.
Ad allungare è stato il più giovane, Andy, seguito a ruota da Franck, Contador e Kloden(Astana), Nibali (Liquigas) e Wiggins (Garmin); Armstrong (Astana) rimaneva invece sorpreso dall’attacco e in pochi metri perdeva qualcosa come 20-25”, per il texano sembrava l’addio definitivo a qualsiasi sogno di gloria quando con uno scatto e con tanta forza di volontà, caratteristiche che all’americano non sono mai mancate e non fanno difetto nemmeno ora, si riportava sul gruppo “maillot jaune” che aveva leggermente diminuito l’andatura, raccogliendo lungo la strada Kloden e Frank Schelck. Il gruppo principale, tornato forte di una quindicina di uomini, ma sempre orfano di atleti come Evans, Sastre, Menchov (Rabobank) che lasciavano lungo la strada ogni possibilità di gloria, scollinava con 1’30” dalla testa della corsa che lungo la discesa veniva ripresa dagli immediati inseguitori scollinati con circa 20” di ritardo.
Al momento del ricongiungimento lo spagnolo Astarloza partiva come una fucilata quando all’arrivo mancavano 2 km, sorprendendo i tre compagni d’avventura che si erano rialzati per farsi riprendere dai primi inseguitori, giunti a pochi metri da loro. Lo scatto secco non ha ammesso repliche e in pochi secondi il basco aveva un vantaggio incolmabile, Pellizzotti, forse deluso dall’ennesimo tentativo andato a vuoto si è poi lasciato staccare anche dal resto dei fuggitivi, domati al traguardo da Casar su Fedrigo, pagando 11” sotto lo striscione d’arrivo.

Astarloza trionfa a Bourg Saint Maurice (foto Reuters)

Astarloza trionfa a Bourg Saint Maurice (foto Reuters)

Nonostante i fuochi d’artificio accesi dai fratelli lussemburghesi e ravvivati da un Armstrong in condizione davvero eccezionale per i suo 38 anni d’età, perché se è vero che qualcuno lo temeva sul gradino più alto del podio a Parigi forse nessuno credeva veramente che il texano potesse competere a questi livelli con atleti ben più giovani, alla fine nella generale è cambiato davvero poco: Nocentini (AG2R) ha perso posizioni ed è stato scalzato dall’altro italiano Nibali, ora sesto, mentre il vincitore di giornata Astarloza, grazie alla fuga, ha recuperato un po’ del tempo perso nelle giornate precedenti, anche se il basco non ha grosse velleità di classifica.
Vorremmo infine fare i nostri migliori auguri di una pronta guarigione al tedesco Voigt (Saxo Bank) che lungo la discesa del Piccolo San Bernardo ha subito un trauma cranico in seguito ad una brutta caduta, causata da un’avvallamento che ha fatto perdere il controllo della bici al tedesco che si è ritrovato con la faccia sull’asfalto e ha strisciato per diversi metri sul fondo stradale.

Andrea Mastrangelo

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