CHE VAN STAYEN, TAPPA E MAGLIA!
Si chiude col successo in volata del belga Van Stayen la seconda frazione del Giro di Danimarca, alle sue spalle il padrone di casa Breschel con De Backer a chiudere il podio. Solo sesto l’ex leader della generale Goss preceduto allo sprint dal nostro Belletti, che si conferma migliore italiano della generale.
Foto copertina: la volata che frutta tappa e maglia a Van Stayen (foto www.cyclingphoto.eu)
Una tappa tiratissima quella che ha portato i corridori da Vildbjerg a Randers, 170 km intensi fin dai primi chilometri quando i numerosi tentativi di fuga sono stati abilmente stoppati dal plotone. Solo dopo 45 km riescono a evadere in due: Tronborg, promotore dell’azione, e Rider Sellebjerg, entrambi danesi.
Molto attivo il primo che riesce a conquistare i traguardi GPM, balzando in testa alla classifica degli scalatori e spodestando l’italiano Manuel Belletti.
I due restano soli al comando fino a 20 km dal termine quando il gruppo trainato dalla HTC richiude sui battistrada in vista di una volata quasi certa. A scombinare i piani del team statunitense ci pensa un altro padrone di casa, Fuglsang, vincitore delle ultime due edizioni del Post Danmark Rundt, che piazza lo scatto in vista dell’ultimo GPM. Evadono così in sei dal gruppo proprio quando una caduta mette ko l’olandese Bos: oltre al portacolori della Saxo Bank ci sono De Negri e Canuti, Steurs, Deroo, mentre l’HTC riesce ad inserire l’australiano Renshaw.
È lo stesso australiano ad incollarsi alla ruota di Fuglsang, quando questi tenta l’attacco da finisseur in vista del traguardo. Sembra fatta per Renshaw che non deve far altro che uscire dalla ruota dello scalatore danese, ma è proprio a pochi metri dal traguardo che il portacolori HTC si vede sverniciare da Van Steyen che, dopo il secondo posto di ieri, riesce non solo ad imporsi in volata ma anche ad andare a prendersi la maglia di leader.
Va meglio anche per gli italiani questa seconda tappa, col quinto posto, manco a dirlo, di Manuel Belletti, mentre decimo si piazza invece Modolo. Ancora nulla da fare per Oscar Gatto.
Andrea Mastrangelo