LA VUELTA PARTE NEL SEGNO DI ROGLIČ. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO
Dopo l’inaspettato finale del Tour ed una comparsata nelle Ardenne che gli è valsa la vittoria alla Liegi – Bastogne – Liegi, Primož Roglič (Team Jumbo Visma) inizia alla grande la Vuelta 2020 vincendo la prima tappa di Arrate su un percorso spesso utilizzato al Giro dei Paesi Baschi. Il campione sloveno fulmina Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) e Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation) in un finale molto combattuto e si candida come protagonista dichiarato, lui che ha vinto proprio l’edizione 2019 della corsa iberica
Se in Italia oggi inizia la terza ed ultima settimana del Giro 2020 con le Alpi grandi protagoniste, in Spagna prende il via una Vuelta che, per colpa del covid, taglia le tre tappe iniziali originariamente previste nei Paesi Bassi e si riduce a 18 tappe complessive. Sarà il nord della penisola iberica a farla da padrone e la prima tappa si svolge nei Paesi Baschi su un percorso spesso battuto dalla breve corsa a tappe del luogo. Sono 173 i km da Irun ad Arrate che vedono la presenza di quattro GPM posizionati nelle seconda metà del tracciato. La tappa ha visto nelle fasi iniziali un paio di tentativi di fuga. Quella ufficiale, per così dire, si concretizzava dopo 6 km ad opera di Rémi Cavagna (Team Deceuninck-QuickStep), Quentin Jauregui (Team AG2R La Mondiale), Jasha Sutterlin (Team Sunweb), Jetse Bol (Team Burgos BH) e Tim Wellens (Team Lotto Soudal). La fuga riusciva ad accumulare un vantaggio massimo di circa 4 minuti sul gruppo inseguitore, tirato in particolare dagli uomini del Team Movistar e del Team Jumbo Visma. Jauregui transitava in prima posizione sul Puerto de Udana e sull’Alto de Kampazar, primi due GPM in programma posti rispettivamente al km 98 ed al km 120. Col passare del tempo il gruppo si faceva sempre più minaccioso alle spalle della fuga che iniziava a perdere pezzi. L’ultimo ad arrendersi ed ad essere ripreso dal gruppo era Jauregui a circa 25 km dal termine. Sulla salita dell’Alto de Geleta il gruppo, ridotto ad una sessantina di unità, aumentava il ritmo e ne facevano le spese Chris Froome (Team INEOS Grenadiers) e Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ). Anche Michael Woods (Team EF Education First) restava attardato a causa di una caduta. Sulla salita finale dell’Alto de Arrate era l’INEOS a dare un nuovo impulso in testa alla corsa, con Richard Carapaz molto attento nelle prime posizioni. Ma anche il Team Jumbo Visma non stava a guardare e imprimeva un ritmo ancora più sostenuto con Sepp Kuss a poco meno di 5 km dall’arrivo. Le trenate del giovane americano facevano danni tali da ridurre il gruppo di testa a poche unità. Negli ultimi due km in discesa, prima dell’arrivo, era proprio Primož Roglič (Team Jumbo Visma) a sferrare l’attacco decisivo. Lo sloveno allungava quel tanto che gli consentiva di vincere sul traguardo di Arrate anticipando di un solo secondo Carapaz ed un redivivo Daniel Martin (Team StartUp Nation). Chiudevano la top five Esteban Chaves (Team Mitchelton Scott) e Felix Grossschartner (Team Bora Hansgrohe). Più attardati, in un gruppetto a 51 secondi di ritardo da Roglič, giungevano i vari Alejandro Valverde (Team Movistar), Tom Dumoulin (Team Jumbo Visma) e David De La Cruz (UAE Team Emirates). I distacchi più rilevanti, tra gli uomini di classifica o presunti tali, li subivano David Gaudu (Team Groupama FDJ) a 2 minuti e 22 secondi, Daniel Martinez (Team EF Education First) a 4 minuti e 29 secondi, Alex Vlasov (Team Astana) a 4 minuti e 31 secondi, Thibaut Pinot a 9 minuti e 56 secondi e Chris Froome a 11 minuti e 12 secondi. Roglič veste la prima maglia rossa della Vuelta 2020 con 5 secondi di vantaggio su Carapaz e 7 secondi di vantaggio su Daniel Martin. Domani la seconda tappa, ancora in zona Paesi Baschi, va da Pamplona a Lekunberri per un totale di oltre 151 km. Sono tre i GPM da affrontare, con l’Alto de San Miguel de Aralar di prima categoria che svetta a 17 km dall’arrivo. Una tappa che strizza l’occhio alla fuga ma che gli uomini di classifica potrebbero animare nel finale.
Antonio Scarfone

La vittoria di Roglič ad Arrate (foto Getty Images)