SUL PIANCAVALLO LA STRENUA DIFESA DI ALMEIDA

ottobre 18, 2020
Categoria: News

Sulla salita friulana, il ritmo della Sunweb manda tutti in crisi. Pesanti ritardi per Nibali, Fuglsang, Pozzovivo, Majka e Pello Bilbao. Si salva Almeida con un’ottima difesa, davvero lodevole. Hindley, che ha tirato per Kelderman su tutta la seconda parte della salita, balza sul podio e il vincitore Tao Geoghegan Hart si inserisce al quarto posto.

Il primo arrivo in salita nel quale si aspettavano i big ha fatto male a molti. Sulle rampe che portano a Piancavallo, è stato il ritmo della Sunweb di Wilko Kelderman a creare la selezione da dietro. Uno ad uno si sono staccati tutti gli uomini di classifica. L’ultimo a cedere è stata la maglia rosa Joao Almeida, che ha continuato a dare il massimo sin dopo il traguardo, quando si è buttato in terra per recuperare il respiro. Con la sua caparbietà, Almeida è riuscito a salvare la maglia rosa, seppur per pochi secondi e questa è la dimostrazione del grande morale che il simbolo del primato infonde nella testa e nelle gambe di chi lo indossa.
Wilko Kelderman ha fatto valere la forza e la compattezza della sua squadra, era quello che si è trovato con il maggior numero di uomini sulla salita, ma obbiettivamente la squadra è utile se il capitano è in grado di seguire il ritmo. Oggi il lavoro di Hindley è stato fondamentale per staccare gli avversari di Kelderman ma questo è stato possibile in quanto Kelderman è stato in grado di mantenere un ritmo più elevato rispetto agli avversari.
L’importanza della squadra è sicuramente da non sottovalutare, ma non bisogna fare l’errore di pensare che senza squadra non si vada da nessuna parte. La verità è che Nibali, Pozzivivo, Pello Bilbao, Majka e Fuglsang non sono stati in grado di reggere il ritmo di Hindley, mentre Kelderman, che ha ordinato a Hindley di tenere quella andatura, è stato in grado di farlo. Quindi, in definitiva, Kelderman ha inflitto distacchi agli altri semplicemente perché ne aveva di più e non perché aveva la squadra come alcuni commentatori hanno suggerito.
Se infatti Nibali o Pozzovivo fossero stati più forti, avrebbero potuto sfruttare il lavoro di Hindley e poi piazzare la rasoiata che è una cosa che Kelderman non gradisce affatto.
Quello che invece è vero è che una squadra forte come la Sunweb può essere determinante in una tappa come quella prevista per martedì prossimo. Con l’ultimo scollinamento del Ragogna a 13 Km dalla conclusione, una squadra forte può essere quella che ti salva se uno scalatore puro, che ha la rasoiata sulle pendenze estreme, riesce ad involarsi. In quel caso, ritrovarsi senza squadra può significare perdere molti secondi, mentre avere una squadra attrezzata può significare riuscire a rientrare.
Questo ovviamente non significa che i giochi siano già fatti. Come non ci si stancherà mai di ripetere, l’ultima settimana con i tapponi di montagna con chilometraggi importanti può causare crisi, specialmente se le temperature in quota saranno rigide come è normale nella seconda metà di ottobre. Kelderman è in realtà un regolarista, molto scrupoloso che va anche bene con il freddo quindi è difficile pensare che possa avere delle defaillances più dei suoi avversari, tuttavia il corpo umano non è una macchina perfetta e non si può mai sapere cosa accadrà. La giornata no può capitare a chiunque.
Occhio anche a dare per spacciato Almeida che oggi ha sì ceduto, ma meno di uomini più esperti e sulla carta più forti di lui. Ha speso molto e bisognerà vedere come riuscirà a recuperare domani, ma guai a sottovalutarlo, anche perché l’ultima tappa a cronometro potrebbe favorirlo.
Hindley è stato fortissimo, ha pilotato Kelderman fino al traguardo e quindi, nonostante il lavoro svolto, non ha ceduto ed è stato più forte di tutti gli altri uomini di classifica, conquistando il terzo gradino del podio provvisorio. Il suo grado di luogotenente potrebbe ovviamente portare a sacrificarlo, ma se il suo stato di forma sarà come quello di oggi, Hindley rappresenterà un bruttissimo cliente per il podio.
Anche il vincitore di tappa Tao Geoghegan Hart è ora quarto ed è rientrato nei giochi per il podio.
Deitro ad Almeida e Kelderman ci sono diversi uomini di classifica in un fazzoletto inferiore al minuto che, con le tappe che ci aspettano non è molto, tuttavia le tendenze danno l’uomo Ineos in salita, mentre gli altri oggi non sono sembrati all’altezza.
Dopo la partenza, tentano la fuga Andrea Vendrame (AG2R La Mondiale), Luca Chirico (Androni – Sidermec), Manuele Boaro (Astana Pro Team), Mark Padun (Bahrain – McLaren), Nathan Haas (Cofidis, Solutions Crédits), Daniel Navarro (Israel Start-Up Nation), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Matthew Holmes (Lotto Soudal), Davide Villella (Movistar Team), Rohan Dennis (Ineos Grenadiers), Giovanni Visconti (Vini Zabù – KTM) ed Edoardo Zardini (Vini Zabù – KTM).
Il gruppo però, tirato dalla CCC di Zakarin, non sembra intenzionato a lasciare andare il tentativo che viaggia a lungo con un vantaggio venti secondi, finché il gruppo dopo cerca 40 Km, si rialza e lascia che la fuga prenda il largo.
Haas e Zardini perdono contatto ai piedi della salita verso Sella Chianzutan sulle cui rampe partono al contrattacco Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè), Sergio Samitier (Movistar) e Ruben Guerreiro (EF Pro Cycling). L’unico che riesce a riportarsi sui battistrada è Samitier che viene aiutato a completare l’inseguimento dal compagno di squadra Villella.
Il vantaggio della fuga arriva intorno ai sette minuti e Visconti, andando a conquistare il GPM di Sella Chiazutan, sfila la maglia azzurra a Guerrero.
Quando il vantaggio è massimo, si portano in testa le squadre di Kelderman e Pozzovivo che fanno contrarre il vantaggio e lo tengono sotto controllo nella fasi centrali della corsa.
Nei pressi del traguardo volante, allungano De Gendt, Dennis, Villella e Visconti, ma in breve Dennis resta solo in testa al corsa, continuando ad incrementare il vantaggio sul gruppo inseguitore.
Il gruppo maglia rosa però continua ad aumentare il ritmo ed annullerà l’azione dell’australiano sulle prime rampe della salita verso Piancavallo.
Sono gli uomini di Fuglsang ad iniziare in testa la salita, ma poco dopo sale in cattedra la Sunweb con Denz, Oomen ed Hamilton che sfoltiscono sensibilmente il gruppo. E’ però l’ultimo uomo di Kelderman a fare male. Il ritmo di Hindley fa fuori uno ad uno tutti gli uomini di classifica. Saltano Fuglsang Pozzovivo, Pello Bilbao, Majka e Nibali che formano man mano gruppetti che poi si ricompatteranno o arriveranno comunque molto vicini al traguardo con un distacco intorno ad 1 minuto e mezzo dal vincitore.
Più avanti cede anche il capoclassifica ma lui, al contrario degli altri, riesce a limitare i danni molto bene, continua al massimo ritmo possibile senza fare fuori giri e riuscendo molto bene a contenere il distacco ed a mantenere la maglia rosa.
Con i due della Sunweb, resta solo Geoghegan Hart che è anche il più veloce del terzetto. Kelderman non tenta lo scatto che non è proprio la sua specialità e si accontenta del secondo posto dietro all’uomo Ineos, squadra che, dopo il ritiro del capitano, sta dando un grande senso al suo giro con cinque vittorie di tappa.
Domani giorno di riposo, mentre lunedì la tappa con la triplice scalata al Monte Ragogna, breve con pendenze severissime. L’ultimo passaggio è posto a tredici chilometri dall’arrivo e questo non invita ad attacchi contro un uomo come Kelderman dotato di una buona squadra, ma nei tapponi successivi ci sarà lo spazio per inventare qualcosa.
Una cosa è certa, se qualcuno vuole vincere e non accontentarsi di un piazzamento deve attaccare da lontano, magari cercando alleati che vogliono la vittoria di tappa con i quali fare il classico gentlemen’s agreement.

Benedetto Ciccarone

Il momento nel quale Almeida perde le ruote del gruppetto con Kelderman (foto Bettini)

Il momento nel quale Almeida perde le ruote del gruppetto con Kelderman (foto Bettini)

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