DÉMARE ESULTA AL FOTOFINISH. SAGAN BATTUTO D’UN SOFFIO
E’ il campione di Francia Arnaud Démare ad esultare al termine della 4a tappa del Giro d’Italia. Il portacolori della Groupama-FDJ ha battuto Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), ancora alla ricerca del primo successo stagionale, e il bravissimo Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step) al termine di una volata incertissima che ha reso necessario il ricorso al fotofinish per poter decretare il vincitore. Resta praticamente immutata la classifica generale, alla vigilia della frazione calabrese che potrebbe nuovamente rimescolare le carte. La maglia rosa rimane sulle spalle del giovane portoghese João Almeida (Deceuninck-Quick Step) che guida con 2″ di vantaggio su Jonathan Caicedo, vincitore ieri in cima all’Etna.
La 4a tappa del Giro, l’ultima in territorio siciliano, prevedeva la partenza da Catania e l’arrivo dopo soli 140 km a Villafranca Tirrena. Il percorso era prevalentemente pianeggiante ma non del tutto banale vista la presenza dopo 75,5 km della salita di Portella Mandrazzi (16,4 km al 4,6%). Una volta completata la discesa, la strada tornava ad essere nuovamente pianeggiante fino all’arrivo posto sul lungomare di Villafranca Tirrena che favoriva il prevedibile epilogo in volata.
Al via non si è presentato Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Lo sfortunato corridore gallese è rovinosamente caduto nel tratto di trasferimento della 3a tappa (poi conclusa con oltre 12’ di ritardo) rimediando una piccola frattura non scomposta all’anca che lo ha costretto al ritiro.
La partenza ufficiale è stata data alle 12:30. Anche oggi, così come accaduto nelle precedenti frazioni, la fuga è partita già al primo tentativo. Ad evadere dal gruppo è stato un terzetto composto da Marco Frapporti (Vini Zabù-Brado-KTM), Kamil Gradek (CCC Team) e Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec). Il plotone non ha opposto nessuna resistenza lasciando andare i fuggitivi, il cui vantaggio è cresciuto molto rapidamente toccando i 2’20” dopo appena 10 km. Dopo una quindicina di km, quando il gap aveva raggiunto i 3’30”, in testa al gruppo sono apparsi gli uomini della Groupama-FDJ, decisi a non lasciare troppo spazio ai battistrada e a lavorare per lo sprint di Arnaud Démare. Il vantaggio dei fuggitivi si è così stabilizzato, attestandosi intorno ai 4’ per molti chilometri.
Al traguardo volante di Francavilla di Sicilia, posto proprio ai piedi della salita di Portella Mandrazzi (km 55,8) e valido per la classifica a punti, è transitato per primo Frapporti davanti a Pellaud e Gradek. Il gruppo è passato a 3’32″ ed è stato regolato da Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) davanti a Michael Matthews (Team Sunweb) e Diego Ulissi (UAE-Team Emirates).
La salita ha visto protagonisti i corridori della Bora-Hansgrohe, intenzionati a fare corsa dura per mettere in difficoltà i velocisti in vista dello sprint finale. Il lavoro profuso da Matteo Fabbro ha subito prodotto i suoi effetti facendo staccare uno dopo l’altro Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates), Álvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step) ed Elia Viviani (Cofidis). Nel gruppo di testa intanto, ad un chilometro dalla vetta è scattato Simon Pellaud. L’elevetico si è lasciato alle spalle sia Gradek che Frapporti, transitando per primo sul gpm con un vantaggio sul gruppo ridotto ad 1′24″.
Pellaud ha proseguito tutto solo lungo la successiva discesa, resa insidiosa dalla pioggia caduta in precedenza e dalla nebbia, mantenendo un vantaggio sempre vicino al 1’30”. I due inseguitori hanno invece continuato a perdere tempo (40” ai -50) finendo per essere riassorbiti dal gruppo tirato dagli uomini della Bora-Hansgrohe e della Trek-Segafredo. Il primo a desistere è stato Frapporti (ai -45) seguito poco dopo dal corridore polacco della CCC (-41).
Terminata la discesa, è ripreso il forcing della Bora, intenzionata a non far rientrare Gaviria e Viviani che ancora erano staccati. Pellaud è stato bravo a difendere l’esiguo vantaggio, passando per primo anche al traguardo volante con abbuoni di Barcellona Pozzo di Gotto (km 114) prima di arrendersi al ritorno del plotone.
La volata del gruppo ha invece visto protagonista la maglia rosa João Almeida (Deceuninck-Quick Step), bravo ad anticipare Jonathan Caicedo e a guadagnare 2 preziosi secondi sul corridore della EF Pro Cycling, che alla partenza della tappa era 2° in classifica con appena 28 centesimi di ritardo. Poco dopo lo sprint intermedio, è riuscito a rientare in gruppo Elia Viviani, mentre Fernando Gaviria, egregiamente scortato dai compagni di squadra, pagava ancora circa 30” di ritardo. Proprio per evitare il rientro del colombiano, Bora e Groupama hanno continuato ad imporre un ritmo elevatissimo, riuscendo nel loro intento solo a 6 km dall’arrivo quando il gruppo Gaviria si è rialzato.
La preparazione alla volata ha visto nuovamente protagoniste le squadre delle ruote veloci, ovvero Cofidis, Groupama-FDJ e Bora-Hansgrohe. Poco dopo lo striscione dell’ultimo chilometro, approfittando di una curva a sinistra e della strada viscida, Miles Scotson (Groupama-FDJ) ha provato a sorprendere gli avversari. I suoi compagni di squadra gli hanno immediatamente fatto il buco, ma l’azione dell’australiano è stata neutralizzata ai -400 grazie ad una grande trenata di Simone Consonni (Cofidis). Si è così arrivati alla volata, lanciata da Peter Sagan (Bora-Hansgroha) con Arnaud Démare (Groupama-FDJ) alla sua sinistra e Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step) alla destra. I tre sono giunti sulla linea del traguardo praticamente appaiati, rendendo necessario il ricorso al fotofinish per decretare il vincitore. Ad esultare è stato alla fine il francese della Groupama che ha battuto di un’incollatura Sagan e un bravissimo Ballerini, ormai sempre più a suo agio negli sprint di gruppo. Seguono gli altri italiani Andrea Vendrame (Ag2r La Mondiale), Elia Viviani (Cofidis), Stefano Oldani (Lotto-Soudal) e Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) che hanno preceduto uno dei favoriti di giornata, Michael Matthews (Team Sunweb) deludente 8°. Il finale è stata contrassegnato anche dalla brutta caduta di due corridori della Vini Zabù – KTM, Etienne van Empel e Luca Wakermann, causata da un elicottero che, volando troppo basso, ha provocato uno spostamento d’aria che ha sollevato una transenna, scagliandola letteralmente verso i due ciclisti: è stato Wakermann ha patirne le conseguenze peggiori, riportando un trauma cranico con connessa temporanea amnesia, ferite e contusioni assortite e la frattura delle ossa nasali.
La classifica generale è rimasta quasi del tutto inalterata. La maglia rosa è sempre sulle spalle di Almeida che ora guida con 2” su Caicedo. Più distanti Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), 3° a 39”, Wilco Kelderman (Team Sunweb), 4° a 44”, e il giovane fiammingo della Lotto-Soudal Harm Vanhoucke, 5° a 55”. Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) resta in 6° posizione (a 57”) mentre Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) occupa la 9a piazza ad 1’15”.
Domani è in programma la 5a tappa, la Mileto-Camigliatello Silano, tutta in territorio calabrese. La frazione, caratterizzata da continui saliscendi e da ben 4000 metri di dislivello, è una delle più interessanti della prima parte di Giro vista anche la lunghezza (225 km). Dopo un primo tratto relativamente semplice, i corridori giungeranno a Catanzaro Lido (km 80.2) dove è posto il primo traguardo volante di giornata. Da lì in poi troveranno una lunga serie di strappetti, due dei quali classificati come gpm di 3a categoria, che terminerà a Cosenza, dove è posto il secondo traguardo intermedio di giornata (km 187,5). Proprio nel centro di Cosenza inizierà la lunga salita finale (22,7 km al 5,7% di pendenza media) che porterà i corridori ai 1612 metri del Valico di Monte Scuro (km 213,4). Gli ultimi 11,6 km saranno tutti in discesa fino al traguardo posto nella località sciistica di Camigliatello Silano. Gli uomini di classifica saranno nuovamente chiamati a sfidarsi, anche se la vittoria sarà probabilmente decisa tra i partecipanti alla classica fuga da lontano
Pierpaolo Gnisci