ULISSI, FINALE PERFETTO: IL TOSCANO VINCE AD AGRIGENTO, GANNA RESTA IN ROSA

ottobre 4, 2020
Categoria: News

Sembrava una tappa disegnata proprio su misura per Diego Ulissi. Il toscano dell’UAE-Team Emirates non ha deluso le attese, gestendo alla perfezione un finale in cui è riuscito ad avvantaggiarsi lungo lo strappo finale e poi a battere in volata un buon Peter Sagan (Bora-Hansgroe) e il sorprendente Mikkel Honorè (Deceuninck-Quick Step). 4° Michael Matthews (Team Subweb) che ha regolato il folto gruppo giunto a 5”.
Resta praticamente immutata la classifica generale, con la maglia rosa sempre sulle spalle di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). Da segnalare il clamoroso ritiro del russo Alexandre Vlasov (Astana Pro Team).

La 2a tappa del Giro d’Italia 2020, la prima in linea di quest’edizione, ha condotto i corridori da Alcamo ad Agrigento al termine di 149 km non del tutto banali. I primi 50 km erano un continuo saliscendi formato da 4 strappi, tra cui quello di Santa Ninfa (km 37,5) classificato come gpm di 4a categoria.
Dopo il traguardo volante di Partanna (km 46,1) il percorso prevedeva un tratto decisamente più semplice, prima di un finale nuovamente mosso e reso insidioso dall’ultimo strappo di giornata, una salita di 3,7 km con una pendenza media del 5,3% che portava fino al traguardo di Agrigento posto in Piazza Vittorio Emanuele.

Al via di Alcamo si sono presentati 174 corridori, 2 in meno rispetto alla cronometro di apertura. E’ infatti già finito il Giro di Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team), caduto malamente durante la crono e infortunato ad un ginocchio, e di Luca Covili (Bardiani-CSF-Faizanè), finito fuori tempo massimo nella prova contro il tempo a causa dei problemi meccanici che lo hanno rallentato.
La bagarre per andare in fuga, a differenza di quanto successo quasi tutti i giorni al recente Tour de France, è durata bene poco. Già al secondo scatto, infatti, è riuscito ad evadere un quintetto formato da Mattia Bais (Androni Giocattoli-Sidermec), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Ben Gastauer (Ag2r La Mondiale), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè) ed Etienne Van Empel (Vini Zabù-Brado-KTM). Il gruppo ha inizialmente lasciato andare i fuggitivi che sono riusciti rapidamente a guadagnare un margine rassicurante. Il distacco ha raggiunto 1’43” dopo appena 7 km e 3’38” al km 10. Di lì a poco però gli uomini della Ineos Grenadiers hanno preso la testa del gruppo con l’intento di controllare i fuggitivi.
I battistrada hanno continuato lentamente a guadagnare, portanto il vantaggio ad oltre 5 minuti. Nel frattempo Thomas De Gendt, evidentemente non troppo convinto del destino della fuga, era riuscito a vincere sia il gpm di 4a categoria di Santa Ninfa sia il traguardo volante posto in cima allo strappo di Partanna. Il vantaggio massimo (5’14”) si è registrato a 79 km dall’arrivo. Da lì in poi l’azione della Ineos è diventata più insistente, facendo diminuire vistosamente il gap (3’45″ ai -70).

Al km 80 si è consumato il piccolo dramma di Alexandre Vlasov (Astana Pro Team). Il giovane talento dell’Astana, principale favorito per la conquista della maglia bianca, si è staccato dal gruppo a causa di un malesessere gastrointestinale ed è stato costretto a salire in ammiraglia. Si tratta del 2° ritiro in casa Astana in appena due giorni di corsa.
Nei km successivi, in testa al gruppo sono apparse anche le maglie della UAE-Team Emirates (in particolare con Mikkel Bjerg) e del Team Sunweb, non a caso le squadre di due favoriti di giornata, Diego Ulissi e Michael Matthews. Successivamente anche gli uomini della Bora-Hansgrohe di Peter Sagan sono apparsi nelle prime posizioni. Il distacco di conseguenza è ulteriormente sceso ( 2’05” ai -40) arrivando al di sotto della soglia psicologica del minuto dopo lo striscione dei 25 km all’arrivo.
Poco prima dei -20, una distrazione degli uomini dell’Ag2r La Mondiale ha generato una caduta nella pancia del gruppo. Fortunatamente tutti i corridori coinvolti sono riusciti a ripartire, anche se Nicolas Edet (Cofidis) è stato costretto a richidere l’intervento del medico di corsa.
Di lì a poco, una ulteriore accelerazione dell Bora ha definitivamente posto fine all’azione dei fuggitivi: il primo ad arrendersi è stato Etienne Van Empel, seguito da Thomas De Gendt, che si è rialzato poco dopo aver vinto anche il traguardo volante di Porte Empedocle (-10,5). I tre fuggitivi superstiti sono stati ripresi ai -9, col giovane Mattia Bais ultimo ad alzare bandiera bianca.

Si è così giunti all’imbocco dello strappo finale, approcciato dal gruppo ad altissima velocità. Nel primo tratto di salita le redini del plotone sono state prese dalla Groupama-FDJ. Ai -2,5 è invece apparsa davanti anche la Mitchelton-Scott di Simon Yates insieme agli uomini del Team Sunweb.
La vera svolta è però arrivata ai 1400 metri dall’arrivo, quando Valerio Conti (UAE-Team Emirates), seguito a ruota dal capitano Diego Ulissi, ha imposto un forcing infernale che ha letteralmente messo alla frusta il gruppo.
Ai -900, Luca Wackermann (Vini Zabù-Brado-KTM) ha provato a sorprendere tutti con uno scatto secco. Su di lui si sono immediatamente riportati Mikkel Honorè (Deceuninck-Quick Step) e Diego Ulissi. Peter Sagan, una volta capito che si trattava dell’azione decisiva, è uscito dal gruppo provando a rientrare tutto solo sul trio di testa. Ulissi ha cercato di impedire il rientro dello Slovacco, tentando un nuovo allungo a cui ha resistito solo Honorè. Tuttavia, nel giro di pochi metri Sagan è riuscito a rientrare.

A lanciare lo sprint è stato il danese Honorè, alla cui ruota si era posizionato Peter Sagan. Ma ai 150 metri dal traguardo è partita la poderosa volata di Diego Ulissi, capace di trovare il momento giusto e di battere un Peter Sagan che aveva speso troppe energie nell’inseguimento e il sorprendente Mikkel Honorè.
La volata per il 4° posto ha premiato Michael Matthews (Team Sunweb), giunto a 5” davanti al bravo Luca Wackermann, alla rivelazione Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) e a Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo). 8a posizione per un attento Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo). Chiudono la top ten Pello Bilbao (Bahrain-McLaren) e Lucas Hamilton (Mitchelton-Scott).

Poche le variazioni nella classifica generale,che vede saldamente al comando Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) davanti a Joao Almeida (a 22”). Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) è invece salito in 3a posizione (a 23”), approfittando degli oltre 8 minuti persi dal generoso Bjerg. Seguono il norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma) 4° a 31” e il ceco Josef Cerny (CCC Team) 5° a 36”. Risalgono la classifica Simon Yates in (8° a 49”), Vincenzo Nibali (31° a 1’29”) e Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) ora 49° sempre ad 1’47” da Ganna.

Domani è in programma il primo arrivo in salita della 103a edizione del Giro. La terza tappa, lunga appena 150 km, prevede la partenza da Enna e l’arrivo ai 1793 m della stazione sciistica di Piano Provenzana in cima al versante nord dell’Etna.
Nei primi 130 km i corridori affronteranno un percorso fatto di tanti strappetti e poca pianura. Una volta giunti a Linguaglossa, inizierà la lunga salita finale: 18,8 km al 6,6% di pendenza media. Particolarmente duri gli ultimi 3km, caratterizzati da una pendenza media del 8,5% con punte al 13%. Gli uomini di classifica saranno già chiamati allo scoperto, nonostante sia soltanto la terza tappa.

Pierpaolo Gnisci

Ulissi esulta ad Agrigento (foto: Gretty Images Sport)

Ulissi esulta ad Agrigento (foto: Gretty Images Sport)

Commenta la notizia