GANNA, LA ROSA DOPO L’IRIDE. IL PIEMONTESE DOMINA LA CRONO D’APERTURA DEL GIRO

ottobre 3, 2020
Categoria: News

Il giovane fuoriclasse della Ineos Grenardiers si è vestito di rosa al termine di una prestazione maestosa giunta ad appena una settimana dal trionfo al mondiale di Imola. Ganna ha dominato la prima tappa, una crono di 15,1 km da Monreale a Palermo, infliggendo distacchi pesanti a tutti gli avversari. Alle sue spalle il soprendente 22enne Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) e il danese Mikkel Bjerg (UAE-Team Emirates) giunti a 22”. Buona la prestazione di Geratint Thomas (4° a 23”), mentre Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) e Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) hanno perso oltre 1 minuto.

Il percorso della crono d’apertura del Giro d’Italia 2020 era molto particolare. La partenza, fissata nel centro di Monreale, prevedeva subito un tratto di salita di 1100 m (gpm di 4a categoria) che terminava di fronte alla splendida cattedrale della cittadina siciliana. Una volta scollinati, i corridori erano attesi da una discesa (2,4 km) velocissima e caratterizzata da due curve insidiose. La parte più ripida della discesa terminava all’ingresso di Palermo dove si imboccava corso Calatafimi, un lungo rettilineo in leggera discesa che terminava una volta giunti in via Roma, dove era posto il secondo rilevamento intermedio. Gli ultimi km, tutti piatti, si dipanavano nel centro di Palermo fino al traguardo posto al termine di un lungo rettilineo in via della Libertà, nei pressi del Teatro Politeama.

La tappa è stata influenzata dalla presenza di un forte scirocco che a tratti ha spirato a favore dei corridori condizionandone il risulato. Proprio a causa delle previsioni metereologiche, molti tra i corridori di classifica e tra coloro che puntavano alla tappa hanno preferito partire tra i primi.

Il primo corridore al via, alle 13.15, è stato Alex Dowsett (Israel Start-Up Nation), specialista delle prove contro il tempo. Il britannico ha prima rischiato di cadere e poi ha avuto a che fare con guai meccanici, rialzandosi addirittura nel finale. La prima prestazione degna di cronaca è stata quindi quella di Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), partito subito dopo il britannico e capace di chiudere in 16’23”.
Poco dopo è stato il turno di uno dei possibili favoriti, Victor Campenaerts. Il belga della NTT Pro Cycling è caduto malamente lungo la discesa ed ha tagliato il traguardo ad 8” da Bilbao, deludendo le attese. Il tempo basco è stato migliorato poco dopo da Chris Hamilton (Mitchelton-Scott), a sua volta superato da Lawson Craddock (EF Pro Cycling), autore di un buon 16’05”.

Nenanche 5 minuti dopo, il giovanissimo Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) ha sfoderato una super prestazione, riuscendo a completare la prova in 15’46” (media di oltre 57,4 km/h), un tempo destinato ad essere battuto da pochi.
Il primo big di classifica a scendere in strada è stato Simon Yates (Mitchelton-Scotto). Il britannico è stato autore di un’ottima prestazione, chiudendo in 16’13”, a 27” da Almeida.
Il primato del portoghese è stato a lungo inavvicinabile, fino all’arrivo del giovane Norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma), giunto a soli 9” dal Lusitano.
Grande delusione invece per Rohan Dennis (Ineos). L’australiano ha fatto segnare un buon tempo (1’43”) al primo rilevamento, prima di andare in seria difficoltà in discesa, anche a causa del vento, e di concludere la sua crono con un modesto 16’12”, appena 1” meglio di Yates e a ben 26” da Almeida.

Nei minuti successivi, Joao Almeida ha tremato per ben due volte. Il primo ad avvicinarlo è stato Mikkel Bjerg (UAE-Team Emirates). Il danese, passato con 7” di ritardo all’intertempo di via Roma, è riuscito a recuperare quasi tutto lo svantaggio ma si è dovuto accontentare del 2° posto provvisorio, a soli 49 centesimi da Almeida.
Poco dopo è stato il turno di uno degli uomini di classifica più attesi, Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Il gallese non ha deluso le attese: passato in 1’47” al primo intertempo, è riuscito a recuperare nel tratto in discesa passando al secondo intertempo a soli 57 centesimi da Almeida e chiudendo in 3a posizione ad appena 1 secondo dal corridore della Deceuninck-Quick Step.

Alle 14:58 è arrivato il momento dell’uomo più atteso della giornata, il fresco campione del Mondo a cronomentro Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). Il Piemontese ha fatto registrare un ottimo tempo (1’43”) in cima al gpm di Monreale, poi è passato nettamente in testa al secondo intermedio con un tempo di 8’51”, infine ha chiuso con un impressionante 15’24”, ben 22” meglio di Almeida, all’incredibile media di 58,8 km/h.

Dopo la prova di Ganna, che ha virtualmente sancito la fine della lotta per la vittoria di tappa, l’attenzione si è spostata sulle prestazioni degli altri uomini di classifica. Il giovane Alexandre Vlasov (Astana Pro Team) ha fatto registrare un tempo di 16’44”, a ben 57” da Thomas. Ancora peggio è andata al suo compagno di squadra Miguel Angel Lopez, coinvolto in una brutta caduta proprio sotto lo striscione del 2° traguardo intermedio. Lo sfortunato corridore Colombiano è stato costretto a salire in ambulanza e a salutare il Giro già alla prima tappa.

Nel finale le condizioni ambientali sono mutate: il vento, che per lunghi tratti soffiava a favore, è scomparso. A farne le spese sono stati gli uomini di classifica che hanno deciso di partire per ultimi.
Wilco Keldermann (Team Sunweb) è transitato con un tempo di 9’48” al secondo intermedio (a 45” da Thomas), prima di chiudere in 16’52”, a 1’28” da Ganna e 1’05” da Geraint Thomas.
Ancora meno bene Jakob Fuglsang (Astana Pro Team). Il danese, che già al secondo intertempo pagava 1’ a Thomas, è arrivato con un tempo di 17’11”, ad 1’47” da Ganna.
E’ stato quindi il turno di Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), giunto alla sua 9a partecipazione alla corsa rosa. Il siciliano, dopo un brutto avvio (tempo di 2’01” al gpm), è transitato in 9’49” all’intermedio di via Roma ed ha poi concluso con un tempo di 16’53”, solo 1” peggio di Keldermann, ma ben 1’06” da Thomas.
Sulla falsariga di Fuglsang anche la prestazione di Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) che ha fatto registare un tempo di 17’08”.

Da segnalare la lotta per la conquista del gpm di Monreale, che ha assegnato la prima maglia azzurra del Giro 2020. A spuntarla è stato Rick Zabel (Israel Start-Up Nation) in 1’35”, 1” meglio di Peter Sagan (Bora-Hansgrohe).

Filippo Ganna conquista dunque la sua prima tappa al giro e la sua prima maglia rosa. La classifica generale, che ovviamente rispecchia l’ordine d’arrivo della tappa, vede il Piemontese in testa con 22” di vantaggio su Joao Almeida (2°) e Mikkel Bjerg (3° per una questione di centesimi). Seguono Geraint Thomas (4° a 23”), Tobias Foss a 31” e Josef Cerny (CCC Team) a 36”. Completano la top ten Matteo Sobrero (NTT Pro Cycling) a 40”, Lawson Craddock a 41”, Miles Scotson (Groupama-FDJ) e Matthias Brandle (Israeal Start-Up Nation) a 42”. Tra gli uomini di classifica bene Simon Yates (17° a 49”), mentre Nibali (69° a 1’29”) e Fuglsang (100° ad 1’47”) pagano già un importante passivo nei confronti di Thomas.

Domani è in programma la 2a frazione del Giro, la prima in linea. Saranno 149 I km che i corridori dovranno percorrere da Alcamo ad Agrigento. Il percorso non sarà particolarmente impegnativo. Dopo una serie si strappetti, di cui quello di Santa Ninfa classificato come gpm di 4a categoria (al km 37,5), si affronterà un lungo tratto pianeggiante prima di un finale più mosso. Il traguardo sarà infatti posto nel centro di Agrigento, al culmine di una breve salita di 3,7 km al 5,3% di pendenza media.

Pierpaolo Gnisci

Ganna domina la crono d'apertura (foto: Bettini)

Ganna domina la crono d'aperture (foto: Bettini)

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