ALLA SABATINI LA PRIMA VOLTA DI DION SMITH
Dion Smith (Mitchelton – Scott) ha vinto in volata la Coppa Sabatini conquistando così il primo successo in carriera davanti ad Andrea Pasqualon (Circus – Wanty Gobert) e ad Alexandr Riabushenko (UAE-Team Emirates) sul breve strappo di Peccioli.
La sessantottesima edizione della Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli prevedeva un percorso leggermente modificato rispetto alle passate edizioni, con l’intera corsa disputata sui classici due circuiti disegnati attorno a Peccioli. Su una distanza di 211 chilometri i corridori dovevano superare un dislivello positivo di 1800 metri lungo un primo circuito di 21.4 chilometri, da ripetere sette volte e caratterizzato dalla facile salita di Terricciola e dal il muro di Via Greta (800 metri all’11%) per giungere sotto il rettilineo d’arrivo. Al termine delle sette tornate seguivano altri cinque giri di un circuito di dodici chilometri che terminava sempre a Peccioli con una salita di 1400 metri al 6%, già affrontata nella giornata di ieri al Giro della Toscana.
Quest’oggi, però, essendo l’arrivo posto in vetta a questo strappo la volata non era così probabile e garantiva sia possibilità di attacco lungo il percorso, sia sullo strappo finale. I principali favoriti erano Gianni Moscon (Ineos Grenadiers), Enrico Battaglin (Bahrain – McLaren), Dion Smith (Mitchelton – Scott) e Samuele Battistella (NTT Pro Cycling), mentre alcuni dei maggiori outsider erano Marco Canola (Gazprom – RusVelo), Biniam Girmay Hailu (NIPPO DELKO One Provence), Nacer Bouhanni (Arkéa – Samsic), Nicola Conci e Jacopo Mosca (nazionale italiana).
Subito dopo il via la corsa vedeva una grande attività in gruppo, con un primo gruppo riuscitosi ad avvantaggiare sulla salita di Terriciola. Nessuno mollava la presa continuando a rivoluzionare il gruppo di testa, finché sul secondo passaggio della salita di Terriciola non andava via Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), che veniva ripreso dopo il muro di Peccioli da altri sette atleti: Yukiya Arashiro (Bahrain – McLaren), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Alexander Konychev (Mitchelton – Scott), Nickolas Dlamini (NTT Pro Cycling), Mulu Kinfe Hailemichael (NIPPO DELKO One Provence), Ivan Rovny (Gazprom – RusVelo) e Raffaele Radice (Sangemini Trevigiani Mg.k Vis). La presenza di molte delle squadre più quotate rappresentava sicuramente una minaccia per le altre squadre, che da subito controllavano la corsa.
Quando mancavano 90 chilometri dalla conclusione il vantaggio massimo toccava i 4’30”, mentre Dlamini perdeva contatto dalla fuga. Successivamente il gruppo iniziava a guadagnare in maniera più convinta grazie al lavoro di Ineos Grenadiers e in particolare della Vini Zabù – KTM, portando il distacco a 2’40” all’entrata nel circuito finale. Sull’ultima scalata a Terriciola aveva perso contatto anche Carboni, dopo aver creato in prima persona la fuga di giornata. Dopo la seconda tornata la corsa esplode con la selezione nel gruppo che portava il ritardo a 1’30”; intanto Radice perdeva contatto dalla fuga. Hailemichael tentava un’azione solitaria al termine del terzo giro, mentre in contemporanea Moscon e Giovanni Visconti (Vini Zabù – KTM) attaccavano dal gruppo, ma in entrambi i casi le loro azioni venivano tamponate, con il gruppo sotto al minuto di ritardo. A 14 chilometri dalla conclusione era Vermeersch a provare a resistere in solitaria al ritorno del gruppo, ma sul penultimo passaggio dallo strappo di Peccioli veniva ripreso e staccato. Nel frattempo dal gruppo partivano diversi attacchi che andavano a prendere e scavalcare la fuga. Nicolas Schultz (Mitchelton – Scott), Nicola Conci (nazionale italiana) e Amanuel Ghebreigzabhier (NTT Pro Cycling) riuscivano a scollinare con qualche metro di vantaggio, ma Moscon chiudeva su di loro tirando il gruppo. Seguiva una fase di continui attacchi, che venivano immediatamente stoppati dalla Circus – Wanty Gobert, particolarmente intenzionata a mantenere la corsa chiusa, mentre Arkéa – Samsic e Mitchelton – Scott controllavano il gruppo nei chilometri precedenti lo strappo finale. Ai -500 metri Matthew Holmes (Lotto Soudal) provava un attacco, ma il ritmo della Mitchelton – Scott non permetteva attacchi lanciando alla perfezione Dion Smith, che conquistava la vittoria davanti ad Andrea Pasqualon (Circus – Wanty Gobert) e Alexandr Riabushenko (UAE-Team Emirates). Continua così l’ottimo periodo di forma per il corridore neozelandese, ben comportatosi nelle classiche italiane disputate nel post-lockdown.
Carlo Toniatti

La vittoria di Smith alla Coppa Sabatini (foto Bettini)