SULLE PRIME MONTAGNE TOM PIDCOCK NON SI LASCIA SFUGGIRE L’OCCASIONE ROSA
La prima tappa di montagnba è andata in archivio con la vittoria del britannico Tom Pidcock. Il giovane portacolori del team Trinity Road Racing dopo essersi fatto vedere nelle tappe scorse ha rotto gli indugi ed è andato a mettere il primo sigillo alla conquista del Giro d’Italia Under 23.
Nel novero dei pretendenti alla rosa finale il nome del britannico Tom Pidcock (Trinity Road Racing) era uno di quelli più quotati e oggi il talento britannico ha dimostrato che tutti i suoi estimatori hanno veramente di che gioire. La tappa odierna era sicuramente la prima che chiamava alla tenzone coloro che ambiscono al successo finale in quel dell’Aprica e i “galletti” presenti nel “pollaio” del Giro Under 23 non si sono fatti scappare l’occasione per mettere sulla strada il loro valore.
In una giornata caratterizzata finalmente da condizioni atmosferiche favorevoli la corsa è iniziata fin da subito con scatti e controscatti, anche se senza molto costrutto. All’intergiro di Soave è transitato per primo Cristian Rocchetti (General Store), già detentore della maglia blu della relativa classifica.
Ma è stato all’inizio della lunga ascesa che conduceva al Passo del Branchetto che sono iniziate le grandi manovre con l’attacco di cinque corridori, ovvero Samuele Zoccarato (Colpack Ballan), Daan Hoole (SEG Racing Academy), Andrea Cantoni (#inEmiliaRomagna Cycling Team), Martin Marcellusi (Mastromarco Sensi Nibali) e Mattia Guasco (NTT). È stata la primo di una serie di azioni che ha condotto i migliori a giocarsi la tappa e la leadership di classifica. Ripreso Cantoni, ultimo dei cinque fuggitivi andati in avanscoperta, si sono susseguiti altri attacchi. Matteo Carboni (Biesse Arvedi) scollina per primo e poi a breve da Carlos Garcia e Jokin Murguialday (Caja Rural), Andrea Pietrobon (CTF) e dal non ancora stanco Zoccarato, transitato in testa al successivo GPM. La loro azione termina 10 Km più avanti poi, sulla salita che conduce al traguardo di Bolca, Pidcock se ne è andato senza venire più ripreso. Si devono così accontentare delle posizioni di rincalzo Kevin Colleoni (Biesse Arvedi) e Giovanni Aleotti (CTF), che hanno completato il podio di giornata con ritardi rispettivamenti di 22 e 37 secondi. Andrea Fusaz, Ds del terzo classificato ha così commentato la prova del suo ragazzo: “Sappiamo che il Giro d’Italia si vince evitando i mille imprevisti che ogni giorno si incontrano sulla strada. I nostri ragazzi nei giorni scorsi hanno fatto un grande lavoro per proteggere Giovanni da cadute, fughe e guai meccanici. Purtroppo nei giorni scorsi una caduta gli ha causato alcune importante contusioni ma sta stringendo i denti e, oggi, alla prima occasione utile, si è confermato tra i migliori del gruppo. La strada per l’Aprica è ancora lunga e, certamente, ci saranno altre occasioni per attaccare e per provare a conquistare la maglia rosa. L’importante è aver dato il segnale che la condizione fisica è buona e che siamo pronti a lottare fino all’ultimo colpo di pedale per il successo finale”.
Come era facilmente prevedibile oggi Luca Colnaghi ha ceduto le insegne del comando e per questo nelle sue parole non c’è tristezza. Anzi, trasudano ancora l’entusiasmo per essere stato il primo del suo Team ad indossare la maglia di leader al Giro Under: “Vestire anche solo per un giorno la maglia rosa è stata una emozione unica. Una bellissima esperienza che sono orgoglioso di aver regalato a questo fantastico team. Oggi alla partenza è stato bello salutare i tanti amici e stringere la mano ad alcuni grandi campioni come Mario Cipollini”. Per lui c’è stata ancora la soddisfazione di mantenere la maglia rossa di leader della classifica a punti.
Domani la quinta tappa partirà da Marostica per arrivare dopo 133 km a Rosà, proponendo un tracciato che fa il “verso” a quello del campionato nazionale professionisti recentemente conquistato da Giacomo Nizzolo. Per quattro volte dovrà, infatti, essere superata la salita della Rosina, con l’ultimo passaggio situato a poco meno di 40 Km dal traguardo. A meno di sorprese i favoriti dovrebbe essere i velocisti.
Mario Prato