ROGLIČ, VITTORIA DI CLASSE E POTENZA A ORCIÈRES-MERLETTE

settembre 1, 2020
Categoria: News

Sul traguardo di Orcières-Merlette Primož Roglič (Jumbo Visma) è autore di una progressione impressionante negli ultimi metri che non dà scampo agli avversari diretti. Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è secondo mentre Guillaume Martin (Cofidis) chiude in terza posizione. Grazie agli abbuoni Roglič sale al terzo posto in classifica generale, sempre comandata da Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step)

La quarta tappa del Tour 2020 propone l’arrivo in salita ad Orcières-Merlette, località famosa nel ciclismo perché qui nel 1971 si consumò una clamorosa crisi di Eddy Merckx che lasciò la bellezza di quasi nove minuti a Luis Ocaña. Si tratta di una salita di prima categoria, 7 km al 6,7% di pendenza media, sulla quale potremo assistere alle prime scaramucce tra i pretendenti alla maglia gialla. Prima della scalata finale i ciclisti dovranno affrontare altri quattro GPM, ma tutti altimetricamente più agevoli visto che sono di terza o di quarta categoria. Dopo la partenza da Sisteron si formava immediatamente la fuga di giornata, composta da sei ciclisti: Nils Politt e Krists Neilands (Israel Start-Up Nation), Mathieu Burgaudeau (Total Direct Énergie), Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale), Tiesj Benoot (Sunweb) e Quentin Pacher (B&B Hotels-Vital Concept). Il gruppo lasciava fare e dopo 20 km il vantaggio dei sei sfiorava i 4 minuti. Con il passare dei chilometri il gruppo iniziava a organizzare l’inseguimento. La squadra maggiormente impegnata era la Deceuninck Quick Step, con Rémi Cavagna e Tim Declercq ad alternarsi in testa per mantenere la fuga a distanza di sicurezza. Il lungo falsopiano che portava alla scalata del Col du Festre, prima asperità della tappa, includeva il traguardo volante di Veynes, posto al km 51,5, vinto da Politt. Pacher, invece, transitava per primo sul Festre. A 70 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era di 3 minuti e 10 secondi. Sulla successiva Côte de Corps era ancora Pacher a scollinare in prima posizione. A 50 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti e 35 secondi. Sulla Côte de l’Aullagnier Pacher transitava ancora per primo, con il gruppo che inseguiva con 2 minuti e 40 secondi di ritardo. In un tratto in discesa Benoot era vittima di una caduta che lo estrometteva dalla fuga. Sulla Côte de Saint-Léger-les-Mélèzes, penultima ascesa in programma, era Neilands a scollinare in prima posizione, prima di essere ripreso all’inizio dell’ultima salita, a circa 7 km dall’arrivo. Dries Devenyns e Bob Jungels erano gli ultimi compagni rimasti a scortare la maglia gialla Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Era Pierre Rolland (B&B Hotels-Vital Concept) a rompere gli indugi ed a scattare a 4 km e mezzo dall’arrivo. Il francese veniva ripreso dono circa 500 metri di assolo, poi Wout Van Aert (Jumbo Visma) faceva un gran forcing a 3 km dall’arrivo, con tre ciclisti dell’INEOS Grenadiers alle sue spalle. Van Aert si faceva da parte a poco meno di 2 km dall’arrivo e quindi era Sepp Kuss (Jumbo Visma) a prendere la testa della corsa ed a consentire a Primož Roglič di portarsi in pole position per la volata finale. Era proprio lo sloveno che, con una progressione impressionante condotta senza alzarsi dalla sella, metteva tutti in fila ed andava a vincere battendo il connazionale Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates), mentre terzo era Guillaume Martin (Cofidis). Chiudevano la top five Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) e Alaphilippe, rispettivamente quarto e quinto. In 16 giungevano con lo stesso tempo ed erano perciò da registrare alcuni ritardi, come quello di Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) giunto a 9 secondi da Roglič. Andava peggio a gente come Alejandro Valverde (Movistar), a 21 secondi di ritardo, ed alla coppia colombiana Martínez-Higuita dell’EF Education First, classificata con 28 secondi di ritardo. In classifica generale Alaphilippe conserva la maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Adam Yates (Mitchelton Scott) e 7 su Roglič. Domani la quinta tappa, di trasferimento verso il Massiccio Centrale, si svolgerà da Gap a Privas. Sono due i GPM da affrontare, entrambi di quarta categoria e posti negli ultimi 50 km di corsa. Sembra una tappa favorevole ai velocisti, che però dovranno essere capaci di saper leggere il finale visto che gli ultimi 7 km sono in costante ascesa al 2-3% e la linea del traguardo è posta al termine di un’ampia semicurva di 500 metri.

Giuseppe Scarfone

Roglič lanciato a testa bassa verso il successo nella seconda tappa di montagna del Tour 2020 (Getty Images)

Roglič lanciato a testa bassa verso il successo nella seconda tappa di montagna del Tour 2020 (Getty Images)

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