L’ÉTAPE DU JOUR: NIZZA – NIZZA (HAUT PAYS)
agosto 30, 2020
Categoria: Approfondimenti
Si rimane a Nizza per la prima delle dieci tappe di montagna che fanno della centosettesima edizione del Tour de France una delle più dure della storia. Le prime due salite in programma si affronteranno lontane dall’arrivo, ma rischiano di rimanere nelle gambe nel finale di gara e soprattutto per coloro che non hanno smaltito le “botte” rimediate nella prima tappa.
In tempi recenti non si è mai vista una partenza così impegnativa, nemmeno alla Vuelta, e per trovare qualcosa del genere bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1979 (ne parleremo più sotto). Solo nella prima settimana del Tour 2020 si dovranno affrontare cinque tappe di alta montagna, due delle quali con arrivo in salita, un’ascesa “Hors Catégorie” (il Port de Balès, in programma all’ottavo giorno di gara) e ben otto GPM di 1a categoria. Di questi ultimi, i primi due s’incontreranno già nella seconda frazione di un Tour che, dunque, costringerà i suoi primattori a presentarsi ai nastri di partenza con uno stato di forma già ben definito. Così a una sessantina di chilometri dal via da Nizza si dovranno superare i 17 Km al 6% del Col de la Colmiane, che molti corridori già conoscono perché lassù si è conclusa a marzo l’ultima tappa della Parigi-Nizza, vinta dal colombiano Nairo Quintana, mentre la classifica finale della tradizionale corsa a tappe di avvicinamento alla Sanremo era stata conquista dal tedesco Maximilian Schachmann. 36 Km più avanti si scollineranno anche i 1600 metri del Col de Turini (15 Km al 7.2%), che l’arrivo di una tappa della Parigi-Nizza l’hanno accolto nel 2019 (vittoria di Daniel Martínez), e a quel punto mancheranno 87 Km al traguardo, apparentemente tanti. Chi avrà faticato su questi due colli, però, potrebbe trovarsi nuovamente a boccheggiare sulle due più breve e basse salite che sono state inserite nel finale di gara, prima sul tradizionale Col d’Èze (8 Km al 5.9%) e poi sul Col des Quatre Chemins (5.5 Km al 5.7%), superato il quale il traguardo disterà soli nove chilometri. Sono difficoltà che potrebbero già fare qualche vittima a sorpresa, magari tra quei corridori che sono caduti nel corso della tormentata prima tappa e non hanno ancora recuperare le “botte”.
METEO TOUR
Nizza – partenza: cielo sereno, 24.2°C, vento forte da SW (32 Km/h), umidità al 61%
Saint Martin-Vésubie (Km 70.5): cielo sereno, 22.1°C (percepiti 23°C), vento moderato da WSW (14-18 Km/h), umidità al 40%
Nizza (Km 141.5): cielo sereno, 25.4°C (percepiti 27°C), vento forte da SW (33 Km/h), umidità al 57%
Nizza – arrivo: cielo sereno, 25.4°C (percepiti 27°C), vento forte da SW (32 Km/h), umidità al 57%
GLI ORARI DEL TOUR
13.15: inizio trasmissione Eurosport 1 (cinque minuti prima del via)
13.20: partenza da Nizza
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30-35 Km dal via)
15.00 – 15.15: scollinamento Col de la Colmiane
16.00 – 16.20: scollinamento Col de Turini
17.00 – 17.35: scollinamento Col d’Èze
17.50 – 18.25: traguardo a Nizza
UN PO’ DI STORIA
La prima settimana di quest’anno ricorda molto, sul piano della durezza, i primi cinque giorni del Tour del 1979, che scattò dal piccolo paesino di Fleurance con un prologo vinto dall’olandese Gerrie Knetemann, campione del mondo in carica. Fleurance non è molto distante dai Pirenei, che furono affrontati consecutivamente nelle successive tre tappe, cominciando con quella terminata nella nota località termale di Luchon, dove colse la vittoria il francese René Bittinger al termine di una frazione che prevedeva le ascese ai colli di Menté e del Portillon. Il terzo giorno tornarono a scorrere le lancette dei cronometri, stavolta per la difficile cronoscalata verso Superbagnères che vide imporsi il favorito numero uno per il successo finale, Bernard Hinault, con l’asso francese che quel giorno riuscì anche a mandare fuori tempo massimo cinque corridori. E non era ancora finita perché l’indomani erano in programma Peyresourde, Aspin e Soulor nel corso della solita cavalcata verso Pau, dove è ancora Hinault a vincere. Per completare l’opera subito dopo il trittico pirenaico si affrontò l’interminabile cronosquadre di Bordeaux, 86 Km al termine dei quali fece registrare il miglior tempo la corazzata olandese TI-Raleigh mentre traballò temporaneamente il trono del francese capoclassifica, che quel giorno perse 48” dall’inossidabile olandese Joop Zoetemelk.
Mauro Facoltosi