VOLATA E CADUTE, KRISTOFF IN PARADISO A NIZZA
In una prima tappa segnata dal maltempo e da moltissime cadute, a Nizza la volata che assegna la prima maglia gialla è vinta da Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) su Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) e Cees Bol (Team Sunweb). Il norvegese indossa per la prima volta in carriera il simbolo del primato al Tour de France.
Il giorno tanto atteso del Tour de France è finalmente è arrivato. Il primo GT del 2020 parte in pompa magna da Nizza, per la prima volta a fine Agosto, tra misure anticovid e quant’altro. Ci auguriamo che la Grande Boucle possa arrivare senza difficoltà a Parigi dopo le 21 tappe canoniche. Delle ultime edizioni, questa è sicuramente una delle più incerte. Egan Bernal (INEOS Grenadier) è il campione uscente ma deve combattere contro un fastidioso mal di schiena che ne sta limitando la condizione. Non convocati Chris Froome e Geraint Thomas, in casa INEOS è pronto eventualmente a dire la sua Richard Carapaz. In casa Jumbo Visma stesso discorso, più o meno, per Primož Roglič: se non fosse caduto rovinosamente al recente Giro del Delfinato lo sloveno sarebbe in pole position per la maglia gialla. Bisognerà vedere se e come ha recuperato e non si può escludere nella formazione olandese il ritorno in auge di un Tom Dumoulin che sembra aver definitivamente risolto il problema al ginocchio che lo ha limitato per più di un anno e che può essere una seconda non indifferente carta da giocare. Anche Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), altri due pretendenti ai primissimi posti della classifica generale, devono fare i conti con i postumi di una caduta e bisognerà vedere strada facendo le rispettive condizioni di salute. Chi sembra in una forma sostanzialmente buona è Thibaut Pinot. La Groupama FDJ è tutta per lui e il francese vuole dimenticare il Tour dello scorso anno, nel quale fu costretto al ritiro a causa di una forte contusione alla gamba. Chi è pronto a dire la sua è l’usato sicuro formato dalla coppia Mikel Landa (Bahrain McLaren) – Richie Porte (Trek Segafredo). Il forte scalatore spagnolo accoglie con piacere l’unica prova a cronometro, da sempre suo tallone d’Achille, che si svolgerà alla penultima tappa e avrà l’arrivo in salita; l’australiano, invece, può contare su una forma discreta ma deve fare attenzione alle cadute che al Tour hanno spesso limitato le sue performance. Già detto di Quintana, la Colombia schiera altri ciclisti interessanti come il vincitore del Delfinato Daniel Martínez, Sergio Higuita, Rigoberto Urán – tutti facenti parte del team EF Pro Cycling – e Miguel Ángel López (Astana), che possono disputare un Tour interessante, così come sono attesi Julian Alaphilippe (Deceunick-Quick Step) e Peter Sagan (Bora Hansgrohe) per brillare rispettivamente nelle classifiche della maglia a pois e della maglia verde. Come detto all’inizio, la prima tappa parte da Nizza e si conclude sulla Promenade des Anglais dopo 156 km. La doppia ascesa della Côte de Rimiez, posta a metà e a tre quarti di tappa, potrebbe indurire le gambe di qualche velocista, ma la soluzione più probabile è lo sprint di un gruppo abbastanza numeroso. Dopo la partenza da Nizza si formava la prima fuga del Tour 2020 grazie all’azione di Michael Schär (CCC), Cyril Gautier (B&B Hotels-Vital Concep) e Fabien Grellier (Total Direct Énergie). Dopo 12 km il terzetto di testa aveva 2 minuti di vantaggio sul gruppo, tirato ancora blandamente da Deceuninck-Quick Step, INEOS e Jumbo Visma. Le prime gocce di pioggia, peraltro attese, provocavano alcune cadute. Tra le vittime illustri si segnalavano Sam Bennett (Deceuninck Quick Step), Domenico Pozzovivo (NTT Cycling), Pierre-Roger Latour (AG2R) e Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers). Nel frattempo Grellier faceva suo il primo GPM della Côte de Rimiez, posto al km 48.5, mentre in grande ritardo si segnalava Sivakov, i cui segni della caduta erano evidenti sul braccio destro. Anche Alaphilippe era segnalato in ritardo, addirittura dietro Sivakov. Nel tratto di pianura che precedeva la seconda ascesa verso la Côte de Rimiez il gruppo rallentava vistosamente, permettendo così a molti dei caduti di rientrare. Chi ancora inseguiva con circa 40 secondi di ritardo era Alaphilippe. A 80 km dal termine la fuga aveva preso vigore ed ora aveva 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo. A 60 km dall’arrivo Schär e Gautier restavano in testa, mentre Porte riusciva a rientrare in gruppo dopo essere restato attardato da una caduta. Un altro capitombolo coinvolgeva l’australiano Caleb Ewan (Team Lotto Soudal), uno dei corridori più attesti oggi allo sprint, che ad un certo punto veniva cronometrato con un ritardo di 6 minuti. La fuga veniva ripresa definitivamente dopo il secondo passaggio in vetta sulla Côte de Rimiez, che aveva visto transitare in testa Schär. Anche Giacomo Nizzolo (NTT Cycling) e Sonny Colbrelli (Bahrain McLaren) venivano coinvolti in una caduta, ma seppur con difficoltà riuscivano a rientrare in gruppo. Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step) restava indietro per una foratura ma rientrava in gruppo scortato dalla sua ammiraglia. Dopo un’accelerazione dell’Astana in discesa, culminata con un fuoripista di Miguel Angel López, il gruppo ritornava a mantenere un’andatura moderata, tale da far rientrare anche Ewan. Nella discesa finale anche George Bennett (Jumbo Visma) era vittima di una caduta, restando attardato nelle retrovie. Lasciatosi alle spalle il tratto più pericoloso della tappa il gruppo tornava ad alzaew l’andatura negli ultimi 20 km, mentre le squadre dei velocisti iniziavano a preparare lo sprint su di una strada che per fortuna andava asciugandosi. L’ultimo attacco veniva portato da Benoît Cosnefroy (AG2R), che però veniva risucchiato in gruppo nel giro di un paio di chilometri. Un’ultima caduta poco dopo i 3 km all’arrivo coinvolgeva Pinot e altri corridori. La volata veniva vinta da Alexander Kristoff (UAE-Team emirates) sul campione del mondo Mads Pedersen (Trek segafredo) e Cees Bol (Sunweb). Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Elia Viviani (Cofidis) ed il settimo di Nizzolo. Il norvegese ottiene così la prima vittoria stagionale e la prima maglia gialla della sua carriera.
Domani è in programma la seconda tappa ancora con protagonista Nizza. Questa volta il giro verso l’entroterra prevede le più esigenti ascese dei colli della Colmiane e di Turini prima delle salite finali del Col d’Èze e del Col des Quatre Chemins, non classificato come GPM ma “dotato” di abbuoni temporali al suo passaggio. Insomma, una tappa dove già si potrebbe vedere qualcosa di concreto in ottica classifica generale.
Giuseppe Scarfone