VLASOV ZAR DELL’EMILIA
Talento e Gioventù. Si potrebbe riassumere con queste due parole l’esito della 103a edizione del Giro dell’Emilia. Ad alzare la braccia al cielo è stato il russo Alexander Vlasov (Astana) nel giorno in cui le nuove generazioni hanno dato spettacolo lungo le rampe del San Luca. Il 24enne dell’Astana si è imposto al termine di un finale vibrante davanti al 22enne portoghese João Almeida (Deceuninck-Quick Step) e a Diego Ulissi (UAE-Team Emirates).
Al via della classica Emiliana, ricollocata al termine di un incredibile filotto di classiche e semiclassiche italiane, 7 formazioni WT e molti reduci del recente Giro di Lombardia. Tra i protagonisti più attesi ovviamente erano da segnalare il duo dell’Astana formato da Jakob Fuglsang e Alexander Vlasov, recenti dominatori della classica lombarda, e la coppia italiana Vincenzo Nibali-Giulio Ciccone della Trek-Segafredo. In casa Ineos, invece, era da evidenziare la non partenza di Richard Carapaz, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia e ancora alle prese con i postumi della caduta subita al recente Tour de Pologne.
Il percorso, lungo 199,7 km, ricalcava quasi interamente quello delle ultime edizioni: un primo tratto in linea con partenza da Casalecchio di Reno e caratterizzato dalla salita di Serra dello Zanchetto, e un finale in circuito con la terribile ascesa al Santuario di San Luca da ripetere per ben 5 volte a fare da giudice alla corsa.
Dopo diversi tentativi nei primissimi chilometri la fuga di giornata si è andata a formare dopo circa 40 km. A farne parte ben 8 corridori: Andrea Garosio e Giovanni Visconti della Vini Zabù-KTM, Philipp Walsleben (Alpecin-Fenix), Danilo Wyss (NTT Pro Cycling), Manuel Senni (Bardiani-CSF-Faizanè), Felix Dopchie (Bingoal WB), Dario Puccioni (Work Service Dynatek Vega) e Óscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas).
I battistrada hanno raggiunto un vantaggio massimo di circa 7 minuti e mezzo lungo le prime rampe della Serra dello Zanchetto, finchè l’Astana, fresca della vittoria al Lombardia, ha deciso di imporre un ritmo più alto per riavvicinarsi ai fuggitivi.
Si è così giunti all’ingresso del circuito finale (-40 al traguardo) con un distacco ridotto a circa 4 minuti. Sulle prime rampe del San Luca è stato Garosio ad involarsi in solitaria. Il bresciano è stato poi ripreso lungo la seconda ascesa prima dal compagno di squadra Visconti e poi dal crossista tedesco Walsleben.
Lungo la seconda ascesa al San Luca dal gruppo principale è evaso un quartetto formato dal colombiano Harold Tejada (Astana), Eddie Dunbar (Team Ineos), Ciccone e João Almeida (Deceuninck-Quick Step). I quattro hanno rapidamente recuperato terreno sui fuggitivi, scollinando con meno di 1 minuto e mezzo dai 3 battistrada. Dietro di loro il gruppo, decisamente selezionato, cercava di mantenere il gap sotto controllo grazie al lavoro degli Astana.
Lungo la terza ascesa la corsa è ulteriormente esplosa, poichè un deciso allungo di Fuglsang ha prodotto il ricongiungimento con i 4 inseguitori e una ulteriore selezione del gruppo, ormai ridotto in cima allo strappo a non più di una decina di corridori.
A questo punto sono stati i due giovanissimi talenti della Deceuninck-Quick Step, ovvero prima Andrea Bagioli e poi Almeida, a provare l’allungo. Ad avere successo è stata l’azione del corridore portoghese, che si è così lanciato in solitaria all’inseguimento di Visconti e Garosio dopo aver saltato a velocità doppia Walsleben.
Ad inseguire il lusitano un drappello formato da Bagioli, Nibali, Ciccone, Vlasov, Fuglsang, Dunbar, Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e Tejada.
A circa 10 km dall’arrivo, lungo la penultima ascesa del San Luca, Almeida è riuscito a riprendere e superare con facilità prima un esausto Garosio e quindi Giovanni Visconti, scollinando con 35” di vantaggio sul gruppo degli otto inseguitori. Il portoghese ha difeso il gap lungo il tratto successivo, imboccando la salita finale con circa mezzo minuto di vantaggio.
A circa 1500 metri dal traguardo Vlasov ha rotto gli indugi con un allungo a cui inizialmente il solo Bagioli è riuscito a tener testa. L’azione del corridore russo è stata però irresistibile e di li a poco ha costretto l’italiano ad alzare bandiera bianca. L’uomo dell’Astana è poi riuscito a riprendere anche Almeida a circa 700 metri dal traguardo, saltandolo immediatamente con estrema facilità.
Il russo ha così chiuso in solitaria a braccia alzate, tagliando il classico traguardo posto in prossimità del Santuario di San Luca con 9” su un coraggioso Almeida e 19” su Ulissi. Ai piedi del podio altri due giovanissimi, Eddie Dubar (4° a 21”) e Andrea Bagioli (5° a 24”), che hanno anticipato Fuglsang, arrivato 6° a 29 secondi dal compagno di squadra.
Più staccato un Nibali ancora non al massimo della condizione (49”). Chiudono la top ten Ciccone, giunto 8° a 1′32″ dopo aver tirato nel finale, e il duo formato da Visconti e Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), arrivati con un ritardo di 2′41″.
Con i campionati nazionali in programma in Veneto alla fine di questa settimana si concluderà così un intenso periodo di corse italiane. In attesa dell’inizio del Tour de France, al via il 29 Agosto, i prossimi impegni in Italia saranno la Settimana Coppi e Bartali (da primo al 5 Settembre) e la Tirreno-Adriatico (dal 7 al 13 settembre), diventati importantissimi appuntamenti di preparazione al Giro d’Italia.
Pierpaolo Gnisci