BRIVIDI NEL TORRIDO LOMBARDIA DELL’ASSUNTA: REMCO NEL BURRONE, FUGLSANG IN PARADISO
Remco Evenepoel (Deceuninck Quick Step) cade nella discesa del Muro di Sormano e dice addio ai sogni di gloria. La vittoria del Lombardia 2020 va a Jakob Fuglsang (Astana) che allunga sul San Fermo della Battaglia lasciandosi alle spalle George Bennett (Jumbo Visma) e Aleksander Vlasov (Astana), giunti rispettivamente secondo e terzo. Delusione per la Trek Segafredo, nel finale in superiorità numerica con Nibali, Mollema e Ciccone, ma che raccoglie solo le briciole.
Da Classica delle foglie morte a Classica di Ferragosto è un attimo. E così, dopo la Milano Sanremo dello scorso sabato, anche il Giro di Lombardia, a causa dell’emergenza covid19, viene riprogrammato in un periodo dell’anno inusuale, cambiando diametralmente il posizionamento nel calendario ciclistico e disputandosi in piena estate. Partenza da Bergamo ed arrivo a Como dopo 231 km per l’edizione 2020, che conserva le mitiche salite che hanno fatto la storia della corsa lombarda, prima fra tutte il muro di Sormano che attende i ciclisti a poco più di 50 km dall’arrivo con le sue pendenze “monstre”. Il parterre, nonostante la contemporaneità con il Giro del Delfinato, è più che dignitoso ed è oggetto di particolari attenzioni Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step), osservato specialissimo dopo i trionfi in quattro brevi gare a tappe in questo tormentato 2020, ultima delle quali il Giro di Polonia. Ma la coppia della Trek-Segafredo formata da Vincenzo Nibali e da Bauke Mollema (vincitore nel 2019) non vorrà restare a guardare. Delle altre formazioni WT, va presa in considerazione anche il Team Ineos con il tris d’assi Carapaz – Sosa – Moscon, l’Astana con la coppia in formissima Fuglsang-Vlasov e la Jumbo Visma con un George Bennett in grande spolvero dopo aver vinto tre giorni fa il Gran Piemonte. La corsa è stata caratterizzata da una fuga di 11 uomini formata da Petr Vakoč (Alpecin-Fenix), Davide Gabburo (Androni Giocattoli-Sidermec), Joseph Rosskopf (CCC Team), James Piccoli (Israel Start-Up Nation), Florian Stork (Sunweb), Alexander Riabushenko (UAE-Team Emirates), Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert). A questi si sono aggiunti strada facendo Daniel Savini (Bardiani-CSF Faizané), Emmanuel Morin (Cofidis), Denis Nekrasov (Gazprom-Rusvelo) e Marco Frapporti (Vini Zabù/KTM). Gli attaccanti hanno avuto un vantaggio massimo di quasi 5 minuti dopo circa 100 km, ma sotto i colpi di Deceuninck, Astana e Trek il vantaggio della fuga è andato via via scemando fino al ricongiungimento definitivo lungo l’ascesa della Madonna del Ghisallo. Qui si formava in testa alla corsa il gruppo di una trentina di unità che si apprestava ad affrontare la salita della Colma di Sormano, i cui 2 Km conclusivi, il mitico muro, presentano punte di pendenza fino al 25%. Era sempre la Deceuninck a tirare un gruppo davvero ridotto all’osso. Dries Devenyns era l’ultimo uomo rimasto a tirare per Evenepoel. All’inizio del muro era l’Astana a balzare in testa. Dei ciclisti più attesi, il primo a cedere era Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe), mentre Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix) cercava di restare aggrappato al gruppetto dei migliori con le unghie e con i denti. I primi a scollinare erano Evenepoel, Bennett, la coppia Vlasov-Fuglsang ed il terzetto della Trek Segafredo formato da Nibali, Mollema e Giulio Ciccone. Il colpo di scena avveniva nella discesa, quando Evenepoel cadeva rovinosamente al di là di un muretto. Il giovane belga dopo essere stato immobilizzato, assistito dal DS Davide Bramati, veniva trasportato in ospedale dove gli saranno riscontrati la frattura del bacino e una contusione ad un polmone. Intanto era palese che i sei rimasti in testa si sarebbero giocati la vittoria del Lombardia 2020, anche perché gli inseguitori – tra i quali Van Der Poel, Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), Rafał Majka (Bora Hansgrohe) e Richard Carapaz avevano mollato e avevano quasi 2 minuti di ritardo sul gruppo di testa. Fuglsang e Bennett attaccavano a 19 km dall’arrivo sulle insidiose rampe del Civiglio. Vlasov si accodava alla coppia, mentre era evidente la débâcle della Trek-Segafredo, che veniva meno proprio nel finale. Fuglsang attaccava sull’ultima salita di San Fermo della Battaglia staccando Bennett, ultimo ciclista a resistergli. Il danese vinceva per la prima volta in carriera la classica d’autunno, mentre salivano sul podio George Bennett a 30 secondi di ritardo e Aleksandr Vlasov a 50 secondi di ritardo. Delusione infine tra le fila della Trek Segafredo, che doveva accontentarsi del quarto posto di Mollema, del quinto di Ciccone e del sesto di Nibali.
Giuseppe Scarfone