WOUT VAN AERT NON SI FERMA PIÙ, DOPO LA SANREMO SUA ANCHE LA PRIMA TAPPA DEL DELFINATO
Il giovane campione belga fa sua la prima e più lunga tappa del ”Delfinato”. Ben 218.5 km percorsi dal plotone per andare da Clermont-Ferrand a Saint Christo en Jarez, con ben sette GPM da superare.
Come da tradizione il Tour de France, che prenderà il via sabato 29 agosto, è preceduto dallo svolgimento del Critérium du Dauphiné, la breve corsa a tappe – quest’anno ridotta nella durata da sette a cinque giorni – che da alcune stagioni è divenuta una sorta di prova generale della Grande Boucle e che, oltre a proporra al via alcuni dei “big” che saranno protagonisti al Tour, consente di testare in antemprima alcune delle salite che si andranno ad affrontare, come l’inedito versante del Col de la Madeleine in programma nella terza frazione. Tutte le tappe del Delfinato 2020 propongono l’arrivo in salita, anche se quella d’apertura è la meno adatta agli scalatori perchè non presentano pendenze proibitive i sette GPM inseriti nei 218.5 km da percorrere tra Clermont-Ferrand e Saint-Christo-en-Jarez.
Subito dopo la partenza iniziavano gli attacchi, con la fuga che prendeva il volo dopo 10 km dal via. Cinque erano i corridori a tentare la fortuna, Quinten Hermans (Circus-Wanty Gobert), Brent Van Moer (Lotto Soudal), Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie), Michael Schär (CCC Team) e Tom-Jelte Slagter (B&B Hotels-Vital Concept). Dopo aver conquistato il primo GPM di giornata Bonifazio si faceva riassorbire dal gruppo, mentre il vincitore del secondo GPM, al km 100, Hermans si ritirava con Van Moer dopo essere caduti in discesa. Cadute si verficavano anche in gruppo e in una di queste andava giù Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe), che riusciva però a rialzarsi e ritornare senza fatica nel gruppo. Intanto si ritirava anche Jan Hirt (CCC Team) ancora sofferente per una caduta subita qualche giorno fa al Tour de l’Ain.
Rimanevano da soli in testa Schär e Slagter, con il gruppo che li teneva tranquillamente sottocontrollo. A 55 km dall’arrivo, ai piedi del GPM della Côte de Saint Héand, si arrendeva Slagter mentre Schär continuava da solo per altri chilometri, mentre diversi ciclisti provavano ad uscire dal gruppo inseguitore. In una situazione di calma apparente, con big che attaccavano e venivano ripresi (tra questi un ritrovato Rigoberto Urán), la Jumbo-Visma prendeva in mano le redini della corsa dettando il ritmo in salita. Campioni del calibro di Steven Kruijswijk, Tom Dumoulin e Primož Roglič, in quest’ordine lavoravano per Wout Van Aert che, come previsto, attaccava nei 300 metri finali e bissava il successo ottenuto pochi giorno or sono alla Milano-Sanremo.
Otteneva il secondo posto in volata un ottimo Daryl Impey (Mitchelton-Scott), mentre terzo era il vincitore del Tour de France 2019 Egan Bernal (Ineos).
Ora la corsa transalpina entrerà nel vivo con l’arrivo in salita ai 1331 metri del Col de Porte al termine di una tappa lunga soli 135 Km che scatterà da Vienne
Luigi Giglio