JAKOBSEN, VITTORIA THRILLING A KATOWICE. È MAGLIA GIALLA MA DOMANI NON RIPARTIRÀ
Alla prima tappa del Giro di Polonia 2020 durante la volata finale di Katowice Dylan Groenewegen (Jumbo Visma) devia la traiettoria e si aiuta col gomito provocando una spaventosa caduta le cui conseguenze più gravi sono riportate da Fabio Jakobsen (Deceuninck Quick Step), che travolge transenne, cartelloni pubblicitari e anche un membro dell’organizzazione. Gronewegen sarà successivamente estromesso dalla corsa e la vittoria assegnata a Jakobsen, il quale però si trova ora in ospedale in gravi condizioni e domani non ripartirà con la maglia del primato
Il Giro di Polonia 2020 è la prima corsa a tappe WT che si disputa dopo ripartenza post Covid19, mantenendo la sua posizione originaria di inizio Agosto ma venendo meno nel numero totale delle tappe, che da sette diventano cinque. Il percorso, sulla carta non durissimo, favorisce gli uomini da classiche ed i finisseur, anche se qualche velocista resistente agli strappi può dire la sua in ottica classifica generale, considerando anche gli abbuoni al traguardo. La prima tappa da Chorzów a Katowice sfiora i 196 km e come da tradizione vedrà i velocisti puri sfidarsi per la vittoria. Prima della partenza è stato toccante il ricordo per lo sfortunato ciclista belga Bjorg Lambrecht, scomparso durante l’edizione 2019 della corsa polacca. La tappa è stata caratterizzata da una fuga di Kamil Malecki (CCC Team), Julius van den Berg (EF Education First), Samuel Brand (Novo Nordisk) e Maciej Paterski (Nazionale Polacca). Al km 14, dopo il passaggio dallo sprint intermedio di Piekary ÅšlÄ…skie (vinto da Paterski), il vantaggio della fuga sul gruppo era di 4 minuti e 30 secondi. Le squadre dei velocisti non davano però ulteriore spazio ai quattro fuggitivi, che venivano messi nel mirino ed il loro vantaggio iniziava a scendere già dopo 30 km dalla partenza. Dopo 70 km, infatti, il vantaggio della fuga sul gruppo era sceso a 2 minuti e 30 secondi. Paterski si aggiudicava anche il secondo ed il terzo sprint intermedio, posti rispettivamente al km 79.5 ed al km 139.4. A 45 km dall’arrivo alla fuga restavano soltanto 30 secondi di vantaggio su un gruppo in forte rimonta, tirato dalle squadre dei velocisti ed in particolare dalla Bora Hansgrohe per Pascal Ackermann e dalla Deceuninck-Quick Step per Fabio Jakobsen. Nel frattempo due GPM, posti rispettivamente al km 162 ed al km 178.3, se li aggiudicavano Malecki e Van den Berg. La fuga veniva ripresa a meno di 15 km dal termine. La volata, piuttosto confusa e con un rettilineo in leggera discesa, vedeva accendersi un’acerrima lotta tra Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma) e Jakobsen, che emergevano di prepotenza negli ultimi 100 metri. L’olandese, però, infrangeva il regolamento e non manteneva la sua traiettoria spostandosi verso destra e chiudendo Jakobsen alle transenne, gesto ancora più da stigmatizzare anche per il gomito alzato di Groenewegen. Il risultato è una rovinosa caduta che coinvolgeva Jakobsen e che innescava una carambola che mandava a terra altri corridori tra i quali Marc Sarreau (Groupama – FDJ), Luka Mezgec (Mitchelton-Scott), Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates), Ryan Gibbons (NTT Pro Cycling), Szymon Sajnok (CCC Team), Damien Touzé (Cofidis, Solutions Crédits), Roger Kluge (Lotto Soudal), Moreno Hofland (EF Pro Cycling), Edward Theuns (Trek – Segafredo) e lo stesso Groenewegen, che scivolava dopo aver tagliato il traguardo in prima posizione. Inevitabile la squalifica dell’olandese dalla corsa polacca, una decisione presa nel concitato post gara dagli organizzatori. La vittoria viene così assegnata a tavolino a Jakobsen su Sarreau e Mezgec. Anche la maglia gialla va all’olandese, il quale ha 4 secondi di vantaggio su Sarreau, ma domani Jakobsen non ripartirà da Opole nella seconda tappa poichè si trova in ospedale in gravi condizioni (i medici parlano di pericolo di vita). L’arrivo a Zabrze dopo 151.5 km sarà ancora una volta favorevole alle ruote veloci.
Giuseppe Scarfone