BERNAL RE DELL’OCCITANIA, IL COLOMBIANO È GIÀ IN FORMA PER IL TOUR
Sulle strade della Route d’Occitanie si è visto un Bernal già lanciatissimo verso il Tour de France che prenderà il via il 29 agosto. Il vincitore della scorsa edizione della Grande Boucle ha portato a casa la corsa transalpina imponendosi nel tappone pirenaico, difendendosi sul ripido muro finale della frazione conclusiva e guadagnando anche nella prima tappa destinata ai velocisti
La prima tappa da Saint-Affrique a Cazouls-lès-Béziers è stata vinta da Bryan Coquard, il velocista della B&B Hotels-Vital Concept che ha preceduto di un soffio gli italiani Elia Viviani (Deceuninck – QuickStep), Sonny Colbrelli (Team Bahrain-McLaren) e Andrea Pasqualon (Circus – Wanty Gobert). A sorpresa nei primi 10 ci sono anche Egan Bernal (Ineos) e Romain Bardet (Ag2r) che, grazie ad un buco, guadagnano 10” sugli altri rivali per la classifica generale (Miguel Ángel López, Thibaut Pinot, Chris Froome, Richie Porte, Bauke Mollema), che verosimilmente si deciderà nella dura tappa pirenaica del terzo giorno.
Il giorno seguente al termie di una tappa mossa di 174,5 km da Carcassonne a Cap’Découverte, ancora adatta ai velocisti, il nostro Colbrelli si prende la rivincita battendo Coquard e Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Énergie). Nei dieci ancora tanti italiani con Pasqualon, Matteo Malucelli (Caja Rural – Seguros RGA) e Viviani, rispettivamente dal sesto, settimo e ottavo.
La terza, impegnativa tapp, è quella decisiva per la vittoria finale. Il percorso si svolge sui Pirenei da Saint-Gaudens ai 1441 metri del Col de Beyrède (9,5 Km all’8,1%) passando per le scalate intermedie del Port de Balès e del Peyresourde.
Si capisce che Bernal vuole far bene quando la Ineos mette in scena il classico copione, frantumando il gruppo anche grazie ad una tirata breve ma convinta di Froome, che poi arriva al traguardo con oltre 5 minuti di ritardo. È troppo presto per dare giudizi ma verosimilmente sarà un Tour de France difficile per il britannico, al rientro da un grave infortunio, ormai trentacinquenne e soprattutto con un Bernal già su livelli altissimi che non nasconde di voler (giustamente) guadagnarsi sulla strada la leadership unica dello squadrone inglese alla Grande Boucle, anche se il kenyano bianco afferma convinto di mirare al quinto successo. I vari gregari aumentano l’andatura ma quando viene il momento del turno in testa di Pavel Sivakov è subito notte fonda per i pochissimi che non si erano già staccati: cede un impegnato Pinot e con i due Ineos rimane a sorpresa il giovane campione russo Aleksandr Vlasov dell’Astana, anche se Bernal e il suo scudiere Sivakov mostrano un altro ritmo sulla dura rampa finale, dove il colombiano scatta deciso con una bella e proficua pedalata facendo immediatamente la differenza ed andando a vincere di forza. Come altre volte, la Ineos fa doppietta con un super Sivakov secondo a 10’’ che precede un sorprendente Vlasov, terzo a 17’’. Quarto è Pinot a 31’’ mentre si registrano distacchi oltre il minuto e più per tutti gli altri pretendenti: per molti è una bella batosta morale a poco meno di un mese dalla partenza di un Tour de France impegnativo già dalla prima settimana.
L’ultima tappa di 195 km da Lectoure a Rocamadour viene vinta dal francese Benoît Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), che sul ripido muro finale anticipa i big di classifica di 2’’ e va a riprendere uno stoico Fausto Masnada (Team CCC), ultimo a cedere tra gli 11 fuggitivi di giornata e che è stato per alcuni chilometri leader virtuale. Da segnalare anche l’attacco degli Astana Omar Fraile e López, senza però riuscire nel tentativo.
Matteo Conz