L’ACUTO DI CARUSO RISUONA A GETXO
Damiano Caruso (Bahrain – McLaren) ha conquistato il successo nel Circuit de Getxo. Per l’atleta 32enne siciliano si è trattato della seconda vittoria in carriera dopo una frazione della Coppi e Bartali nel lontano 2013. Al secondo posto si è classificato Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), capace di battere in volata Eduard Prades (Movistar).
L’edizione numero 75 del Circuit de Gexto presentava un percorso più ostico delle edizioni precedenti e si caratterizzava con un circuito di 25 chilometri da ripetere sette volte. A differenza degli altri, però, l’ultimo giro prevedeva una deviazione che portava alla difficile asperità di Pike Bidea. Questa salita, posta a 16 chilometri dalla conclusione, con i suoi 2200 metri al 9.1% garantiva la possibilità di anticipare la volata di gruppo. In ogni caso, il finale era reso più intricato dallo strappo conclusivo di 600 metri al 7% di pendenza media.
Alla partenza si presentavano 131 corridori, tra i quali i favoriti erano Mikel Landa (Bahrain – McLaren), Jasper Stuyven (Trek – Segafredo), Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) e Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling). Oltre a loro non andavano dimenticati alcuni possibili outsiders quali il campione uscente Jon Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA), il campione del mondo in carica Mads Pedersen (Trek – Segafredo), José Joaquín Rojas (Movistar Team), Pello Bilbao e Damiano Caruso (Bahrain – McLaren).
Le prime fasi di corsa, caratterizzate da una fitta pioggia, vedevano una fuga di otto corridori composta da Oier Lazkano (Caja Rural – Seguros RGA), Julien Irizar (Euskaltel – Euskadi), Iván Cobo (Equipo Kern Pharma), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Antonio Carvalho (Efapel), Riccardo Verza (Kometa Xstra Cycling Team), Lionel Taminiaux (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e Luca Pacioni (Androni Giocattoli – Sidermec). Il vantaggio massimo accumulato dai fuggitivi veniva raggiunto durante il primo giro e si attestava a tre minuti e trenta secondi. Questo margine veniva agilmente controllato da Bahrain – McLaren e UAE-Team Emirates, mentre nella quinta tornata perdeva contatto Verza, lasciando sette corridori in testa al gruppo.
A 53 km dall’arrivo era Lazkano a sbarazzarsi dei compagni di fuga per tentare di resistere al ritorno del gruppo, distante in quel momento un minuto. Poco dopo proprio dallo stesso gruppo era il campione del mondo Pedersen ad attaccare, ma la sua azione veniva tamponata dal plotone nel giro di cinque chilometri. All’inizio del giro conclusivo, con 31 chilometri ancora da percorrere, veniva ripreso Lazkano mentre Biniam Ghirmay (NIPPO DELKO One Provence) scatenava una serie di attacchi dalla quale, però, nessuno riusciva ad avvantaggiarsi. In momenti diversi erano poi Edward Theuns (Trek – Segafredo), Sergio Roman Martìn (Caja Rural – Seguros RGA), Mikel Bizkarra (Euskaltel – Euskadi), Juan Felipe Osorio (Burgos-BH) e Laurens Huys (Bingoal – Wallonie Bruxelles) a tentare un gruppetto per andarsene, ma anche la loro azione non durava molti chilometri; con la stessa sorte terminava anche l’azione di Stuyven, Landa e di altri cinque corridori poco dopo. In una fase di corsa un po’ mossa era Alessandro Fedeli (NIPPO DELKO One Provence) a tentare un attacco che veniva ricucito dopo nove chilometri, ai piedi della salita di Pike Bidea. In questo tratto, un caduta coinvolgeva Landa, che si vedeva costretto a rinunciare alla classica. Non venivano infranti, però, i sogni bellicosi della Bahrain – McLaren, che imprimeva un forte ritmo grazie ad Eros Capecchi. Questo finchè, sotto il forcing di Pello Bilbao, era nuovamente Ghirmay ad attaccare selezionando definitivamente un gruppetto di cinque atleti comprendenti lo stesso Bilbao, Damiano Caruso (Bahrain – McLaren), Juan Pedro López (Trek – Segafredo) e Gonzalo Serrano (Caja Rural – Seguros RGA). Due azioni di Caruso e Serrano allungavano momentaneamente il gruppetto, che riusciva però a ricompattarsi in discesa con il rientro di Nelson Oliveira (Team Movistar). Al loro inseguimento con dodici chilometri ancora da percorrere e quindici secondi da recuperare c’erano una ventina di corridori, tra i quali Nizzolo e Stuyven. Verso il termine della discesa Ghirmay scivolava causando anche la caduta di Serrano e López, mentre il duo Bahrain – McLaren tentava senza successo di liberarsi di Oliveira. Il momento decisivo avveniva a otto chilometri dal termine quando l’azione di Caruso riusciva a sorprendere Oliveira, rimasto da solo nel lavoro di inseguimento e ripreso dal gruppo ai -4, quando l’atleta siciliano vantava un vantaggio di ventidue secondi. Ai piedi dello strappo conclusivo Caruso conservava nove secondi, sufficienti al siciliano per difendersi dal grande ritorno di Nizzolo. che per un secondo si classificava al secondo posto battendo in volata Eduard Prades (Team Movistar), Aberasturi e Stuyven.
Per Caruso si tratta della seconda affermazione in carriera, dopo il successo conseguito nel lontano 2013 nella tappa di Fiorano Modenese della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Per la sua formazione si tratta della seconda vittoria di giornata perchè negli stessi momenti il bresciano Sonny Colbrelli si imponeva sul traguardo di Cap Découverte alla Route d’Occitanie
Carlo Toniatti