VAN AERT RISORGE SULLE ROVENTI STRADE BIANCHE D’AGOSTO
A poco più di un anno di distanza dal terribile incidente che aveva messo a rischio la sua carriera, uno straordinario Wout Van Aert (Jumbo-Visma) risorge in mezzo alla polvere delle Crete Senesi e conquista una durissima edizione della Strade Bianche. La “classica” toscana, che segnava il ritorno al ciclismo che conta dopo 5 mesi di chiusura forzata, ha regalato una giornata di emozioni e spettacolo, come meglio non ci si poteva aspettare.
A sfidarsi lungo i 184 km caratterizzati da 11 tratti di sterrato si è presentato un lotto di corridori invidiabile: il campione uscente Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Greg Van Avermaet (CCC), Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e molti altri ancora.
Subito dopo la partenza si sono consumati i primi tentativi di fuga. Tra i corridori più attivi si segnala lo svizzero Simon Pellaud (Androni Giocattoli), che è riuscito ad avvantaggiarsi dopo una decina di chilometri. Poco dopo il primo tratto di sterrato l’elvetico è stato raggiunto da Nicola Bagioli, suo compagno di squadra, Iuri Filosi (Bardiani-CSF), Cornè Van Kessel (Wanty Gobert), Quentin Pacher (B&B Hotels-Vital Concept) e Benjamin De Clercq (Arkea-Samsic).
Il gruppo ha inizialmente lasciato spazio alla fuga, finchè l’Astana non ha deciso di aumentare il ritmo andando a ridurre il distacco ad una trentina di secondi. Vista la vicinanza del gruppo, Pellaud lungo il 4° tratto di sterrato (Buonconvento) ha provato ad andare via tutto solo, lasciandosi alle spalle i compagni di fuga. Van Kessel e Filosi sono stati subito ripresi dal plotone, mentre Bagioli, De Clercq e Pacher hanno resistito per qualche altro chilometro. Pellaud si è così involato in solitaria raggiungendo un vantaggio di oltre 2 minuti e mezzo sul gruppo.
Una nuova accelerazione del plotone ha ridotto il distacco sotto il minuto poco prima di affrontare il 6° tratto, quello di Pieve a Salti. Proprio lungo lo sterrato Bob Jungels (Deceuninck-Quick Step), Marcus Burghardt (Bora-Hansgrohe) e Alexander Cataford (Israel Start-Up Nation) hanno allungato riportandosi successivamente sul fuggitivo.
Lungo il tratto di San Martino in Grania (il settimo) un paio di cadute e diverse forature hanno colpito molti dei favoriti, tra i quali Nibali e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Alaphilippe e Van der Poel. Tutti gli attardati – tranne Tiesj Benoot (Team Sunweb), costretto al ritiro – sono però riusciti a rientrare sulla testa del gruppo, sempre meno folto, che nel frattempo aveva ripreso i fuggitivi. A 60 km dall’arrivo un nuovo tentativo ha visto protagonisti Simon Clarke (EF Pro Cycling), Jack Bauer (Mitchelton-Scot), Michael Gogl (NTT Pro Cycling), Gorka Izagirre (Astana) e ancora Burghardt.
Il punto di svolta della corsa è stato, come prevedibile, il temibile tratto di Monte Sante Marie, lungo 11.5 km e caratterizzato da tratti con pendenza a doppia cifra. Il ritmo violento imposto dal gruppo ha immediatamente fatto saltare diversi attesi protagonisti, tra i quali Sagan, Nibali, Alaphilippe, Van der Poel e Philippe Gilbert (Lotto-Soudal).
In testa alla corsa sono così rimasti in 8: Davide Formolo (UAE Team Emirates), Alberto Bettiol (EF Pro Cycling), Jakob Fuglsang (Astana), Michał Kwiatkowski (Team INEOS), Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Van Aert, Van Avermaet e Gogl. Sul tratto più duro del Monte Sante Marie, Fuglsang ha rotto gli indugi piazzando un allungo che ha sgretolato il gruppetto di testa. A farne le spese sono stati Gogl e Kwiatkowski, andati subito in grossa difficoltà e poi staccati irrimediabilmente, mentre Bettiol e Formolo guidavano l’inseguimento del danese con qualche metro di vantaggio su Schachmann, Van Aert e Van Avermaet. I 5 inseguitori, una volta ricompattati, sono andati a riprendere Fuglsang ai -43.
Il sestetto così formato ha proseguito senza nessun sussulto per i successivi 20 km, approfittando del grande vantaggio sugli immediati inseguitori per fare incetta di borracce e ghiaccio e difendersi dal caldo asfissiante che ha condizionato l’intera corsa.
Ai -21, poco dopo il tratto di Monteaperti, Schachmann approfittando di un momento di rilassamento del gruppetto di testa si è prodotto in un attacco a cui solo Van Aert è riuscito a rispondere. Il duo si è presentato ai piedi del penultimo tratto, quello di Colle Pinzuto, con una decina di secondi sui 4 inseguitori. Lungo le rampe più dure è stato Fuglsang a dar luogo ad una nuova azione, grazie alla quale è riuscito a riprendere i due battistrada. Poco dopo sono rientrati anche Bettiol e Formolo, mentre un Van Avermaet piuttosto passivo perdeva definitivamente le ruote.
Il quintetto è così giunto ai piedi dell’ultimo tratto, quello delle Tolfe. Ed è stato qui che Van Aert si è prodotto in un’accelerazione che non ha lasciato scampo agli avversari. Il primo a cedere è stato un pò a sorpresa Fuglsang. Bettiol ha provato a resistere all’azione del fiammingo, scollinando con 7” di ritardo, poco davanti a Formolo e Schachmann, che successivamente hanno ripreso il toscano.
Il terzetto inseguitore ha provato ad organizzare l’inseguimento allo scatenato Van Aert che però viaggiava già con 13” di vantaggio. Ai – 8 anche Bettiol ha dovuto alzare bandiera bianca, lasciando i soli Formolo e Schachmann ad inseguire il 3 volte campione del mondo di ciclocross. Il vantaggio è lentamente salito fino a giungere a 40” all’imbocco della salita di Santa Caterina.
Van Aert ha potuto affrontare lo strappo finale con grande serenità, godendosi fino in fondo il triofo nella corsa che inseguiva da 3 anni. Alle sue spalle, Formolo (giunto a 30”) è riuscito ad avere la meglio su Schachmann nella volata per il secondo posto, mentre un generoso Bettiol ha chiuso 4° ad 1′32″ dal vincitore. Dietro di loro distacchi d’altri tempi: Fuglsang è arrivato 5° a 2′55″, Štybar 6° a 3′59″ poco davanti al soprendente Bookwalter (4′25″), che nel finale è riuscito a superare Van Avermaet (8° a 4′27″). Chiudono la topten Gogl (6′47″) e Diego Rosa (Arkéa-Samsic, 7′45″).
Da sottolineare che solo in 42 sono riusciti a concludere la corsa, mentre ben 20 corridori sono finiti fuori tempo massimo.
Per Van Aert, che si è messo alle spalle un lunghissimo recupero dal brutto infortunio occorso durante l’ultimo Tour de France, si tratta del ritorno alla vittoria su strada dopo oltre un anno. Una prestazione grazie alla quale il belga andrà sicuramente inserito tra i pretendendi alla Milano-Sanremo che si disputerà sabato prossimo. In attesa della classicissima i prossimi appuntamenti del calendario italiano saranno il Grande Trittico Lombardo di lunedì 3 agosto e la Milano-Torino di mercoledì 5.
Pierpaolo Gnisci