SOSA SEMPRE PADRONE ALLE LAGUNAS, MA LA VUELTA A BURGOS È DI EVENEPOEL
Il terzo successo di Iván Sosa sulla salita di Lagunas de Neila non è stato sufficiente allo scalatore del Team Ineos per conquistare la sua terza Vuelta a Burgos. Successo finale di Remco Evenepoel.
La salita alle Lagunas de Neila ha premiato per il terzo anno consecutivo lo scalatore colombiano del Team Ineos Iván Sosa. Un successo più che meritato, che però non è stato sufficiente per andare a conquistare anche la vetta della classifica generale nell’ultimo giorno di gara della corsa spagnola.
Il leader Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) si è difeso egregiamente cercando anche di attaccare in prossimità dell’arrivo, ma il colombiano, già alla corte di Gianni Savio, si è saputo gestire meglio e ha saputo tenere a bada le velleità del giovane belga per poi piazzare la stoccata giusta, che gli è valsa la vittoria di tappa. Evenepoel a quel punto non ha potuto far altro che gestirsi per andare a conquistare la sua terza corsa a tappe di questo 2020 dopo la Vuelta a San Juan in Argentina e la Volta ao Algarve in Portogallo, entrambe vinte a febbraio.
Da come è stata raccontata fino ad ora questa quinta e ultima tappa sembra che sia stata disputata solo da due corridori, ma ovviamente non è stato così. Di certo i due menzionati hanno saputo prendersi le luci della ribalta al momento giusto, ma anche altri sono stati i protagonisti di questa ultima giornata della Vuelta a Burgos.
Innanzitutto vanno menzionati Daniel Navarro (Israel Start-Up Nation), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Arjen Livyns (Bingoal – Wallonie Bruxelles), Gotzon Martín (Euskaltel – Euskadi), Delio Fernández (Nippo Delko One Provence) e Joel Nicolau (Caja Rural – Seguros RGA), autori della fuga di giornata che si è esaurita solo ai meno 14, quando l’orografia del percorso cominciava ad invitare alla ribalta i grossi calibri. Una menzione speciale va fatta per Angel Madrazo, che ha prolungato di 4 km la sua avanscoperta rispetto agli altri compagni di fuga.
Con l’uscita di scena dei fuggitivi, il primo a dare fuoco alle polveri è stato Mikel Landa (Bahrain – McLaren), la cui azione ha portato allo scoperto chi aveva intenzioni bellicose, ovvero un poco brillante George Bennett (Jumbo-Visma), un deciso ma subito in riserva Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e i due protagonisti del finale, i citati Sosa ed Evenepoel, che dopo aver marcato stretto il capitano della Bahrain-Merida hanno incominciato il loro duello, che gli ha visti chiudere rispettivamente in prima e in terza il belga a 11”. La seconda piazza, invece, è andata – nove secondi dopo l’arrivo del vincitore – a colui che aveva dato il via alla battaglia tra i grandi, ovvero Landa. A seguire sono transitati: João Almeida (Deceuninck – Quick Step) a 38″, Lennard Kämna (Bora – Hansgrohe) e il suo capitano Rafał Majka a 43″, David Gaudu (Groupama-FDJ) a 58″, Chaves ad 1’02”, Simon Yates (Mitchelton-Scott) a 1’10” e David De La Cruz (UAE Team Emirates) a 1’12”.
In classifica generale Evenepoel precede di 30″ Landa e di 1’12” Almeida. Quarto posto per Chaves a 1’20” seguito da Bennett (1’40”), Richard Carapaz (Ineos) a 1’58”, Ben Hermans (Israel Start-Up Nation) a 2’25” e David De La Cruz a 2’34”. Fabio Aru (UAE-Team Emirates), miglior italiano, ha chiuso nono a 2’36” dal vincitore.
Mario Prato