AGOSTO 2020, LA RIPARTENZA

luglio 27, 2020
Categoria: Approfondimenti

Il coronavirus ha sconvolto il calendario, ma ci ha “regalato” un mese di agosto nel quale il gruppo non troverà spazio per le ferie. Nei trentuno giorni del mese delle vacanze si concentreranno appuntamenti blasonati come la Sanremo e il Lombardia, il Delfinato e i campionati (nazionali ed europei). E alla fine del mese dal porto di Nizza salperà il Tour de France.

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Dopo ben quattro mesi di stop a causa dell’emergenza coronavirus è arrivato l’atteso momento della ripartenza. Si sono già disputati alcuni campionati nazionali e corse a tappe minori come il Dookoła Mazowsza (Giro della Masovia) in Polonia e il Sibiu Cycling Tour in Romania, ma la data della ripartenza ad alti livelli sarà il 28 luglio quando si disputerà la frazione d’apertura della Vuelta a Burgos, corsa del calendario “Pro Series” che non presenterà un percorso molto dissimile per quanto riguarda le principali difficoltà da quello delle ultime tre edizioni e che vedrà schierati al via tra i grandi nomi il belga Remco Evenepoel, il polacco Rafał Majka, gli spagnoli Mikel Landa e Alejandro Valverde, il britannico Simon Yates, l’ecuadoregno Richard Charapaz, il colombiano vincitore delle ultime due edizioni Iván Sosa, l’altro colombiano Nairo Quintana e gli italiani Fabio Aru e Matteo Trentin, che preparerà in Spagna l’assalto alla Sanremo. Mai nella storia c’è stata una starting list così da urlo per la corsa iberica, che scatterà con una tappa di 157 Km disegnata in circuito attorno a Burgos, dove l’arrivo sarà collocato in vetta alla breve ascesa al locale castello, rampa di novecento metri al 5.4% in cima alla quale gli ultimi due vincitori sono stati italiani, Giacomo Nizzolo lo scorso anno e Francesco Gavazzi nel 2018. Favorevole ai velocisti, nonostante una salita di 1.5 Km al 5.2% piazzata nel finale, sarà la successiva frazione che condurrà in 168 Km da Castrojeriz a Villadiego e che anticiperà la prima giornata chiave della corsa, caratterizzata dall’arrivo in salita ai 1500 metri del Picón Blanco dove, percorsi 8.5 Km all’8.9%, nelle ultime tre edizioni della corsa si sono imposti Landa nel 2017, il colombiano Miguel Ángel López nel 2018 e il suo connazionale Sosa lo scorso anno. Affrontata al penultimo giorno di gara una seconda tappa destinata ai velocisti, disegnata tra Gumiel de Izán e Roa de Duero, come avviene puntualmente dal 2015 a decidere la corsa sarà il tradizionale arrivo in salita alle Lagunas de Neila, ascesa di 4 Km all’11% dove sia dodici mesi fa, sia nel 2018 è giunto per primo il corridore che poi si è imposto nella classifica finale, il già citato Sosa.

Il primo agosto si tornerà a correre anche in Italia con la 14a edizione della Strade Bianche, una delle più spettacolari corse del calendario che si disputa per 80 Km (sui 184 Km del percorso) sugli sterrati del senese, difficoltà alle quale si aggiungono i continui saliscendi e la ripida rampa finale in lastricato verso Piazza del Campo.

Lo stesso giorno prenderà il via una delle più interessanti corse a tappe di avvicinamento al Tour de France, La Route d’Occitanie, gara che fino a un paio di stagioni fa si chiamava “Route du Sud” e che si annuncia non meno “strombazzante” della Vuelta a Burgos: hanno, infatti, scelto di partecipare alla corsa transalpina corridori del calibro del francese Thibaut Pinot, dei colombiani Egan Bernal e Miguel Ángel López e del quattro volte vincitore del Tour Chris Froome. Si comincerà con una tappa destinata ai velocisti, 189 Km da percorrere tra Saint-Affrique e Cazouls-lès-Béziers, ai quali faranno seguito i 182 Km della Carcassonne – Cap Découverte, frazione dal finale leggermente più intricato rispetto alla precedente per la presenza di una piccola “côte” da superare a una dozzina di chilometri dall’arrivo, a sua volta collocato al termine di un breve strappo. Il giorno successivo si ripartirà da Saint-Gaudens alla volta dei Pirenei dove il gruppo andrà alla scoperta di un colle inedito, finora mai esplorato da una corsa ciclistica: si tratta del Col de Beyrède, raggiunto al termine di una salita di 11 Km al 7.2% che rappresentano una sorta di alternativa al parallelo e più noto Aspin e in vetta al quale si concluderà una frazione di 167 Km che proporrà anche le più tradizionali ascese del Port de Balès e del Peyresourde. Se la classifica fosse ancora aperta al termine di questa frazione decisiva potrebbe rivelarsi quella conclusiva, che l’indomani terminerà nel pittoresco villaggio di Rocamadour in cima a un muretto di 1500 metri all’8.5%.

Il 3 agosto si disputerà una corsa creata “ad hoc” per questa stagione e dunque si disputerà solo nel 2020 il Grande Trittico Lombardo, gara nata dell’eccezionale fusione per questioni di calendario della Coppa Bernocchi, della Coppa Agostoni e della Tre Valli Varesine. Si partirà da Legnano, tradizionale sede d’arrivo della Bernocchi, si toccherà Lissone – culla dell’Agostoni – e poi si farà nuovamente un salto sulle strade della Bernocchi per affrontare la salita del Piccolo Stelvio immeditamente prima di giungere a Varese dove, percorsi poco più di 200 Km, la corsa si concluderà con quattro giri del circuito classico della Tre Valli, ricalcato in parte su quello che ospitò i mondiali del 2008 e che prevede le ascese dei Ronchi e del Montello, con il traguardo situato un chilometro dopo lo scollinamento della prima.

La marcia d’avvicinamento alla Sanremo non passerà quest’anno per la Tirreno-Adriatico – che si svolgerà a settembre in concomitanza con la seconda settimana del Tour de France – ma ai velocisti sarà comunque concessa l’opportunità di affinare al meglio le armi grazie all’anticipo dall’autunno alla primavera della Milano – Torino, che tornerà a essere loro favorevole perché gli organizzatori hanno deciso di rinunciare per un anno all’arrivo in salita a Superga, costante della corsa sin dal 2012: si partirà da Mesero per arrivare al cospetto della spettacolare Palazzina di Caccia di Stupinigi – che nulla ha da invidiare alla basilica sui colli torinesi, come quella progettata dall’architetto messinese Filippo Juvarra – dopo un tracciato di 198 Km prevalentemente pianeggiante ma che proporrà lo stesso un piccolo assaggio di colline quando si attraverserà da parte a parte il Monferrato.

La Milano – Sanremo vedrà la sua 111a edizione svolgersi sabato 8 agosto, quando si gareggerà sul tracciato classico di 291 Km, senza alcuna variazione sul tema, mentre altre classiche (come il Fiandre, per esempio), hanno optato per una riduzione dei chilometraggi. Quindi Turchino e Capo Berta, Cipressa e Poggio contineranno a costituire l’ossatura della “classicissima”, anche perché è stato risolto da tempo il dissesto idrogeologico che aveva messo in forse la presenza del Poggio nell’edizione che si sarebbe dovuta disputare a marzo. Data a parte le uniche vere novità della Sanremo 2020 saranno quelle del caldo e degli orari di gara perché l’estate ha suggerito agli organizzatori si posticipare di un paio d’ore lo svolgimento della corsa, che si chiuderà tra le 18 e le 19.

Negli stessi giorni sarà in corso di svolgimento il Tour de Pologne, che come “stelle” al via dovrebbe avere il campione del mondo Mads Pedersen, Evenepoel e Carapaz. L’atto d’apertura, il 5 agosto, sarà una tappa di 196 Km che partirà dallo stadio Śląski di Chorzów per terminare a Katowice con un circuito cittadino di 16 Km che dovrà essere ripetuto tre volte e che prevede un microscopico Gran Premio della Montagna (800 metri al 2.9%) da superare subito primo dello striscione dell’ultimo chilometro. Più snello è il finale della successiva Opole – Zabrze, che pure prevede un anello a conclusione dei suoi 152 Km. Il giorno successivo si celebrerà il 100° anniversario della nascita di Giovanni Paolo II con la partenza della terza tappa dal paese natale dell’indimenticato pontefice, Wadovice: non sarà una frazione banale quella che si concluderà in lieve ascesa a Bielsko-Biała dopo aver affrontato per due volte sia la salita del Passo Przegibek (4.2 Km al 6.4%) , sia il muro di Kocierz (1300 metri al 12.6%), che era stato inserito nel tracciato anche lo scorso anno, nella tappa che poi sarà annullata in segno di lutto per la scomparsa del belga Bjorg Lambrecht, vittima a soli 22 anni di un drammatico incidente di corsa durante la frazione del giorno precedente. Si disputerà a questo punto la tappa decisiva sul circuito disegnato sulle colline della località termale di Bukowina Tatrzańska, presenza fissa della corsa polacca sin dal 2010 e che quest’anno costituirà l’unico arrivo in salita previsto, al termine di un’ascesa di 3.4 Km al 5.5% che sarà preceduta da altre nove salite, la più impegnativa delle quali è quella di Sciana Bukovina, 1600 metri al 10% che dovranno essere ripetuti tre volte. L’ultima tappa prenderà il via dalla nota località di sport invernali di Zakopane ma, dopo esser saliti un paio di volte sopra i 1000 metri di quota e aver affrontato cinque salite nei primi 90 Km, non presenterà più difficoltà altimetriche nei restanti 100 Km verso il traguardo di Cracovia, dove con tutta probabilità la corsa terminerà con un altro arrivo allo sprint.

Nel frattempo gli scalatori che puntano al Tour, quest’anno più favorevole del solito per i “grimpeur”, riprenderanno a scaldarsi i muscoli sulle strade di Francia, che dopo l’Occitania proprorrà altri due succulenti appuntamenti in vista della Grande Boucle, il primo dei quali sarà la Mont Ventoux Dénivelé Challenge, disputata per la prima volta lo scorso anno, quando si impose lo spagnolo Jesús Herrada. Se dodici mesi fa fu affrontata una sola volta la scalata al “Gigante della Provenza”, il 6 agosto si salirà per ben due volte al Ventoux, la prima terminando la fatica ai 1400 metri dello Chalet Reynard (dove ci fu l’arrivo d’emergenza al Tour del 2016, quando vinse Thomas De Gendt) per poi ridiscendere a Bédoin e solo stavolta dare l’assalto all’ascesa completa, fino ai quasi 1900 metri dell’osservatorio.

Sei giorni più tardi prenderà il via la corsa che da diverse stagioni è divenuta una sorta di “prova generale” del Tour, il Critérium du Dauphiné, quest’anno eccezionalmente ridotto nella durata da sette a cinque tappe epurando dal percorso – che era stato presentato nella durata tradizionale a febbraio, prima che scattasse il blocco alle competizioni – le tappe secondarie e conservando solo quelle che presentano l’arrivo in salita. La più facile sarà la prima che, dopo la partenza da Clermont-Ferrand, proporrà il traguardo a Saint-Christo-en-Jarez, preceduto di un paio di chilometri dallo scollinamento dell’ultima delle sei ascese in menù, il pedalabile Col de la Gachet (5.3 Km al 4%), in vetta al quale si transiterà accanto alla stele eretta in ricordo del kazako Andrej Kivilëv, che come Lambrecht perse la vita in corsa su queste strade alla Parigi-Nizza del 2003. L’indomani il Delfinato entrerà nel vivo con la tappa che partirà da Vienne per concludersi dopo 135 Km – sarà la frazione più corta – ai 1315 metri del Col de Porte, ascesa in programma anche al Tour pur se affrontata in quest’occasione da un versante differente, lungo quasi 17 Km e caratterizzato da una pendenza media del 6%. Sulle strade della Grande Boucle ci sarà, invece, lo storico Col de la Madeleine, che sarà proposto dall’inedito versante di Montgellafrey, 18 Km all’8.2% che saranno testati dai partecipanti al Delfinato nella terza frazione, subito prima dell’arrivo in salita a Saint-Martin-de-Belleville (15 Km al 5.9%). Sarà, infine, Megève ad accogliere l’arrivo delle ultime due tappe, entrambe con il traguardo fissato al termine della salita che conduce all’aeroporto della nota stazione di sport invernali, 7.5 Km al 5% che nella prima di queste tappe saranno preceduti da cinque ascese sulle quali spicca l’impegnativa Montée de Bisanne (12.7 Km al 7.7%). Apparentemente più agevole sembra il tracciato della frazione conclusiva, che prima dell’ascesa finale proporrà l’impegnativo e poco conosciuto Col de Romme (9.4 Km all’8.6%), il più tradizionale Col de la Colombière (7.4 Km all’8.5%) e la breve ma ripida Côte de Domancy (2.6 Km all’8.4%), la salita che caratterizzò il durissimo circuito del mondiale di Sallanches del 1980, vinto da Bernard Hinault.

Nei giorni del Delfinato in Italia si vivrà l’attesa del Giro di Lombardia, anticipato di qualche giorno dal Gran Piemonte, che si disputerà il 12 agosto sulle vallonate strade delle Langhe, terreno di gara per 187 Km tra Santo Stefano Belbo e Barolo, con un percorso “ubriacante” costituito dalla successione di 13 brevi ascese: a decidere la 104a edizione della corsa che fino al 2008 era noto come “Giro del Piemonte” dovrebbe essere quella della Morra, 3 Km al 5.7% da affrontare tre volte, l’ultima a poco meno di 7 Km dal traguardo, a sua volta posto al termine di un tratto in salita di 1200 metri al 6.1%.

A Ferragosto si disputerà quindi il Giro di Lombardia, per il quale s’è scelto di mantenersi fedele alla tradizione – come già fatto per la Sanremo – e di riproporre in toto il percorso tornato a essere abituale nelle più recenti stagioni. Così quella che per un anno diventerà la “Classica delle foglie vive” proporrà la serie di ascese che ne fanno una delle prove monumento più impegnative della stagione, prima il Colle del Gallo, poi il Colle Brianza, quindi Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo della Battaglia.

Pur non essendo previste altre corse a tappe, particolarmente affollati di appuntamenti di prestigio saranno i 10 giorni che precederanno la partenza del Tour de France e che vedranno andare in scena il Giro dell’Emilia il 18 agosto (partenza da Casalecchio di Reno, arrivo tradizionale in vetta all’arcigna salita di San Luca) e la Bretagne Classic – Ouest-France il 25 agosto, che proporrà nel finale un giro del circuito che il giorno successivo ospiterà la prova su strada professionisti del Campionato Europeo. Originariamente previsto in Italia, dopo la scelta degli organizzatori di Trento di rinviare la manifestazione al 2021 l’Unione Ciclistica Internazionale ha chiesto allo staff della Bretagne Classic di allestire la competizione. Pur gareggiando a Plouay, dove si svolsero i campionati del mondo nel 2000, s’è stabilito di non riproporre il circuito che vide conquistare la maglia iridata il lettone Romāns Vainšteins ma di disegnarne uno inedito e molto più breve, circa 13 Km da ripetere altrettante volte e che propone due salite a tornata, la Côte du Lezot (900 metri al 4.5%) in partenza e quella di Restergal (1 Km al 5.2%) nel finale di gara.

Qualche giorno prima dell’europeo si disputaranno diversi campionati nazionali e tra questi ci saranno anche le prove che designeranno il successore di Davide Formolo, organizzate da Filippo Pozzato sulle strade del suo Veneto. Si comincerà il 21 giugno con l’assegnazione della maglia tricolore a cronometro al termine di una veloce ma non troppo prova contro il tempo di quasi 40 Km disegnata tra Bassano del Grappa e Cittadella, in gran parte pianeggiante ma che prevede di affrontare subito dopo il via la salita della Rosina dal versante che normalmente in corsa viene percorso in discesa (1600 metri al 7.1%). Quest’ultima dovrà poi essere ripetuta per ben 12 volte due giorni più tardi nella gara su strada, che si snoderà per 253 Km tra i medesimi due centri della cronometro e che proporrà anche un passaggio che richiama alla memoria quelle classiche del nord che quest’anno si disputeranno a ottobre: si tratta del brevessimo ma tosto Muro della Tisa, 300 metri al 10% con il fondo in acciottolato che si dovranno percorrere una sola volta, inseriti tra gli ultimi due passaggi sulla Rosina, che in questo caso sarà presa dal più tradizionale versante di Marostica (2.3 Km al 5.9%)

Poi dal 29 agosto tutti diretti sulle rotte del Tour. O quasi, perché in questo strano calendario sconvolto dal virus la Grande Boucle si troverà a fare spallate (ma forse è il contrario) con gare come la Tirreno-Adriatico, la Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, il Trofeo Matteotti e il Memorial Pantani.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLA CORSE

Vuelta a Burgos

http://www.vueltaburgos.com/

Strade Bianche

http://www.strade-bianche.it/

La Route d’Occitanie

https://www.laroutedoccitanie.fr/

Grande Trittico Lombardo

https://www.tritticolombardo.it/

Milano – Torino

http://www.milanotorino.it/

Milano – Sanremo

http://www.milanosanremo.it/

Tour de Pologne

https://www.tourdepologne.pl/

Mont Ventoux Dénivelé Challenge

https://www.denivelechallenges.com/

Critérium du Dauphiné

https://www.criterium-du-dauphine.fr/en/

Gran Piemonte

http://ilgranpiemonte.it/

Giro di Lombardia

http://www.illombardia.it/

Giro dell’Emilia

http://www.gsemilia.it/a32_giro-dell-emilia.html

Bretagne Classic – Ouest-France

http://www.bretagne-classique-ouest-france.bzh/bretagne-classic-ouest-france-plouay/

Campionato Europeo

Sito in aggiornamento

Campionato Nazionale Italiano

https://www.ci2020.it/

Tour de France

https://www.letour.fr/en/

Uno dei tornanti della Cipressa - qui siamo lungo la discesa che riconduce sullAurelia - dà idealmente il bentornato al gruppo (www.villagiada.it)

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