SVIZZERA STORY: LA PUNT & SÖLDEN 2017

giugno 10, 2020
Categoria: News

Oggi torniamo sulle strade del Tour de Suisse 2017, rivivendo le due tappe di montagna di quell’edizione, la prima terminata a La Punt con il successo e la conquista della maglia gialla da parte di Domenico Pozzovivo, la seconda rivelatasi determinante per il successo finale dello sloveno Simon Å pilak, che si impose in cima alla durissima salita dei ghiacciai austriaci di Sölden

15 Giugno 2017 – 6a tappa: Locarno – La Punt

POZZOVIVO TAPPA E MAGLIA CON AZIONE DI FORZA

Continua il momento magico dello scalatore lucano Domenico Pozzovivo che, dopo le ottime prestazioni al Giro d’Italia, continua a fare faville anche nella terra di Gugliemo Tell. In una delle tappe più dure stacca tutti gli avversari con un’azione di forza, va a prendere il fuggitivo, lo stacca, resiste al ritorno degli avversari, vince il solitaria e va a prendersi la maglia gialla a pari tempo con Caruso.

Già nella scorsa frazione di montagna, Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) aveva dimostrato che lo stato di forma con il quale lo avevamo lasciato al termine del Giro d’Italia era rimasto immutato. Oggi, però, lo scalatore lucano ha fatto il salto di qualità, andando a conquistare la tappa con un’azione che non ha lasciato scampo agli avversari, che pure erano riusciti a rispondere al primo attacco. Alla fine, il vantaggio di 15 secondi su Caruso consente al capitano dell’Ag2R di indossare la maglia gialla in virtù dei migliori piazzamenti rispetto al siciliano, che si colloca secondo con lo stesso tempo del nuovo leader.
La tappa è stata molto combattuta. Nelle fasi iniziali l’elevatissima velocità impedisce il formarsi di qualsivoglia tentativo di avanscoperta. Tale situazione dura esattamente un’ora, tempo nel quale i corridori coprono i primi 46 chilometri di corsa. E’ proprio a questo punto che va via la fuga di giornata, composta da Jan Bakelants (Ag2r La Mondiale), Michael Woods (Cannondale-Drapac), Tomasz Marczynski (Lotto Soudal), Antonio Pedrero (Movistar), Carlos Verona (Orica-Scott), Philip Deignan (Team Sky), Ondřej Cink (Bahrain-Merida) e Simone Petilli (UAE Team Emirates). Dopo qualche chilometro tentano di raggiungere gli attaccanti anche Bart De Clercq (Lotto Soudal) e David De La Cruz (QuickStep – Floors), ma solo il primo riesce nell’intento. Tuttavia, quando il gruppo riacciuffa De La Cruz se ne va Matvey Mamykin (Katusha-Alpecin) che riesce, invece, a riportasi agevolmente sulla testa della corsa.
Il vantaggio dei fuggitivi arriva a toccare un massimo di tre minuti. che vengono successivamente ridotti durante la marcia di avvicinamento all’ultima, difficile ascesa, il passo dell’Albula.
Quando il vantaggio dei battistrada è di 1 minuto e mezzo circa si rompe l’accordo ed i più pimpanti componenti del drappello iniziano a scattarsi in faccia. Dal batti e ribatti di azioni e inseguimenti, esce da solo Michael Woods che si involai in solitaria.
In gruppo ci provano Larry Warbasse (Aqua Blue Sport) e Tao Geoghegan Hart (Sky), poi Jan Hirt (CCC Sprandi Polkowice) raggiunge e stacca i due contrattaccanti. L’azione di Hirt è ottima, dato che il ceco riesce a rimontare tutti i fuggitivi e portarsi da solo all’inseguimento di Woods. Tra gli uomini di classifica tenta di forzare Ion Izagirre (Bahrain – Merida), ma Steven Kruijswijk (Lotto NL – Jumbo), Rui Costa (UAE Team Emirates), Damiano Caruso (BMC), Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), Mikel Nieve (Sky) e Marc Soler (Movistar) prima e Mathias Frank (AG2R La Mondiale), Simon Špilak (Katusha – Alpecin), Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe) e Pello Bilbao (Astana) poco dopo sono lestissimi a riportarsi sullo spagnolo. L’accelerazione permette a questo gruppo di riportarsi su Hirt e, proprio in corrispondenza del ricongiungimento, prova il primo attacco Domenico Pozzovivo, al quale rispondono Kruijswijk, Caruso e Izagirre. A questo punto, il nostro piccolo grande scalatore riprova un allungo e stavolta gli avversari restano sulle ginocchia e sono costretti a lasciare la compagnia del lucano, che riacciuffa Woods quasi al GPM e lo stacca decisamente nella bagnata discesa verso il traguardo di La Punt. Dietro sono Rui Costa, Izagirre e Frank a forzare in discesa e a rimontare gran parte dei trenta secondi che Pozzovivo aveva guadagnato in salita. Il lucano, però, riesce a resistere ed a tagliare il traguardo con quattro secondi di vantaggio sul questo terzetto. A 12 secondi arriva Kruijswijk, che conserva le ambizioni per la vittoria finale visto il suo ritardo molto contenuto, mentre Caruso accusa 15 secondi di ritardo e, per via di abbuoni e piazzamenti, perde la maglia di leader a favore di Pozzovivo, pur avendo lo stesso tempo in classifica dello scalatore lucano.
La tappa di domani con l’arrivo ai ghiacciai di Sölden a quasi 2800 metri di altitudine emetterà un ulteriore verdetto che, se non dovesse essere abbastanza chiaro, chiamerà tutti i pretendenti al podio ad una cronometro all’ultimo colpo di pedale.

Benedetto Ciccarone

16 Giugno 2017 – 7a tappa: Zernez – Sölden/Tiefenbachferner

CROLLA POZZOVIVO, Å PILAK TRIONFA AI GHIACCIAI

Colui che ieri era sembrato nettamente il più forte in salita ha pagato lo sforzo ed oggi ha accusato una grave crisi che lo ha portato a raggiungere il traguardo 2 minuti e 40 secondo dopo il vincitore. Un ritardo che, per come si erano messe le cose ad un certo punto, poteva assumere proporzioni ben maggiori. Si sono difesi alla meno peggio Caruso, Izagirre e Kruijswijk.

Tutti si aspettavano oggi un ulteriore attacco di Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) in vista della cronometro di dopodomani ed invece il lucano, che solo ieri aveva conquistato la maglia gialla, è andato in crisi sulla salita finale quando al traguardo mancavano ancora 13 chilometri. La pedalata per nulla confortante della maglia gialla e la distanza che ancora lo separava dal piazzale dei ghiacciai di Sölden avevano fatto pensare che il lucano avrebbe oggi pagato molti minuti al vincitore. Invece, dopo i primi chilometri di crisi nera,Pozzovivo è riuscito a contenere il passivo dato che, negli ultimi chilometri, il suo ritardo è lievitato molto meno di quanto non avesse fatto subito dopo il cambio di ritmo che lo aveva lasciato sulle ginocchia.
Simon Å pilak (Team Katusha – Alpecin), che già nelle scorse frazioni montane era apparso brillante, è riuscito a mettere tutti alla frusta con il ritmo del compagno di squadra Taaramäe, al quale solo Dombrowski (Cannondale-Drapac) era riuscito a resistere. Una volta terminato il lavoro del gregario, Å pilak ha continuato ad alzare il ritmo senza provare uno scatto secco vero e proprio e non c’è stata storia per nessuno; solo Ion Izagirre (Bahrain Merida) e lo stesso Dombrowski sono riusciti a contenere il passivo al di sotto del minuto, mentre Damiano Caruso (BMC Racing Team) e Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), più immediati rivali in classifica dello sloveno, hanno chiuso con un passivo di 1′04″.
Pozzovivo ha perso il podio provvisorio ma, grazie all’evitato naufragio negli ultimi chilometri, è riuscito a piazzarsi in quarta posizione, anche se il ritardo di 1′23″ in generale da Kruijswijk, terzo in classifica, rende il podio una chimera per lo scalatore italiano.
Anche oggi la partenza è stata molto veloce con numerosi scatti che hanno permesso a 18 corridori – Jhonatan Restrepo, Baptiste Planckaert (Katusha – Alpecin), Jeroen Meijers (Rooompot), Tim Wellens (Lotto Soudal), David De La Cruz, Matteo Trentin (Quick-Step Floors), Lachlan Morton (Dimension Data), Markus Burghardt, Peter Sagan (Bora-hansgrohe), Michael Matthews (Team Sunweb), Nelson Oliveira (Movistar), Lilian Calmejane, Sylvain Chavanel (Direct Énergie), Lars-Peter Nordhaug, Daniel Pearson (Aqua Blue Sport), Mathew Hayman (Orica-Scott) e in seconda battuta Tsgabu Grmay (Bahrain-Merida) e John Dibben (Sky) – di avvantaggiarsi sul gruppo guidato dagli uomini di Pozzovivo.
L’Ag2R si limita a tenere il distacco nell’ ordine dei tre minuti e quando mancavano 50 km alla conclusione il gruppo alza decisamente il ritmo riducendo contestualmente il gap.
Vedendo il loro vantaggio in rapida erosione, i fuggitivi cominciano a battagliare per i traguardi volanti ed a scattarsi in faccia, ma ai piedi della salita finale tutti vengono riassorbiti dal plotone in forte rimonta.
Sulle prime rampe è Enrico Gasparotto (Bahrain Merida) a fare il ritmo per il proprio capitano che, anche se non vicino in classifica generale, si era già mostrato in crescendo. Le prime vittime illustri sono Bilbao (Astana), Rui Costa (UAE Team Emirates) e Frank (AG2R La Mondiale), ma quando Taaramäe prende il comando, alzando ancor più l’andatura, è proprio la maglia gialla a perdere contatto, mostrando una pedalata legnosa che non fa presagire nulla di buono. Sotto i colpi della Katusha perdono contatto anche Izagirre, Kruijswijk, Caruso, Marc Soler (Movistar) e Jan Hirt (CCC Sprandi Polkowice), mentre davanti restano solo Taaramäe, Dombrowski e Špilak. E’ proprio lo sloveno che, una volta terminato il lavoro di Taaramäe, si invola prima con Dombrowski alla ruota e poi tutto solo verso l’arrivo. Dietro, Kruijswijk lascia gli altri uomini del drappello, riportandosi su Taaramäe, ma poi i due vengono raggiunti ai meno 5 .
E’ il momento dell’attacco di Izagirre che stacca tutti gli uomini di classifica che erano con lui e rientra su Dombrowski, che non riesce a reggere il ritmo dello spagnolo. L’azione del capitano della Bahrain è ottima e riesce a ridurre anche il vantaggio di Špilak, ma è troppo tardi per sperare nella tappa che finisce nelle mani dello sloveno, come del resto la maglia gialla.
Se questo è lo stato di forma di Špilak, sarà molto difficile strappargli la vittoria finale dato che lo sloveno se la cava egregiamente anche contro il tempo. Tuttavia non bisogna dimenticare che anche Pozzovivo sembrava in grande spolvero ed invece, un po’ per lo sforzo di questi giornI, un po’ forse anche per la condizione con la quale era uscito dal Giro e che sta lentamente calando, ha fatto registrare una brusca battuta d’arresto. Kruijswijk, invece, ha corso il Giro in sordina a causa di un problema fisico ed ora sta lentamente ritrovando il ritmo giusto anche se, pure lui, essendosi preparato per essere al top alla corsa rosa, non può essere al 100%.
Špilak ha quindi messo una grossa ipoteca sul Giro di Svizzera 2017 e, visti i distacchi dal quarto corridore di classifica in giù, pure il podio sembra definitivamente scritto, anche se il secondo ed il terzo gradino potrebbero ancora vedere un capovolgimento.

Benedetto Ciccarone

Pozzovivo sembra quasi bussare alle porte del traguardo di La Punt, che gli spalancherà la vittoria e la maglia di leader della classifica generale del Tour de Suisse (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Pozzovivo sembra quasi bussare alle porte del traguardo di La Punt, che gli spalancherà la vittoria e la maglia di leader della classifica generale del Tour de Suisse (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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