A TUTTO TOURBO

luglio 21, 2010
Categoria: Approfondimenti

Anche a Beppe Guerini non è piaciuto granchè il disegno proposto dagli organizzatori per la tappa di Pau. Di questa frazione il “Turbo” bergamasco salva la prestazione di Cunego, nonostante non sia stata coronata da una vittoria. Per il successo finale, infine, occhio ai “terzi incomodi” Menchov e Sanchez.

a cura di Andrea Giorgini

Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)

Onestamente la tappa odierna non è stata all’altezza delle aspettative per lo spettacolo offerto dai corridori. Uno dei motivi sarà stato sicuramente la posizione molto lontana dall’arrivo di Pau delle mitiche salite pirenaiche scalate. Peyresourde, Aspin, Tourmalet e Aubisque erano più vicine alla partenza piuttosto che al traguardo e, ovviamente, se il percorso fosse stato fatto all’inverso si sarebbe visto qualcosa di meglio. Vorrei dare una nota di merito a Damiano Cunego: nonostante il successo di tappa non sia ancora arrivato, il veronese è molto bravo a mettersi in mostra e ad andare in fuga spesso, ma gli manca quella condizione che gli può far vincere una frazione in questo Tour.
Andy Schleck adesso non ha che una sola possibilità: giovedì bisognerà attaccare Contador per riprendersi la leadership e provare una volta per tutte a vincere questa Grande Boucle, cercando di guadagnare molto per avere un distacco nella crono di Bordeaux che gli possa dare una certa sicurezza. Attenzione però anche a Menchov e Sanchez che, a solo un paio di minuti di ritardo nella generale, possono ancora lottare anche per la vittoria finale.

Giuseppe Guerini

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