PARIGI-NIZZA, ORA È LA VOLTA DI BONIFAZIO
Grazie ad una spettacolare e funambolica volata Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie) porta a casa la 5a tappa della Parigi-Nizza, da Gannat a La Côte-Saint-André per un totale di 227 km. Il ligure batte piuttosto nettamente Iván García Cortina (Bahrain-McLaren), di nuovo protagonista dopo lo sprint vincente di La Châtre, e il 3 volte campione del mondo Peter Sagan (Bora-Hansgrohe).
La frazione odierna rappresentava l’ultima vera chance per i velocisti, alla vigilia della tre giorni conclusiva in cui saranno le salite a fare da padrone (coronavirus permettendo).
Il primo episodio di rilievo avviene già prima del via: Tejay Van Garderen (EF Pro Cycling) non parte per tornare subito negli USA anticipando il blocco dei voli, deciso dal presidente Trump, che entrerà in vigore da stasera.
Neanche 5 km dopo il via si forma la fuga di giornata: Alexis Gougeard (Ag2r la Mondiale), Ryan Mullen (Trek-Segafredo), Jan Tratnik (Bahrain-McLaren) e Anthony Turgis (Total Direct Énergie) ne sono i protagonisti. Il gruppo lascia andare e i 4 fuggitivi prendono subito il largo. Dopo una manciata di chilometri i battistrada viaggiano già con 3′ di vantaggio, mentre al km 19 il distacco raggiunge i 5′30″. Nel gruppo a lavorare è il solito Juraj Sagan (Bora-Hansgrohe), successivamente aiutato da Sander Armèe (Lotto-Soudal).
Il vantaggio massimo (7′20”) viene toccato dopo una quarantina di chilometri dal via. Il gap resta praticamente invariato (sempre intorno ai 7′) fino a metà corsa, quando in testa al gruppo diverse squadre, tra le quali la Cofidis di Elia Viviani, iniziano ad organizzare l’inseguimento.
Nel frattempo la giornata viene caratterizzata da diversi abbandoni, tra i quali spiccano quelli di Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), già segnalato in difficoltà in precedenza, e di Diego Rosa (Arkéa-Samsic) e Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), che invece hanno sofferto problemi di stomaco.
Il lavoro di Lotto-Soudal, Cofidis, Sunweb e altre formazioni inizia man mano a dare i suoi frutti, facendo scendere il distacco dai fuggitivi a 5′30 quando all’arrivo mancano ancora circa 100 km. I 4 continuano a perdere lentamente arrivando ai piedi dell’ultimo gpm (ai -50) con ancora 3 minuti e 20 di vantaggio sul gruppo.
Poco dopo il canadese Michael Woods è vittima di una terribile caduta mentre è impegnato in un tornante in discesa. Il corridore della EF Pro Cycling viene immediatamtente trasportato in ospedale, dove è confermata la frattura del femore che lo terrà lontano dalle corse per diverso tempo.
Il gruppetto di testa intanto transita sull’ultimo GPM di giornata con un vantaggio di 2′30″, quando al traguardo mancano ancora 43 km, vantaggio che diminuirà ad appena un minuto ai -20. A quel punto Turgis, evidentemente sazio dei 4 GPM vinti, e Mullen si rialzano lasciando in testa alla corsa il duo formato da Gougeard e Tratnik.
La Deceuninck-Quick Step, orfana di Sam Bennett, con l’avvicinarsi del traguardo cerca di trovare una soluzione diversa dallo sprint e lo fa con i suoi migliori uomini: prima con uno scatto di Julian Alaphilippe rintuzzato da García Cortina, poi con Bob Jungels e Kasper Asgreen che evadono assieme a Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Nikias Arndt (Team Sunweb) e Pello Bilbao (Bahrain-McLaren). Il tentativo viene annullato ai -10 dal gruppo tirato da Lotto-Soudal e NTT Pro Cycling, mentre davanti la coppia in testa resiste con una ventina di secondi di vantaggio.
Ai -7 un’accelerazione di Tratnik taglia fuori un’esausto Gougeard. Lo sloveno resta quindi davanti da solo, ingaggiando un testa a testa con il gruppo tirato dalla Lotto-Soudal. I belgi, però, ai -2 smettono di lavorare a causa di un salto di catena occorso al capitano Caleb Ewan.
Tratnik passa sotto la “flamme rouge” con circa 12” di vantaggio, ma viene ripreso proprio in prossimità del traguardo, quando mancano appena 70 metri alla linea d’arrivo. In contemporanea si assiste al capolavoro di Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie), che parte ai 150 metri passando in un pertugio a ridosso delle transenne e si leva letteralmente di ruota gli avversari, vincendo nettamente la tappa davanti a Cortina e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Fuori dal Podio Nacer Bohuanni (Team Arkea-Samsic), Hugo Hofstetter (Israel Start-Up Nation) e Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert).
La classifica generale resta immutata con Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) che mantiene 58” su Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) e 1′01” sul compagno Felix Grossschartner. Il più accreditato tra gli avversari, il colombiano Sergio Higuita (EF Pro Cycling), è 5° ad 1′05. Vincenzo Nibali, appena fuori dai 10, paga 1′18”.
Da domani si cambia scenario poichè saranno le salite le protagoniste del weekend. La 6a tappa, solo 161 km da Sorgues ad Apt, proporrà ben 6 GPM, di cui 4 di 2a categoria, e altri strappi non classificati come gran premio della montagna. Sull’ultimo di questi sarà posto un traguardo volante (a soli 3 km dal traguardo) che potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio verso la vittoria. Schachmann dovrà iniziare a difendersi dagli attacchi di un Higuita in gran forma ma che oggi ha perso ben 3 compagni di squadra causa ritiro.
Pierpaolo Gnisci