IMOLA, OLTRE LA GARA
I campionati italiani di ciclismo non si limitano al mero esercizio delle competizioni tricolori. Imitando lo scenario imbastito in occasione dei mondiali varesini, gli organizzatori della Placci hanno organizzato un vera e propria fiera, tutta stand, feste e sponsorizzazioni. Soldi in entrata che fanno bene a tutto il movimento, catalizzando investimenti in questo periodo di crisi globale.
Passassero di qua Simon e Garfunkel ci chiederebbero: “Are you going to the Imola fair?”, invece che alla fiera di Scarborough. Già perché più che ad una corsa ciclistica, nei paddock dell’autodromo (e anche qui si rieschia di confondersi) pullulano banchetti a mo’ di fiera. Ecco quindi gli stand (no, banchetti no, troppo paesano) più disparati: Granarolo e Skoda le più in vista, tutte con rigoroso pedigree ciclistico, senza dimenticare il settore locale, tra etichette d’acqua minerale, ad agenzie immobiliari, alle cooperative agricole. “È un nuovo modo per proporre ciclismo al grande pubblico”, spiega Virgilio Rossi, presidente dell’Unione Sportiva Imolese, cervello operativo della manifestazione. “Ci ispiriamo a Varese, che con quello che realizzò in occasione del Mondiale ha tracciato la strada per l’intrattenimento a pedali”.
Difatti il Villaggio Tricolore non si limita agli stand. Fuochi d’artificio, concerti, mostre d’arte (il pittore del ciclismo Tonino Dal Re) e d’epoca (organizzate dall’Associazione Velocipedisti Eroici di Romagna, fonte indispensabile per gli storici del pedale), uno spettacolo teatrale dedicato a Pantani. Puntando il binocolo verso i mondiali, già appaltati sino al 2011 (Mendrisio, Geelong, Copenhagen) ma di lì in poi aperti a chi sforni più idee e logistica. Diretta concorrente sarà Firenze, ufficialmente candidata per il 2013 e per questo gli organizzatori mirano agli anni a venire, onde evitare la concorrenza fratricida che già lasciò con un pugno di mosche le rive del Santerno nel 2004.
Ma ai tempi della crisi, come raggranellare sponsor? “Il prestigio della seconda macchina organizzativa d’Italia è notevole”, mostra il petto Rossi. Ma un piccolo trucchetto ci sarà pure. “In effetti, la prova dei pro vale anche come 59esima Coppa Placci, cosa che ci ha permesso di dirottare diversi contratti già in essere su questo evento”.
Per farsi bella in occasione della prova generale per candidarsi al mondiale, Imola non lascia nulla al caso, nemmeno l’ambiente. L’evento è patrocinato da “Impatto Zero” che, nell’era delle consulenze, offre un servizio di quantificazione delle emissioni di attività e imprese, sulla base dei parametri di Kyoto. Per l’occasione ha imposto di piantare duecento alberi e di usare fonti alternative per produrre l’energia di tutto il Villaggio Tricolore. D’altronde, la bici al giorno d’oggi vive d’un paradosso notevole: sarà anche il mezzo del futuro d’eccellenza (o ecologico, che dir si voglia) però, tra moto e ammiraglie, ad ogni gita fa sgasare un centinaio di motori, meritandosi il titolo di sport tra i più inquinanti a livello professionistico.
Federico Petroni