A TUTTO TOURBO

luglio 16, 2010
Categoria: Approfondimenti

Giuseppe Guerini, l’eroe dell’Alpe d’Huez al Tour del 1999 (ricordiamo ancora con palpitazione il suo successo, conseguito a dispetto di una caduta in vista dell’arrivo), ci illustra la tappa della corsa francese terminata quest’oggi a Mende, traguardo che lui conobbe “dal vivo” nell’edizione 2005, il giorno precedente la sua seconda vittoria di tappa colta sulle strade della Grande Boucle (tappa Issoire – Le Puy en Velay)

a cura di Andrea Mastrangelo

Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)

Sembrerebbe scontato dire che il migliore oggi è stato Contador, ma il colpo psicologico, più che la manciata di secondi, inflitti al diretto avversario potrebbe essere l’arma in più dello spagnolo nelle prossime tappe. Lo spagnolo nonostante il ritardo in classifica credo sia il favorito per vestire il giallo sui Campi Elisi, è abituato alla pressione, a cronometro ha qualcosa in più del diretto avversario e, come detto, il morale credo possa essere superiore a quello del lussemburghese.

Fatico a capire le critiche piovute addosso al ragazzo dell’Astana per aver staccato Vinokourov. Intanto lui ha seguito J.Rodriguez e non ha attaccato in prima persona, inoltre si sta giocando il Tour e quando il tuo avversario più importante non ti segue non puoi fermarti: il Tour quest’anno si può giocare sul filo dei secondi. Io mi sarei comportato ugualmente, mi dispiace per il mio caro amico Vinokourov con cui ho corso per parecchi anni e avrei voluto vederlo vincere oggi, ma è un ragazzo intelligente e capirà che Contador non l’ha fatto per puro egoismo, è normale che al momento sia prevalsa la rabbia, ma da domani sono convinto sarà disposto a lavorare ancora per il suo capitano senza risentimenti. In queste occasioni ci vuole fortuna e oggi il kazako non ne ha avuta, era partito per vincere, non ci sia aspettava che tra i primi finisse così, inoltre gli sarebbero bastati 5” in più di vantaggio per scollinare assieme a Contador e allora nessuno gli avrebbe tolto la vittoria, ma purtroppo non è andata così. Ad ogni modo sa di lavorare per una squadra seria e sarà ricompensato per questo lavoro. Anche a me è capitato di dovermi fermare per aspettare qualche compagno mentre ero in fuga, è normale, è il lavoro del gregario, ma se sei professionale lo fai senza problemi.

Dopo la debacle di Evans il Tour è un gioco a due, ma per il terzo posto ci sono ancora parecchi pretendenti: Sanchez, Menchov, van den Broek, Leipheimer e Gesink sono racchiusi in meno di 2’. Lo spagnolo è il mio favorito, non solo perché è in vantaggio sugli altri in termini cronometrici, ma anche perchè è quello tecnicamente più completo, non il migliore su ogni campo, ma quello che se la cava complessivamente meglio, inoltre lui è spagnolo come la sua squadra e i Pirenei sono la sua terra, io quindi me li giocherei così: Contador, Schleck e Sanchez.

Giuseppe Guerini

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