L’ÉTAPE DU JOUR: PONTARLIER – VERBIER

luglio 19, 2009
Categoria: News

Finalmente le Alpi. Le attendavamo con bramosia, dopo una settimana che non ha offerto quasi nulla e una frazione che prometteva emozioni che, invece, sono arrivate solo ad opera d’un gruppo di teppisti, unica notizia “forte” di una giornata, quella di Colmar, trascinatasi stancamente su per le alture dei Vosgi. Oggi ci aspetta un arrivo in salita, il secondo di un Tour che certo non invoglia alla battaglia, a causa d’un tracciato disegnato con mano leggera. Anche la stessa tappa elvetica poteva essere progettata meglio: basterà la sola ascesa finale per dare finalmente una scossa ad una corsa che non si era mai vista così soporifera, neppure negli anni dell’incontrastato dominio amstronghiano?

L’ora delle Alpi scocca con una tappa di montagna che farà il paio con quella disputata oltre una settimana fa ad Andorra. I tracciati delle due frazioni saranno molti simili, sia sul piano fisico, quanto su quello politico, poiché anche questo traguardo avverrà al termine d’uno sconfinamento, percorse le strade degli elvetici cantoni Vaud, Friburgo e Vallese. La struttura del tracciato ricorderà molto quella della tappa che ha lanciato in orbita Rinaldo Nocentini, con l’unica vera difficoltà rappresentata dall’ascesa finale e le altre asperità troppo morbide e collocate lontane dalle fasi calde per poter essere fruttuosamente sfruttate. I primi 5 GPM, infatti, verranno “consumati” entro i primi 135 Km, che culmineranno con la scalata ai 1445 del Col des Mosses, sul quale è scollinato in testa il nostro Massimiliano Lelli nel 2000, in occasione della tappa del Tour che arrivava a Losanna. Rispetto a questo precedente si salirà dal facilissimo versante nord, affrontando le pendenze più rilevanti (comunque mai significative) scendendo verso il fondovalle del Rodano, sul quale si rimarrà per una trentina di chilometri, fino all’inizio del falsopiano – altra similitudine col finale di Arcalis – che porterà ai piedi dell’ascesa di Verbier. Nonostante presenti una pendenza media superiore (7,5%), terminato il suo sopralluogo Contador l’ha definita più facile di quella andorrana, giudizio sul quale hanno influito sia il basso chilometraggio (poco meno di 9 Km), sia la quota nettamente inferiore rispetto a quella over 2000 di Arcalis. Ci sarà battaglia stavolta o, come già accaduto nell’altra occasione, nessuno si muoverà, lasciando al fresco gli Astana ed spalancando letteralmente la porta ad un altro attacco del vincitore del Tour 2007?

SOUVENIRS DU TOUR 1
Pontarlier ha debuttato come sede di tappa l’11 luglio del 1927, battezzata dal successo allo sprint del belga Benoit. Successivamente hanno lasciato la loro firma in questo centro il francese Magne nel 1928, il belga Teirlinck nel 1972, il danese Pedersen nel 1985 e l’olandese Dekker nel 2001. È quest’ultimo il traguardo “pontissalien” rimasto più impresso nella memoria e non solo per la vicinanza ai nostri giorni: quel giorno andò al traguardo una fuga che, evento più unico che raro, riuscì a mandare fuori tempo massimo l’intero gruppo, giunto a Pontarlier con oltre mezz’ora di ritardo. La giura si vide costretta ad applicare una deroga al regolamento per non decimare il gruppo e ridurre ai minimi termini la classifica, rivoluzionata da un tentativo che spedì nei piani alti, tra gli altri, il kazako Andrei Kivilev, che alla fine riuscirà a concludere il Tour al 4° posto, a 9’53” da Armstrong. Fu uno dei momenti più alti della breve carriera del corridore kazako, tragicamente scomparso due anni più tardi a seguito d’una caduta alla Parigi – Nizza.
Il Tour a Verbier c’è già stato…. ma finora s’è trattato del Romandie e, soprattutto, del Suisse che lassù ha teso cinque volte uno striscione d’arrivo, sotto il quale sono transitati in testa lo svizzero Fuchs nel 1979, il francese Hervé nel 2000, lo svizzero Moos nel 2002, lo spagnolo Lastras Garcia nel 2005 ed il lussemburghese Kirchen nel 2008. Nel 1975, invece, al Tour de Romandie tagliò per primo il traguardo lo spagnolo Galdos Gauna, reduce dallo secondo posto al Giro d’Italia, battuto da Fausto Bertoglio nella storica conclusione sullo Stelvio.

La salita a tornanti verso Verbier (ndzalps.co.uk)

La salita a tornanti verso Verbier (ndzalps.co.uk)


SOUVENIRS DU TOUR 2
Pontarlier è un centro di commercio e transito, un tempo celebre per la distillazione dell’assenzio, sostituito dal Pastis (un liquore aromatizzato con l’anice) dopo la proibizione del 1915, atta a prevenire l’alcoolismo, diffusosi in quel periodo in Francia a causa di un epidemia di filossera che aveva decimato i vigneti. Decadute le vecchie leggi, dal 2001 è ritornato ad essere soprannominato capitale dell’assenzio questo centro della Franca Contea, detentore anche del titolo di seconda città più alta di Francia dopo Briançon (837 metri sul livello del mare). Tra i monumenti di questa cittadina segnaliamo l’Arco di Trionfo della Porta di Saint Pierre, la “Cappella della Speranza”, la chiesa di Saint-Bénigne e, sulle alture dei dintorni, il forti di Joux e Catinat.
“Pontissaliens” celebri sono il politico Edgar Faure ed il calciatore Michaël Isabey.
Verbier è una delle principali stazioni di sport invernali del Canton Vallese, inserita nel comprensorio delle “4 Vallées” (ne fanno parte anche Nendaz, Veysonnaz, Thyon e La Tzoumaz) e situata nel luogo ove, fino al 1476, troneggiava un antico castello dei conti di Savoia. Non è nota solo agli appassionati di sci – che possono disporre, in tutto il comprensorio, di 412 Km di piste – ma anche agli irriducibili della mountain bike (è il punto di partenza del Grand Raid Cristalp) e ai cultori della musica classica, per lo svolgimento del “Verbier Festival”, che si tiene annualmente dal 1994. Amministrativamente è una frazione di Bagnes, sino a pochi mesi orsono il comune più vasto della Svizzera, primato usurpatogli da Davos a seguito della fusione con Wiesen.
“Bagnards” celebri sono lo scrittore Maurice Chappaz e gli sciatori William Besse, Roland Collombin e Philippe May. Diversi personaggi del jet-set e della nobiltà hanno scelto Verbier come meta delle vacanze o per installarvi la loro seconda casa: è il caso, quest’ultimo, della cantante di fama internazionale Diana Ross, proprietaria di uno chalet dal 2001, mentre hanno solcato le nevi delle “quattro valli” VIP del calibro del principe Federico di Danimarca, erede al trono, e della rossa Duchessa di York, Sarah Ferguson.

LA MÉTÉO
Giornata di sole, seppur non caldissima, per le due località di tappa, a dispetto di un abbrivo di nuvole e pioggia che non dovrebbe, però, riversarsi sulle strade della corsa. Quando la 15a frazione prenderà il via da Pontarlier sotto un cielo plumbeo, di bagnato dovrebbe esserci solo l’asfalto mentre le temperature e l’umidità saranno attestate sui 13° C e all’85%. L’unico fastidio potrebbe provocarlo il vento, che spirerà fino a 27 Km/h. Nel corso della giornata la situazione migliorerà progressivamente ed a Verbier il Tour sarà baciato da un sole che, complice anche la quota (arrivo a 1468 metri), non riuscirà a far decollare le temperature (previsti 14°C alle 17), mentre inferiori saranno il tasso d’umidità (58%) e l’intesità del vento (18 Km/h).

BOULE DE CRISTAL
Secondo arrivo in salita. Tappa dedicata agli uomini di classifica. La gara potrà essere caratterizzata da una fuga, vista la presenza di vari gpm; non escludo una fuga, magari con dentro anche qualche corridore situato nei primi 20 della classifica. Tutto dipende da come reagisce il gruppo: se affronta tutte le salite con un ritmo alto, sara difficile che la fuga arrivi. La salita finale è di 9 km: sarà puntata con un’andatura molto forte e vedremo distacchi importanti.

LA TERNA SECCA DI LUCA ZANASCA

1° Contador
2° Sastre
3°A. Schleck

Mauro Facoltosi & Luca Zanasca

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