AGOSTO SUI PEDALI 2019

agosto 2, 2019
Categoria: Approfondimenti

Il mese delle ferie per i comuni mortali vede un’interessante rassegna di brevi corse a tappe che fanno da “collante” tra Tour de France e Vuelta di Spagna, che scatterà il 24 agosto da Torrevieja. Una settimana dopo la conclusione del Grande Boucle scatterà il Giro di Polonia, poi le attenzioni degli appassionati si spartiranno tra diverse parti del globo, dal Benelux agli Stati Uniti d’America, dal Belgio alla Norvegia, dalla Danimarca alla Germania per poi focalizzarsi per tre settimane sulle strade spagnole.

Non si riposa il gruppo dopo l’intenso mese di luglio e non va certamente in ferie. Agosto propone, infatti, una serie di interessanti corse a tappe che tireranno idealmente la volata al Giro di Spagna, che quest’anno scatterà il 24 del mese da Torrevieja.

Soli sei giorni dopo la conclusione della Grande Boucle il circuito World Tour riaprirà I battenti con il Tour de Pologne, che sarà la prima corsa a tappe alla quale Davide Formolo parteciperà con la maglia tricolore conquistata a giugno. Saranno sette le frazioni che andranno a comporre il puzzle di una corsa non eccessivamente impegnativa e che potrebbe decidersi all’ultimo giorno di gara sia per la mancanza di salite lunghe e impegnative, sia per l’assenza della cronometro individuale, che gli organizzatori hanno inserito per l’ultima volta nel tracciato nel 2016 e che successivamente è stata depennata in quanto troppo incisiva in una corsa disegnata in una nazione povera di grandi ascese, anche se le difficoltà altimetriche non mancheranno. I velocisti saranno i protagonisti delle frazioni d’apertura, la prima delle quali si disputerà sabato 3 agosto su di un poco impegnativo circuito di 132 Km disegnato attorno alla città di Cracovia. Leggermente più articolato sarà il finale della successiva Tarnowskie Góry – Katowice (153 Km), dove si dovranno percorrere tre giri di un circuito di circa 17 Km movimentato da un paio di modestissime salitelle che non raggiungeranno nemmeno il mezzo chilometro di lunghezza ma anche metteranno in palio i punti per la classifica dei GPM. L’ultima opportunità di vittoria per le ruote veloci sarà offerta al termine della Chorzów – Zabrze (155.5 Km) poi i corridori che puntano alla classifica entreranno in scena nella quarta frazione, che scatterà da Jaworzno per concludersi dopo 173 Km a Kocierz, dove il traguardo sarà collocato un chilometro dopo la cima di un ripidissimo muro di 1300 metri al 12.6% di pendenza media, in occasione del quale si pedalerà su di una strada dalla carreggiata notevolmente ristretta. Dalla celebre miniera di sale di Wieliczka si ripartirà il giorno successivo alla volta di Bielsko-Biała, traguardo di una frazione di media montagna di 154 Km caratterizzata da un GPM di 1a categoria (Przełęcz Przegibek, 4.2 Km al 6.3%) da superare a 30 Km dalle fasi conclusive, affidate a un circuito di 7 km da ripetere due volte, con gli ultimi duemila metri in leggera ascesa. Le tappe decisive saranno le ultime due e per prima si affronterà quella tradizionale di Zakopane, che quest’anno proporrà l’inedito arrivo nel vicino villaggio di Kościelisko al termine di un tracciato di 160 Km che prevede per cinque volte la salita di Pitoniowka (2.7 Km all’8.9%), alla quale si affiancherà, una volta uscita dall’ultimo giro di circuito, quella di Gubalowka (4.2 Km al 6.8%), da superare a 3.5 Km dal traguardo. L’indomani la corsa a tappe polacca terminerà il suo cammino con un’altra presenza fissa, il tormentato circuito disegnato sulle alture circostanti la località termale di Bukowina Tatrzańska, frastagliato anello di 153 Km che prevede di ripetere per tre volte la salita di Rzepiska (2.5 Km al 6.9%) e per due il muro di Ściana Bukovina (1500 metri al 10.5%).

Particolarmente intensa sarà la settimana a cavallo della festa di Ferragosto perché in quel periodo si disputeranno in contemporanea tre corse a tappe di categoria H.C. e un’altra del World Tour, il Binck Bank Tour. Noto fino al 2016 come Eneco Tour, la corsa nordeuropea prenderà il via il 12 agosto con una frazione interamente pianeggiante di 168 Km che si snoderà tra la cittadina belga di Beveren e il centro olandese di Hulst e che, a dispetto dell’altimetria priva di salite, non sarà una “passeggiata” a causa della presenza di sei settori di pavè negli ultimi 70 Km di gara. Percorso “liscio” anche per la successiva frazione di 168 Km che da Blankenberge condurrà ad Ardooie, il centro delle Fiandre che sin dal 2008 ospita una tappa di questa corsa e nel quale si ricordano in particolare le due vittorie conseguite da Peter Sagan (2016 e 2017) e gli altrettanti successi dell’idolo di casa Tom Boonen (2008 e 2015). Anche la terza tappa, da disputare sul circuito di Aalter (167 Km), sarà “affaire” per velocisti poi il giorno di Ferragosto la corsa si sposterà dalle Fiandre alla Vallonia per una breve ma movimentata frazione di poco meno di 100 Km che prevede la triplice ascesa al muro di Saint-Roch (1 Km all’11.5%), anche se poi i 30 Km successivi all’ultima scalata per tornare a Houffalize potrebbero favorire ancora una volta i velocisti. Gli sprinter saranno poi nuovamente protagonisti, per l’ultima volta in questa edizione della corsa, nella più lunga delle sette frazioni in programma, 185 Km per pedalare nuovamente dal Belgio verso i Paesi Bassi, da Riemst a Venray, senza incoltrare alcuna difficoltà altimetrica. Come al Giro di Polonia anche al Binck Bank Tour saranno le ultime due frazioni quelle che determineranno il vincitore e la prima di queste sarà una cronometro individuale di 8.4 Km, una sorta di cronoprologo posticipato, che si disputerà sulle filanti strade dell’Aia; dopodichè si farà ritorno in Belgio per la conclusiva Sint-Pieters-Leeuw – Geraardsbergen (178 Km), la tappa più interessante perché prevede la triplice ascesa al mitico muro di Grammont, oltre ad altre asperità del Giro delle Fiandre.

Lo stesso giorno della partenza del Binck Bank Tour a migliaia di chilometri di distanza prenderà il via quella che è, assieme alla Vuelta a Burgos, l’unica delle corse a tappe “minori” del mese d’agosto a essere disegnata a favore degli scalatori, il Tour of Utah. Quest’anno la corsa statunitense scatterà ad altissima quota essendo stato disegnato il cronoprologo d’avvio presso la stazione di sport invernali di Snowbird Resort, a un’altitudine di circa 2400 metri sul livello del mare. Proposta in passato come sede d’arrivo d’impegnative tappe di montagna (l’ascesa che vi conduce è lunga 12 Km, sale al 7.1% di pendenza media e nel 2017 vide imporsi il nostro Giulio Ciccone) stavolta accoglierà una cronometro di 5.3 Km, quasi metà dei quali saranno da percorrere in salita per la presenza di un tratto di 1000 metri al 6.7% in partenza e di uno successivo di 1200 metri all’8.2% che terminerà a poco meno di 3 Km dal traguardo. Si scenderà a quote più “umane” per la prima tappa, disegnata per 140 Km attorno a North Logan (1430 metri) e che terminerà con un impegnativo circuito cittadini di 12 Km nel corso del quale si dovrà affrontare per cinque volte una salita di 1.2 Km all’8.2%. La tappa “regina” sarà la seconda e prenderà le mosse da Brigham City per concludersi 136 Km più avanti ai 2705 metri della stazione di sport invernali di Powder Mountain, dove si giungerà al termine di una difficilissima ascesa di 12 Km al 9.7%. Pur non essendo d’alta montagna non proporrà un tracciato semplice nemmeno la terza tappa, che partirà dall’Antelope Island State Park e giungerà in 138 Km a North Salt Lake, dove il traguardo sarà collocato un chilometro dopo lo scollinamento di una salita di 2.7 Km all’8,9% che dovrà essere ripetuta quattro volte nel circuito finale di 10.5 Km (tre giri). L’unica frazione destinata ai velocisti dovrebbe essere la quarta, ma il condizionale è d’obbligo perché il circuito di Salt Lake City (11 Km da ripetere otto volte) ha l’ultimo chilometro in salita che potrebbe rompere le uova nel paniere delle formazioni degli sprinter. È un traguardo, dunque, che dovrebbe far venire l’acquolina anche ai finisseur, così come quello della tappa di Canyons Village (137 Km) che prevede una salita di 4.2 Km al 6.3% da superare a 5 Km dal traguardo, a sua volta posto al termine di un tratto in ascesa di 1600 metri al 4,4%. Se l’ascesa verso Powder Mountain non avrà dissipato tutti i dubbi sul nome del vincitore un ruolo chiave potrebbe averlo la conclusiva tappa di Park City, circuito di 126 km che prevede l’impegnativa scalata all’Empire Pass (2724 metri, 13 Km al 7.6%), separata dall’ultimo traguardo del Tour of Utah da una discesa di 9 Km.

Il 13 agosto partirà un’altra corsa a tappe che strizza gli occhi agli scalatori, la Vuelta a Burgos, la cui edizione 2019 è quasi la fotocopia delle ultime due disputate, delle quali saranno riproposti quattro dei cinque traguardi, compresi i due arrivi in salita che hanno favorito le vittorie dello spagnolo Mikel Landa nel 2018 e del colombiano Iván Sosa lo scorso anno. La prima frazione si disputerà in circuito attorno a Burgos per 162 Km e presenterà il traguardo posto in cima a uno strappo di 1 Km al 6.1% che favorisce le sparate finali, come quella del citato Landa che nel 2017 s’impose sul russo Chernetski e sul francese Alaphilippe mentre lo scorso anno la vittoria arrise all’italiano Francesco Gavazzi.  Dopo la Gumiel de Izán – Lerma (155 Km), che vede favoriti i velocisti, si ripartirà da Sargentes de La Lora alla volta del primo arrivo in salita, il Picón Blanco, dove si giungerà dopo aver percorso 150 Km e affrontata un’ascesa finale di circa 9 Km all’8.3% dove hanno lasciato il segno ancora Landa nel 2017 e il colombiano Miguel Ángel López nel 2018. Tra Atapuerca e l’area archeologica della colonia romana di Clunia Sulpicia si snoderà la penultima tappa (lunga 174 Km e caratterizzata da un finale simile a quello di Burgos, ma più aperto ai velocisti) alla vigilia della decisiva frazione che, partendo da Santo Domingo de Silos, condurrà in 146 Km verso l’ascesa simbolo della corsa iberica, quella delle Lagunas de Neila (11.8 Km al 5.6%), che nelle ultime stagioni è stata dominata da corridori colombiani e che vanta anche un precedente alla Vuelta a España (nel 1998, quando si impose l’indimenticato José Maria Jiménez)

Il giorno di Ferragosto l’attenzione degli appassionati si sposterà oltre il circolo polare artico per la settima edizione dell’Arctic Race of Norway, il cui percorso ricorda quello dello scorso anno per la scelta degli organizzatori, anche stavolta, di fare a meno del tradizionale arrivo in salita in favore di un percorso nervoso sul quale la corsa potrebbe anche decidersi all’ultimo colpo di pedale. S’inizierà percorrendo 181 Km tra il centro di Å e Leknes, dove si giungerà al termine di un tracciato poco impegnativo, movimentato da un paio di facili salitelle nel circuito finale di 24.5 Km che non dovrebbero costituire un grosso ostacolo per i velocisti, favoriti per il successo anche al termine della seguente Henningsvaer – Svolvær, 164 Km di totale pianura. Il finale più impegnativo sarà quello della terza tappa, disegnata per 176.5 Km tra Sortland e il monte Storheia, per raggiungere il quale si dovrà affrontare un muro di 3500 metri all’11.8% di pendenza media. Considerata la brevità dello sforzo i distacchi che creerà la salita dovrebbero essere contenuti, lasciando quindi ancora aperta la lotta per la classifica, che si deciderà l’indomani nella conclusiva Lødingen – Narvik di 165.5 Km, dove si vivranno le fasi salienti nel circuito finale che prevede la triplice ascesa di Skistua (2.3 Km al 6.6%), da superare l’ultima volta quando mancheranno 5.5 Km al traguardo.

A ridosso della partenza della Vuelta si correrà quindi il Giro di Danimarca, corsa che negli ultimi anni è stata oggetto di veri e propri “traslochi” in calendario e che quest’anno si disputerà con una ventina di giorni di ritardo rispetto al 2018. In quanto al tracciato va dato atto agli organizzatori di esser riusciti a imbastire un percorso non banale, nonostante la pochezza altimetrica della nazione scandinava, anche se a decidere la corsa quasi inevitabilmente sarà la cronometro in programma al secondo giorno di gara. Partenza il 21 agosto con una tappa di 170 Km tracciata attorno a Silkeborg, che prevede un tratto sterrato di circa 1500 metri da superare a circa 45 Km dal traguardo e uno strappo di circa un chilometro inserito nel mezzo del breve circuito finale. La prova contro il tempo si disputerà il secondo giorno a Grindsted, sulla distanza di 17 Km, e questa sarà anche l’unica frazione a non presentare il benchè minimo dislivello. È tutto l’opposto della successiva Holstebro – Vejle, la tappa più lunga di quest’edizione (200 Km esatti) e anche la più movimentata sotto l’aspetto altimetrico, che si annuncia in stile “Giro delle Fiandre” con gli ultimi 70 Km che saranno tutta una successione di ascese brevi ma secche: ne sono previste una dozzina, le principali delle quali saranno il muro della Christian Winters Vej (300 metri al 14.6% con punte al 25%) e i 900 metri conclusivi al 6,4%, che dovranno essere ripetuti 4 volte terminando la tappa con un circuito di 6 Km che concederà ben poco spazio per eventuali recuperi. Simile ma più leggero sarà il tracciato della successiva Korsør –Asnæs Indelukke, 175 Km e un circuito di 14 Km da ripetere tre volte che prevede due strappi a ridosso dell’arrivo. Il 25 agosto, giorno della seconda frazione della Vuelta, il Danimarca si concluderà con la più semplice tra le cinque frazioni, un piattone quasi perfetto di 165 Km che da Roskilde condurrà al tradizionale approdo finale di Frederiksberg, alle porte di Copenaghen.

L’ultima tra le corse a tappe secondario del mese di agosto a rivestire un certo interesse sarà il Giro di Germania, in partenza il 29 agosto da Hannover e che quest’anno presenterà un tracciato più facile rispetto a quello del 2018, quando la corsa tedesca tornò a far parte del calendario dopo dieci anni d’assenza. Tutte le tappe sembrano, infatti, alla portata dei velocisti, a cominciare dalla frazione d’apertura che terminerà a Halberstadt dopo 167 Km di un tracciato movimentato da un paio d’ascese, la più interessante delle quali, a una quindicina di chilometri dal traguardo, assegnerà i secondi d’abbuono del “Pont Bonus”, lo speciale traguardo volante inventato dagli organizzatori del Tour de France e che sono anche gli stessi di questa competizione. Da Marburgo in direzione di Gottinga si pedalerà nella seconda giornata di gara, 199 Km dal finale leggermente più movimentato rispetto alla tappa precedente perché si dovrà affrontare una salita di 1.3 Km al 5.5% all’interno del circuito finale, valida come GPM al primo passaggio e come “Sprint Bonus” al secondo, a meno di 10 Km dalla conclusione. Le ultime due saranno le frazioni sulla carta più impegnative, anche se le difficoltà che s’incontranno provocheranno al massimo un po’ di scrematura nel gruppo mentre gli sprinter più resistenti non dovrebbero aver troppi problemi a rimanere a galla in un finale come quello della tappa di Eisenach, che prevede negli ultimi 40 dei 189 Km in programma le salite di Vachaer Stein (1.4 km al 4.9%) e di Hohe Sonne (1.8 Km al 6.6%), quest’ultima da ripetere due volte. Sarà, infine, la città di Erfurt ad accogliere l’ultimo approdo del Giro di Germania 2019 con una tappa “double face” di 159 Km che presenterà un profilo di media montagna nei primi 90 Km – durante i quali si toccherà la “Cima Coppi” della corsa tedesca, agli 822 metri della cittadina turingia di Oberhof – e poi un lungo tratto in discesa e pianura verso il circuito finale, nel quale s’incontrerà un tratto in lieve pendenza a ridosso del traguardo che lascia aperto uno spiraglio alle azioni dei finisseur.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

VUELTA A ESPAÑA

https://www.lavuelta.es/en/

TOUR DE POLOGNE

http://www.tourdepologne.pl/

BINCK BANK TOUR

http://www.binckbanktour.com/2019/en/

THE LARRY H. MILLER TOUR OF UTAH

https://www.tourofutah.com/

VUELTA A BURGOS

https://www.vueltaburgos.com/es/

ARCTIC RACE OF NORWAY

https://www.arctic-race-of-norway.com/en/

POSTNORD DANMARK RUNDT – TOUR OF DENMARK

http://www.postnorddanmarkrundt.dk/

DEUTSCHLAND TOUR

https://www.deutschland-tour.com/de/home

Piazza del Mercato a Cracovia, la cittadina dalla quale il circuito World Tour si rimetterà in marcia con il Tour de Pologne (www.tripwolf.com)

Piazza del Mercato a Cracovia, la cittadina dalla quale il circuito World Tour si rimetterà in marcia con il Tour de Pologne (www.tripwolf.com)

Commenta la notizia