ABBOTT, STELVIO E GIRO

luglio 11, 2010
Categoria: News

La statunitense, già vincitrice ieri sul traguardo di Livigno, conquista in maglia rosa anche la tappa regina del Giro Donne 2010, con arrivo in vetta allo Stelvio, mettendo di fatto in cassaforte il successo finale. 2° posto per Emma Pooley, staccata di 27’’. Judith Arndt, 3a a 1’43’’, e Tatiana Guderzo, 4a a 1’50’’, conservano, rispettivamente, la seconda e la terza piazza in classifica generale.

Foto copertina: Mara Abbott conquista in maglia rosa il traguardo più ambito del Giro Donne, ai 2758 metri del Passo dello Stelvio (foto CJ Farquharson/WomensCycling.net)

Lo Stelvio, la salita simbolo del ciclismo, ha accolto oggi le ragazze del Giro d’Italia Femminile. Chissà con che spirito le cento ragazze partite da Livigno hanno affrontato la fatica estrema della ascesa lungo una strada monumento, dove ogni metro, ogni cippo e ogni tornante trasuda ciclismo epico e che per la prima volta ha accolto anche le supreme interpreti del ciclismo femminile.
L’importanza della tappa e la difficoltà dell’ascesa finale hanno fatto sì che i primi km di gara siano stati percorsi senza particolari velleità, ad esclusione della caccia ai punti del GPM di Trepalle della Pooley e della caduta che è costata il ritiro ad Amber Neben.
Ma la salita allo Stelvio incombeva, e una quindicina di atlete hanno iniziato per prime la salita, gruppetto che comprendeva tutte le migliori dell’alta classifica. La salita ha respinto da subito Grete Treier (Michela Fanini Record Rox), Lucinda Brand (Nazionale Olanda) ed Olga Zabelinskaya (Safi Pasta Zara Manhattan).
Le varie difficoltà lungo la strada e le ambizioni delle più in forma hanno selezionato il gruppo di testa, con la coppia Emma Pooley e la maglia rosa Mara Abbott davanti a duellare e Guderzo, Arndt, Antoshina, Hausler, Vysotska, sgranate e sole, impegnate ad inseguire e a “salvare la pelle”, mentre il resto del gruppo sprofondava nelle retrovie con distacchi da ciclismo epico.
La tappa si è così conclusa quasi come la fotocopia di quella di ieri, con la Arndt che ha raggiunto la Guderzo, formando una coppia che è allora andata in caccia della testa della corsa.
Davanti però, per evitare spiacevoli sorprese, la maglia rosa ha affondato il colpo, e ha lasciato sul posto la britannica.
A quel punto l’egoismo sportivo ha preso il sopravvento, Mara Abbott voleva la tappa e il Giro, Emma Pooley voleva la maglia di miglior scalatrice e il secondo posto di giornata, La Guderzo e la Arndt volevano salire sul podio al Giro e anche giocarsi l’ultimo gradino di giornata. Con tutti questi “buoni propositi”, il Re Stelvio ha visto che il cuore delle ragazze impegnate a faticare lungo le sue pendici era puro e ha fatto sì che al raggiungimento del traguardo ognuna esaudisse il proprio desiderio. Per la Abbott il trionfo di un’atleta capace di replicare, poche ore dopo il successo di Livigno, un’altra esaltante vittoria, ad un passo dal trionfo finale di Monza e dalla conquista della maglia rosa. Per la Polley la seconda piazza e la Maglia Verde Poliedra definitiva, per la Arndt, piazzatasi terza, il secondo posto in Classifica Generale e per la Guderzo,quarta, la terza piazza nella Classifica Generale e la Maglia Blu Geox definitiva.
“Il nostro obiettivo era prima di tutto – ha dichiarato felice la Abbott dopo il traguardo – controllare la corsa sin dall’inizio. Ed infatti abbiamo messo davanti le nostre ragazze sulle prime salite di giornata. Poi ho risposto bene in prima persona alla selezione provocata sull’ultima terribile salita. Quando ho capito che potevo dare qualcosa in più rispetto alla Pooley, ho provato a staccarla quando mancavano poco più di due chilometri all’arrivo. E’ un successo super, di quelli che si provano poche volte nella vita – ha specificato la Abbott – su un traguardo mitico come quello dello Stelvio. E’ un successo che dedico anche alla squadra. Il Giro Donne lo abbiamo preparato molto bene come primo obiettivo stagionale ed arrivare in fondo con la maglia rosa ripaga del grande lavoro fatto sin qui. Dopo il secondo posto dello scorso anno e la vittoria di tappa al Monte Serra, due successi come quelli di Livigno e dello Stelvio non possono che gratificarmi. Ad una sola tappa dalla fine della corsa e dalla conquista del Giro”.
“Anche oggi ci ho provato – ha commentato la campionessa del mondo, Tatiana Guderzo – ma oggi la Abbott aveva decisamente un altro passo. In ogni caso riuscire a salire sul podio al Giro con la maglia iridata è un risultato di assoluto rispetto e va bene così: oggi non potevo proprio dare di più”.
Dalla vetta dello Stelvio le ragazze vedono Monza e la fine delle loro fatiche. Non una kermesse ma una vera e propria tappa di centododici chilometri attraverso ogni angolo della Brianza. Apertura di giornata nell’affascinante e suggestiva ambientazione dell’Autodromo di Monza con tre giri del circuito. Dopo di che il plotone si dirigerà verso la Brianza lecchese e la provincia di Como per tornare poi a Monza, dove, dinnanzi alla celebre Villa Reale, è collocato il traguardo. Una frazione che difficilmente potrà incidere sulla classifica generale ma che, al tempo stesso, potrebbe essere un trampolino di lancio per le attaccanti di giornata, a caccia di gloria negli ultimi scampoli della corsa rosa.

Mario Prato

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