CHAVANEL: SECONDA TAPPA, SECONDA GIALLA
Nella prima frazione di media montagna di questo Tour de France, da Tournus a Station les Rousses, il successo è andato a Sylvain Chavanel, già vincitore della 2a tappa, a Spa. Il francese si è imposto per distacco, salutando sull’ultima salita il drappello di attaccanti di cui faceva parte, comprendente Voeckler e Cunego, per poi raggiungere e staccare Pineau, in fuga dal primo chilometro. Chavanel torna anche a vestire la maglia gialla, approfittando dei crolli di Cancellara e Thomas. Nessun movimento tra i big.
Foto copertina: Sylvain Chavanel alza le braccia sul traguardo della 7a tappa. Per il francese è arrivato oggi il secondo successo parziale in questo Tour (foto AFP)
Nel Tour de France dei bis, dopo Alessandro Petacchi e Mark Cavendish, è toccato oggi a Sylvain Chavanel cogliere il secondo successo di tappa in questa Grande Boucle. Non solo, ma, se l’italiano e il britannico si erano sempre imposti – ovviamente – allo sprint, il francese ha ripetuto le gesta di Spa anche nelle modalità del trionfo, giunto ancora una volta in solitaria, ancora una volta con un’azione ad una quarantina di chilometri dal traguardo, ancora una volta raggiungendo e staccando i fuggitivi della prima ora, e ancora una volta con annessa conquista della maglia gialla. Unica e graditissima variante è stata quella legata al comportamento del gruppo, lunedì scorso troppo impegnato in proteste e teatrini per dare la caccia all’uomo Quick Step, quest’oggi invece combattivo, pur senza movimenti fra i grandi del Tour. Titolo, quello di “grande del Tour”, che spetta ormai di diritto, almeno per quest’anno, anche al vincitore di giornata, nonché, ad oggi, unico corridore ad aver vestito il simbolo del primato all’infuori di Cancellara, che aveva sin qui abbandonato la veste di capoclassifica solo per 24 ore.
Il francese si è mosso, come detto, a 40 km circa dall’arrivo, sulle rampe del Col de la Croix de la Serra, in compagnia di Moreno Fernandez (Omega Pharma-Lotto) e Garate (Rabobank), quando davanti a lui restavano i battistrada Pineau (Quick Step) e Hondo (Lampre), in fuga sin dal primo chilometro, e un drappello appena evaso dal plotone, comprendente Voeckler (Bouygues), Valls Ferri (Footon-Servetto), Lloyd (Omega Pharma-Lotto), Gautier (Bouygues), Perget (Caisse d’Epargne) e Cunego (Lampre), oltre agli altri fuggitivi della prima ora – Knees, Dumoulin e Ruben Perez -, staccati dalla coppia franco-tedesca al comando e via via riassorbiti dai contrattaccanti. Dopo il rientro sul secondo gruppetto, Chavanel ha potuto giocare d’attesa, grazie alla presenza in testa del compagno di squadra in maglia a pois, prima di partire secco all’imbocco dell’ultima ascesa verso Lamoura. Nessuno ha avuto le gambe e la prontezza necessarie ad accodarsi al leader Quick Step, che ha quindi raggiunto e staccato prima Danilo Hondo, quindi uno stremato Jerome Pineau, che, conquistando tutti i punti GPM sino ad allora disponibili, aveva comunque già raggiunto l’obiettivo minimo di giornata.
Resisi conto di essersi lasciati sfuggire il treno buono, prima Cunego (a due riprese) e poi Voeckler hanno provato a rifarsi sotto, venendo però sempre respinti dalle pendenze non proibitive dell’ascesa, che consentivano regolarmente agli altri attaccanti il rientro su di loro. Solamente Valls Ferri, approfittando della scarsa marcatura su di lui, è riuscito ad avvantaggiarsi nei chilometri conclusivi, quando il margine di Chavanel sfiorava però già il minuto (57’’ il distacco finale), e il francese già pregustava una liberatoria alzata di braccia nella canicola del Giura. Con un’azione pressoché analoga, Garate è riuscito a cogliere il gradino più basso del podio, a 1′27’’, anticipando di 13’’ il terzetto Voeckler – Perget – Moreno Fernandez, che aveva nel frattempo lasciato indietro, fra gli altri, anche un Damiano Cunego che ci aveva ad un certo punto illusi, e ha forse gettato oggi al vento una delle più grandi opportunità a sua disposizione in questo Tour de France.
Ad appena 7’’ dai tre è giunto il plotoncino dei migliori, composto da circa 35 unità, ormai da diversi chilometri non più gruppo maglia gialla, dopo che Cancellara, già in difficoltà sulla penultima ascesa, aveva alzato bandiera bianca sin dalle prime rampe dell’ultima asperità, tagliando alla fine con 14’ e oltre di ritardo. Analoga sorte è toccata a Geraint Thomas, che ha resistito qualche chilometro più dell’elvetico, ma ha comunque chiuso a 5’12’’ dal vincitore. Tra gli uomini di classifica, solamente il sempre deludente Karpets e l’ormai declinante Kloden hanno perso terreno, in una frazione in cui solamente Vinokourov ha timidamente provato ad inserirsi in un tentativo sul penultimo colle, desistendo comunque quasi immediatamente.
La nuova classifica generale vede dunque Chavanel in giallo con 1’35’’ su Cadel Evans, sempre primo dei big, che precede di 7’’ Hesjedal, di 30’’ Andy Schleck, di 52’’ Vinokourov e di 1’01’’ Contador. Con questa graduatoria il Tour approccerà domani le prime grandi montagne, con i 189 km fra Les Rousses e Avoriaz, primo arrivo in quota di questa Grande Boucle, preceduto dal duro Col de la Ramaz. Un’ascesa non terribile, ma che, anche in virtù del giorno di riposo previsto per lunedì, potrebbe indurre qualche uomo di classifica che ha pagato sul pavé a muoversi in anticipo, provando a restituire subito il distacco accusato nella tappa delle pietre. A favore di eventuali condotte spregiudicate da parte dei favoriti potrebbe poi giocare l’ascesa di Les Gets, molto breve e pedalabile, ma che garantirà una pressoché totale assenza di pianura dalla vetta della Ramaz all’arrivo. Una frazione dunque non comparabile ai classici tapponi alpini, ma certamente in grado di riscrivere la ancora acerba classifica di questo Tour; con il più che concreto rischio che, esattamente come avvenuto ad Arenberg, il giorno dopo la vittoria di Spa, Chavanel sia costretto a cedere dopo un solo giorno le insegne del primato.
Matteo Novarini