VINCE IL CORAGGIO: FORMOLO CAMPIONE ITALIANO DOPO 40 KM DI FUGA
Il veneto si impone dopo una splendida azione solitaria, resistendo a un gruppo che non gli ha mai concesso più di 40 secondi di vantaggio. Corbelli vince la volata dei battuti davanti a Bettiol e Ulissi. Aru e Nibali in veste di gregari.
Davide Formolo ama rischiare. Lo aveva fatto alla Volta a Catalunya, quando aveva dominato la tappa del Montjuic con una fuga di 50 km. Ci aveva riprovato al Giro d’Italia, quando l’attacco a metà percorso nella tappa dell’Aquila non l’aveva portato però oltre il terzo posto. Oggi, sul tracciato di Compiano, un’azione solitaria di quasi 40 km è valsa al 26enne veneto il titolo di campione italiano.
L’attacco è cominciato dopo circa 190 km di gara, quando Formolo è uscito dal gruppo in compagnia di Marco Tizza. Fabio Aru è stato il primo a rendersi conto della pericolosità dell’allungo, ma il suo tentativo di rientro si è arenato dopo poche centinaia di metri. In cima alla salita di Strela, il sardo ha di fatto abortito il contrattacco, proprio mentre Formolo sorprendeva Tizza in discesa e rimaneva solo al comando.
Al momento del transito sul traguardo, con ancora due tornate da percorrere, il leader vantava mezzo minuto su un gruppo di una ventina di corridori. A trainarlo era Vincenzo Nibali, che, preso atto di una condizione non ideale, si è messo a disposizione di Damiano Caruso, Domenico Pozzovivo e Sonny Colbrelli.
Il momento più delicato, per Formolo, è arrivato nel corso del penultimo giro. Salendo verso Strela, Davide Gabburo, miglior spalla di Giovanni Visconti, ha messo in fila il gruppo e ha dato l’impressione di poter neutralizzare l’attacco del veneto. Poco prima dello scollinamento, il Gps valutava in otto secondi il divario: rilevamento che, per Formolo, assomigliava a una condanna. Nel momento in cui Gabburo si è spostato, però, nessuno ha avuto la forza o il coraggio di prendere in mano l’inseguimento e completarlo. Il conseguente rallentamento ha permesso a Formolo di allungare nuovamente, e soltanto quando il margine era risalito nei dintorni dei trenta secondi la Bahrein-Merida si è posta con decisione in testa al gruppo. Domenico Pozzovivo è stato il primo a essere sacrificato, ma il suo ritmo sulla salita di Strela, nell’ultimo passaggio, si è dimostrato insufficiente per intaccare il rinvigorito vantaggio di Formolo. Il favorito numero uno della vigilia, un Diego Ulissi reduce dal successo al Giro di Slovenia, ha aspettato gli ultimi metri dell’ultima difficoltà di giornata per muoversi, e la scarsissima selezione prodotta dal suo scatto ha chiarito la ragione di tanta titubanza.
Soltanto una discesa non troppo tecnica e due chilometri di pianura separavano allora Formolo dalla maglia tricolore: troppo poco perché la Bahrein-Merida potesse mettere a frutto la superiorità numerica.
Colbrelli non ha avuto difficoltà a prevalere nello sprint per il secondo posto, mentre Alberto Bettiol, sempre davanti ma privo dello spunto per fare la differenza nel finale, ha completato il podio. Nei cinque anche Ulissi e Andrea Vendrame.
Fra gli italiani di punta impegnati nel prossimo Tour de France, Aru si è lasciato preferire a Nibali, restando con i migliori fin sul traguardo. Un dato del resto prevedibile, con il sardo reduce dalla buona prestazione del Giro di Svizzera e il siciliano appena sceso dall’altura.
Matteo Novarini