CONTINUA IL DOMINIO COLOMBIANO ANCHE NEL GIORNO DEL MORTIROLO
Come era facilmente prevedibile la doppia ascesa al Mortirolo è stato l’ennesima dimostrazione delle qualità di scalatori dei colombiani e ha colorato ancora più di rosa la leadership in classifica di Andres Camilo Ardila, oggi quarto. La vittoria è andata a Juan Diego Alba, con il connazionale Einer Augusto Rubio secondo e l’eroe del Mortirolo Colleoni a chiudere il podio davanti alla maglia rosa Ardila.
La doppia ascesa del Mortirolo era una cosa che non si era mai vista in ambito ciclistico ad alti livelli, nemmeno al Giro dei professionisti. Poco importa se la prima era salendo da Monno, quindi da quello che viene definito il versante “facile” del passo consacrato a Marco Pantani. Sul Mortirolo, però, non ha dato il meglio di sé solamente lo scalatore romagnolo perchè alla salita lombarda hanno legato il loro nome in occasione del Giro d’Italia dei grandi, corridori venezuelani, italiani, spagnoli, svizzeri ed olandesi, mai un colombiano. Anche oggi, nel Giro Under 23, a passare per primo per due volte sul Mortirolo è stato l’italiano Kevin Colleoni (Biesse Carrera), che ha domato sia l’ascesa da Monno, sia quella da Mazzo.
Colleoni ha animato la fuga nata nei primissimi chilometri della salita del Mortirolo. Oltre a lui ne facevano parte Thymen Arensman (SEG Racing Academy), Gianni Pugi (Sangemini-Trevigiani) e Manuele Tarozzi (Rappresentativa mista), con Colleoni e Aresman che hanno forzato l’andatura cercando l’impresa solitaria
All’inseguimento della fuga, divisa in due coppie, il gruppo controllato dalla selezione colombiana della maglia rosa Andres Camilo Ardila non si è dannato più di tanto, lasciando comunque poco spazio ai fuggitivi. Lo scollina mento ha visto l’italiano precedere Aresman, mentre il gruppo ridotto ad una ventina di unità è transitato dopo aver ripreso Pugi e Tarozzi, a poco più di un minuto. La discesa verso Grosio ha dato nuova energia ai due fuggitivi, che sono riusciti ad aumentare il loro vantaggio. Il gruppo inseguitore, aumentato di qualche unità grazie a qualche recupero in discesa, era formato da Juan Diego Alba, Andres Camilo Ardila e Jesus David Peña (nazionale colombiana), Ethan Hayter (nazionale britannica), Simon Guglielmi e Kevin Inkelaar (Groupama-FDJ Continental), Alexander Evans (SEG Racing Academy), Dinmukhammed Ulysbayev (Astana City), Davide Casarotto (General Store), Alessandro Covi (Team Colpack), José Parra (Equipo Lizarte), Sean Quinn (Hagens Berman Axeon), Alessandro Monaco (Casillo Maserati), Giacomo Cassarà (Velo Racing Palazzago), Viktor Verchaeve (Lotto Soudal Under 23), Matteo Bellia e Filippo Conca (Biesse Carrera), Lorenzo Ginestra e Rubio (Aran Cucine Vejus), Gianni Pugi e Filippo Zana (Sangemini-Trevigiani) e da Gabriele Ninci (Mastromarco Sensi Nibali).
La seconda e ultima ascesa al Mortirolo, questa volta dal versante “mitico” di Mazzo di Valtellina, si è dimostrata decisiva. Qui Colleoni si libera della compagnia del compagno di strada e gioca la carta dell’azione solitaria. Nel gruppo inseguitore lo imita la maglia rosa, che si lancia in un inseguimento solitario, venendo poco dopo raggiunto dal compagno di squadra Alba e da Rubio. I tre procedono di comune accordo e si portano dapprima su Aresman, successivamente staccandolo. L’inseguimento a Colleoni, invece, viene completato solo una volta passato il GPM e così nella discesa versa Aprica si forma un quartetto in testa alla corsa, dal quale attacca Alba, mentre Ardila gli copre le spalle. La ventina di chilometro che lo dividono dal traguardo sono per lui un lungo viaggio verso il trionfo, che Alba taglia con 33″ di vantaggio su Rubio, che regola in una volata a due Colleoni. Quarto a 39″ è Ardila, quinto a 1’56” Filippo Conca (Biesse Carrera), sesto a 1’58” Arensman. Completano la top ten Zana, Parra e Quinn a 2’42” mentre decimo a 2’42” è Alessandro Covi che, nonostante le difficoltà patite sul Mortirolo, si conferma miglior italiano della classifica, secondo a 4′13″ da Ardila che, ovviamenbte, continua a vestire la maglia rosa. Seguono Rubio a 4’41”, Alba a 4’52”, Conca a 5’02”, Guglielmi a 7’55”, Verschaeve a 9’56”, Cristian Scaroni (Groupama-FDJ Continental) a 10’13” e Monaco a 10’16”.
Domani la settima tappa, interamente disegnata in territorio trentino, porterà il gruppo da Dimaro a Levico Terme. Previsti 137.1 km con termineranno con un circuito dolcemente vallonato di 17 km che dovrà essere ripetuto 3 volte, percorso favorevole ai velocisti ma anche a qualche colpo di mano, come quello che si visse lo scorso anno nella tappa che terminava nella vicina Pergine Valsugana e che cambiò il volto alla classifica.
Mario Prato