HERRADA BEFFA BARDET SUL MONT VENTOUX
Jesùs Herrada (Cofidis) ha trionfato davanti al francese Romain Bardet (AG2R – La Mondiale) nella prima edizione della neonata corsa Mont Ventoux Dénivelé Challenge, derivata dall’omonima granfondo. Rein Taaramäe (Total Direct Énergie) ha concluso sul terzo gradino del podio, mentre Pierpaolo Ficara (Amore & Vita – Prodir) concludendo al settimo posto è stato il migliore degli azzurri.
La nuova corsa Mont Ventoux Dénivelé Challenge presentava un percorso di 177 chilometri con diverse salitelle che precedevano la temibile scalata finale del Mont Ventoux, affrontato dal versante classico di Bèdoin, 15.6 Km all’8.6% di pendenza media e il tratto finale nell’indimenticabile paesaggio lunare che quasi 700 anni fa incantò anche Francesco Petrarca. Il favorito della vigilia era chiaramente Romain Bardet (AG2R – La Mondiale), che aveva però sulle gambe un Critérium du Dauphiné terminato solamente poche ore prima a 550 chilometri di distanza dalla cittadina dove era collocata la partenza odierna, Vaison-la-Romaine. Alcuni degli avversari più pericolosi erano Joe Dombrowski (EF Education First), Jesùs Herrada (Cofidis) e Rein Taaramäe (Total Direct Énergie).
La fuga di giornata vedeva protagonisti i francesi Brice Feillu (Arkéa Samsic), Rémy Rochas (Delko Marseille Provence) e Angélo Tulik (Total Direct Énergie), insieme agli spagnoli Alex Aranburu (Caja Rural – Seguros RGA) e Mario González (Euskadi Basque Country – Murias). Marco Tizza (Amore & Vita – Prodir) aveva provato ad unirsi a questo tentativo, ma mentre questi corridori riuscivano ad avvantaggiarsi fino a quattro minuti sul gruppo, lui non riusciva a rientrare su di loro. Ai piedi del Ventoux i fuggitivi arrivavano con circa due minuti di vantaggio, ma appena le pendenze si alzavano venivano ripresi dal ritmo dell’AG2R che chiudeva su Aranburu, ultimo ad arrendersi, quando al traguardo mancavano ancora 13 chilometri. Sotto il ritmo di Tony Gallopin (AG2R – La Mondiale) perdevano contatto uno ad uno gli avversari di Bardet, finché quest’ultimo, a 8600 metri dalla conclusione, si alzava sui pedali provando a liberarsi dei quattro compagni di avventura rimanenti, Herrada, Taaramäe e Adrien Guillonet (Interpro Cycling Academy), oltre a Gallopin. Solo Herrada riusciva a reggere al suo scatto, mentre Taaramäe provava a salire col suo passo. Lo scalatore francese riprovava ad attaccare quando mancavano 2700 al traguardo, ma Herrada si faceva trovare nuovamente pronto e apparentemente più fresco. Infatti, nonostante Bardet avesse provato più volte delle accelerazioni nel finale, l’iberico non cedeva mai un metro, finché Herrada con una violenta sparata a 400 metri dell’arrivo riusciva a vincere alla grande su una salita leggendaria come il Ventoux. Bardet doveva quindi arrendersi, transitando sulla mitica linea d’arrivo dopo nove secondi, mentre Taaramäe chiudeva il podio concludendo con un ritardo di un minuto e dodici secondi. Il migliore degli italiani era Pierpaolo Ficara (Amore & Vita – Prodir) che perdeva 2’40” concludendo settimo.
Carlo Toniatti