PAGANINI NON SI RIPETE, HAYTER SÌ
Clamoroso epilogo per la seconda tappa del Giro U23 che vede svettare nella classifica di tappa ancora Ethan Hayter (nazionale britannica) dopo il successo nel prologo iniziale.
Uno scatto da finisseur che ha rotto le uova nel paniere ai velocisti, gruppo spaccato e addio volata. A tenere il ritmo della maglia rosa Ethan Hayter (nazionale britannica) è riuscito il solo Georg Zimmerman (Tirol KTM Cycling Team), staccati tutti gli altri nel complicato arrivo di Santa Sofia. Terzo si è piazzato Alexys Brunel (Equipe continentale Groupama-FDJ) a 5”, poi è giunto al traguardo il grosso del gruppo, regolato allo sprint dopo 14″ da Gregorio Ferri (Zalf Euromobil Désirée Fior) su icolas Dalla Valle (Tirol KTM Cycling Team).
Ottima giornata anche per Riccardo Bobbo (Delio Gallina Colosio Eurofeed) rimasto deluso dopo il prologo di ieri, concluso in 84a posizione con 16″ di ritardo, e all’attacco oggi per oltre 100 km assieme a Mattia Baldo (Iseo Serrature – Rime – Carnovali), duo ripreso a 5 Km dalla fine. I due erano reduci da una lunga azione assieme a Giacomo Cassarà (Velo Racing Palazzago) e Marco Cecchini (Sangemini – Trevigiani – MG.Kvis). Grazie alla fuga il portacolori della Gallina Colosio è riuscito ad indossare sia la maglia blu dei traguardi volanti, sia la verde del miglior scalatore. Se la seconda non è un obiettivo per lui, l’ambizione di vestire la blu fino al termine del Giro lo porterà ancora a sobbarcarsi diversi chilometri di fuga.
La classifica generale ora vede Hayter in testa con 14” su Brunel e 25” su Zimmerman. Dietro di loro una serie di corridori staccati tra loro di appena un secondo.
Domani la corsa entrerà in Toscana dove si fermerà per ben tre giornate consecutive. Se le ultime due saranno molto importanti ai fini della classifica, lo stesso non si potrà dire per la prima di queste frazioni, essendo destinato ai velocisti il traguardo di Pescia, dove si giungerà dopo aver percorso 174 Km, partendo da Bagno di Romagna e affrontando due salite nei primi 50 Km – i passi dei Mandrioli e della Croce a Mori – per poi giungere sulla pianura che caratterizzerà il finale di gara.
Andrea Mastrangelo