CONTRO LE LANCETTE L’APERTURA DEGLI ITALIANI

giugno 19, 2010
Categoria: News

Si aprono con una serie di prove a cronometro i campionati italiani 2010: si assegnano le maglie allievi e juniores, sia maschili che femminili, nonché i titoli paralimpici e handbike. Tre variazioni sul tema per un circuito sempre e comunque filante attorno a Mogliano Veneto.

Foto copertina: l’ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi in azione (foto www.settimanatricolore2010.it)

Dopo l’eclatante abdicazione da parte dell’organizzazione sannita per gli italiani 2010, è cominciata in provincia di Treviso la Settimana Tricolore. Data l’eccezionalità delle circostanze, che ha portato a dover imbastire da zero un evento così importante nel volgere di pochi mesi, possiamo comprendere il fatto che – almeno in queste prime battute – il sito della manifestazione sembri più attento a celebrare organizzatori e territorio piuttosto che a garantire una dettagliata copertura dell’evento agonistico. Un collegamento diretto ai “risultati” direttamente nella homepage andrebbe tuttavia inaugurato al più presto.
Accogliamo come un segno decisamente positivo la decisione di dedicare l’apertura come la chiusura della settimana alle prove contro il tempo, che vedono inoltre ribadita la propria centralità grazie alla decisione di offrire ad esse i giorni di sabato e domenica piuttosto che gli infrasettimanali di svariate passate edizioni, caratterizzate spesso dal transito canicolare attraverso zone industriali deserte.
Tra gli allievi – che percorrevano un tracciato “unisex” di 8,6km completamente pianeggiante con lunghi rettifili e tre o quattro curve secche – si è registrato un indiscusso predominio degli atleti veneti, con un podio tutto regionale tra le ragazze e una doppietta tra i ragazzi. La quindicenne Sara Romanin regala in 13 primi netti (39,7km/h la media) il successo al proprio team, la Libertas Scorzè, seguita da Ilaria Bonomi e Jessica Schiavo appaiate a 7” di distacco. Più lontane le altre rivali, per un totale di quasi quaranta classificate; un dato questo davvero positivo, che avvicina la partecipazione a quella delle competizioni maschili – anche della categoria superiore – le quali godono di un numero di partecipanti compreso tra i cinquanta e i sessanta (netta invece la differenza, speriamo quindi colmata negli anni a venire, rispetto alle 19 classificate tra le juniores). Veneto, di Arquà Petrarca, è pure Riccardo Donato, fratello della campionessa europea Giulia, iscritto alla UC Mirano; 11’39” il suo tempo (44,3km/h), a 8” l’altro veneto Federico Zurlo e a 10” il trentino Philippe Chini.
Per la categoria juniores, donne e uomini affrontavano percorsi differenziati, rispettivamente di 15,4 e 20,9 chilometri. Il percorso maschile juniores era l’unico a presentare delle – peraltro modestissime per antonomasia – difficoltà altimetriche, affrontando un paio di cavalcavia nell’oltrepassare la sede autostradale.
Tra le donne scontro “sororicida” tra due atlete del medesimo team, oltretutto di casa, l’Artuso-Lievore Detersivi-Avantec: l’ancor più locale – perché trevigiana – Viviana Gatto viene però scavalcata per un solo secondo dalla vicentina Susanna Zorzi che vince in 22’28” (41,1km/h); l’estate scorsa proprio la Zorzi (allora primo anno) fu grandissima protagonista ai mondiali juniores di Mosca, decisiva con i propri attacchi e le proprie trenate per la maglia iridata della Callovi e gratificata del bronzo personale. Nel suo curriculum si segnalano peraltro campionati regionali sia in linea sia a cronometro, nonché la piazza d’onore agli italiani di Imola. Notevole questa primavera anche il trionfo alla Rada del Saraceno, con al via anche elite ventenni, ottenuto grazie a un attacco di coppia ai -5km finalizzato di forza con allungo ai -600m. dal traguardo. Completa il podio, a 13”, la bergamasca Ratto della Cassina Rizzardi. Rigorosamente censurato ogni calembour su provenienza e cognomi delle giovani campionesse…
In cima al podio maschile troviamo invece un laziale, Luca Sterbini (Guazzolini Coratti – Fassa Bortolo) di Olevano Romano, che con 26’31” (47,3km/h) stacca sensibilmente un terzetto di “inseguitori” virtuali, Stefano Verona, Mirko Trosino e Nicola Rossi, stretti tra i 13 e i 15 secondi di distacco, ancor più indietro, tutti oltre i 20”, gli altri. In gara c’è anche il fratello del vincitore – Simone – oggi staccato di quasi 2’, ma ai piedi del podio ai primi del mese quando Luca dimostrò il proprio stato di forma laureandosi campione regionale nella prova valida per il Bracciale del Cronoman (iniziativa che vale sempre la pena di ricordare come azione federale nella giusta direzione di sostegno a una disciplina da rafforzare). Luca Sterbini era già stato campione nazionale tra gli allievi e più volte sul podio nelle successive edizioni, ma fa piacere ricordare una sua vittoria in linea dai contorni mitici per quanto datata a un anno e mezzo fa: nella prima edizione del trofeo “Città di Baschi” dopo essersi avvantaggiato col fratello e altri atleti in salita, lasciò solitario il drappello a 30km dall’arrivo e andò ad alzare le braccia con 3’ di vantaggio sui più immediati inseguitori.
In mattinata sono stati assegnati anche i titoli italiani a cronometro riservati agli atleti paralimpici. A vestire il tricolore sono stati Fabrizio Macchi nella categoria C2, l’ex pilota di Formula 1 Alessandro Zanardi nella H4, Michele Pittacolo nella C2, Fabio Farroni nella T2 e Vittorio Podestà. Registriamo i dati così come li presenta il sito ufficiale dal momento che la classifica, non indicando le rispettive categorie di appartenenza, rende difficile stilare le classifiche disaggregate. Aggiungiamo dunque a quelli sopra elencati anche i nomi degli autori dei migliori tempi assoluti, nell’ordine Ivano Pizzi, Maurizio Romeo e Andrea Tarlao; quarto il campione olimpico Fabio Triboli, che ottiene però l’argento visto che desumiamo solo uno dei tre atleti avanti a lui appartenesse alla sua categoria. Prima donna Daniela Floriduz, e anche se non è altrimenti nominata immaginiamo un tricolore debba spettare anche a lei.

Gabriele Bugada

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