ANCORA FUGA: DOPPIETA CAISSE

giugno 19, 2010
Categoria: News

Vince Rui Faria da Costa in quel di Liestal, dopo una lunga fuga e gli ultimi venti chilometri corsi a tutta, con scatti e controscatti. Alle su spalle giungono, staccati, Rojas Gil e Monfort, più indietro Casar, Vanotti e Nordhaug. I big corrono tranquilli in attesa della cronometro di domani, solo alcune accelerazioni sul finale con Pietropolli che si avvantaggia.

Foto copertina: Rui Faria da Costa alza le braccia sul traguardo di Liestal (foto www.record.xl.pt)

In attesa della cronometro conclusiva i big non si danno battaglia nella tappa mossa di Liestal, con un finale ricco di strappi e saliscendi in cui gli uomini andati in fuga fin dai primi chilometri si sono giocati la tappa con scatti e controscatti. Tra i big poco spettacolo, con Gesink rimasto solo negli ultimi chilometri che va a richiudere su tutti i timidi allunghi. L’unico a uscire dal gruppo è l’italiano Pietropolli, che taglia il traguardo con qualche secondo di anticipo sul plotone.
La tappa, caratterizzata da una fuga composta da Monfort, Rojas, Rui Faria, Vanotti, Rast, Danielson, Nordhaug, Casar e Ciolek, si accende quando i fuggitivi entrano negli ultimi 40km. Affrontato ad andatura tranquilla il primo passaggio sul Wittnauer Hoehe, Monfort e Rojas provano a dare una prima smossa al gruppetto sul secondo passaggio dalla stessa salita, con loro restano Danielson e Nordhaug mentre gli altri perdono inizialmente contatto per poi ricompattarsi dopo lo scollinamento.
Lo scatto in testa, oltre a portare il vantaggio dei fuggitivi a 3’, fa le prime vittime: Ciolek molla completamente, Casar e Ras,t in difficoltà, invece provano in tutti i modi a rientrare.
Un altro strappetto e ancora Monfort forza il ritmo portandosi dietro solo il duo della Caisse d’Epargne. I tre in testa vengono ripresi poco dopo da Danielson, Casar, Nordhaug e Vanotti, col secondo che tenta subito di andarsene, ma anche per lui nulla da fare.
Dopo lo scollinamento ci prova anche Rojas, poi è il momento di Vanotti che appena rientrato si gioca le sue carte senza fortuna. L’attacco decisivo giunge quando mancano una decina di chilometri al traguardo da parte di Rui Faria; Monfort si lancia all’inseguimento, ma alla sua ruota rimane il solo Rojas, compagno del portoghese. Inizia così una sorta di testa a testa tra il porta colori della HTC e Rui Faria, col secondo che non perde nulla fino alla flame rouge. La grande fatica fatta all’inseguimento condanna poi il francese alla terza piazza, sopravanzato anche da Rojas. Qualche secondo dietro giungon, nell’ordine, Casar, Vanotti, Nordhaug e Danielson.
Nel frattempo il gruppo principale veniva animato dagli scatti prima di Fuglsang, Larsson, Barredo e Chavanel, poi di Devolder e Carrara, ma il leader della generale Gesink, anche in prima persona, richiude su tutti gli attacchi pericolosi, portandosi a ruota Armstrong, che ora diventa verosimilmente l’avversario più temibile per l’olandese nella crono di domani: per l’americano circa un minuto da recuperare.
L’unico a uscire dal gruppo dei big è Pietropolli che negli ultimi tre chilometri guadagna un manciata di secondi chiudendo alle spalle di Danielson e davanti a Hushovd.
Nonostante la maglia gialla sia ancora in ballo tra Gesink e Armstrong, il Giro di Svizzera dà i suoi primi verdetti: Frank si aggiudica matematicamente la classifica GPM, mentre Marcato non riesce a strappare a Burghardt la maglia a pois.

Andrea Mastrangelo

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