GESINK RE DELL’ALBULAPASS

giugno 18, 2010
Categoria: News

La tappa più impegnativa di tutto il Giro di Svizzera emette un verdetto inaspettato: l’olandese Gesink vince in solitaria, mentre lo svizzero Cancellara, vincitore della passata edizione, naufraga in classifica, assieme all’ex maglia gialla Martin. L’uomo della Rabobank ora guida anche la generale.

Foto copertina: Gesink conquista tappa e maglia a La Punt (foto AFP)

È l’olandese Gesink il re dall’Albulapass: nella tappa più impegnativa di tutto il Giro di Svizzera il ragazzo della Rabobank prende il largo sull’ultima salita di giornata e si invola verso il traguardo di La Punt gestendo il vantaggio di oltre un minuto accumulato nell’ascesa. Gesink si veste inoltre di giallo scalzando Martin dalla prima piazza nella generale.
Una fuga di 13 uomini, tra ia quali Vanotti, Marcato e Gavazzi, aveva caratterizzato i primi 180km di gara quando sotto le ruote dei battistrada la strada cominciava ad inerpicarsi verso la cima dell’Albulapass. Il gruppo inesorabilmente si avvicinava, nonostante l’imprevisto di dover attendere per quasi un minuto il passagio di un treno, al gruppo dei battistrada che cominciava a scremarsi. Di tredici ne rimanevano solo tre: Garate, Txurruca e Feillu.
I primi ad accendere la bagarre sono stati Carrara, Devolder, A.Schleck, Fuglsang, Gesink e Kreuziger mentre Armstrong e Joaquim Rodriguez rientravano sul gruppetto procedendo del loro passo, ma il vantaggio dei tre al comando superava ancora i 2’. Dopo pochi chilometri in cui gli uomini di classifica procedevano di comune accordo, andando a riprendere anche i tre temerari, Gesink e A.Schleck decidono di far esplodere la corsa: i due attaccano e si portano soli in testa, ma quando sembrano destinati a giocarsi la vittoria in volata arriva l’accelerazione dell’olandese, che costringe il portacolori della Saxo Bank ad alzare bandiera bianca. Il lussemburghese si staccherà poi anche dal gruppetto inseguitore del quale facevano parte Armstrong, Zaugg, Uran, Carrara, Rodriguez, Morabito, F.Schleck e Kreuziger, con poco più indietro il compagno di squadra dei fratelli Schleck, Fuglsang.
In cima alla salita Gesink arriva con 1’20” di vantaggio da gestire nella successiva discesa, non certo il terreno preferito dall’olandese, che dà piena dimostrazione di ciò. Il distacco diminuisce fino quasi a dimezzarsi sotto lo striscione d’arrivo: 42” per Uran e tutto il gruppetto, mentre più attardati giungono Tony Martin, 2’30”, e soprattutto Cancellara, che dopo questa tappa dovrà dire addio a tutti i sogni di gloria in terra natia. Così i 42” risultano sufficienti anche per strappare agli avversari la maglia di leader e ripartire alla volta di Liestal con l’obiettivo più grosso: la classifica finale.

Andrea Mastrangelo

Commenta la notizia